Il titolo Telecom Italia è senza dubbio uno dei più hot attualmente tra quelli quotati a Piazza Affari, a seguito dell’offerta dell’uomo d’affari egiziano Naguib Sawiris
Il titolo Telecom Italia è senza dubbio uno dei più hot attualmente tra quelli quotati a Piazza Affari, a seguito dell’offerta dell’uomo d’affari egiziano Naguib Sawiris al board del colosso telefonico milanese nell’ordine dei 3 miliardi di euro per rilevare una quota intorno al 23-24% del capitale. Ieri le azioni ordinarie Telecom Italia hanno chiuso con un progresso dello 0,97% a 0,729 euro, mentre quelle risparmio con un rialzo dello 0,88% a 0,629 euro. Intanto, Telefonica si è detta contraria all’ingresso di Sawiris.
Il colosso telefonico spagnolo ritiene che Telecom Italia, di cui è azionista tramite Telco, non ha bisogno di nessun aumento di capitale. La società spagnola non ha intenzione di monetizzare la quota detenuta in Telco, in quanto è azionista stabile nel capitale di Telecom Italia. Il direttore finanziario Angel Villa ha affermato che a Telecom Italia non serve nessuna ricapitalizzazione, come vorrebbe invece fare il businessman egiziano che attualmente siede su una montagna di liquidità dopo vaer venduto il 20% di Wind ai miliardari russi di Wimpelcom.
Secondo gli addetti ai lavori Telefonica vuole alzare un muro dinanzi all’avanzata di Sawiris perché ritiene che dietro a tutto questo possa esserci la mano del tycoon messicano Carlos Slim Helu, ovvero l’uomo più ricco del mondo che possiede praticamente tutto il settore delle telecomunicazioni nell’America Latina. Considerando che Telecom Italia ha una presenza importante in Sudamerica (in particolare con Tim Brasil), Slim potrebbe essere supportato da Sawiris nell’acquisto della compagnia italiana.
Slim sta facendo shopping in Europa a prezzi di saldo. Ha messo le mani sull’olandese Kpn e su Telekom Austria, dove è stato aiutato proprio dal businessman egiziano. Ora potrebbe puntare al colpo grosso, comprando Telecom Italia a prezzi stracciati visto che ormai capitalizza poco meno di 13 miliardi di euro.