Gli analisti di Cheuvreux hanno comunicato di aver alzato il target price sulla quotazione Parmalat portandolo da 2,3 a 2,6 euro per azione, in altre parole si tratta dello stesso prezzo fissato..
La decisione della banca d’affari appare perfettamente in linea con l’orientamento prevalente degli analisti, secondo cui una contro offerta per Parmalat è improbabile a causa del costo eccessivo, per cui appare infondato prevedere un rialzo del titolo oltre il prezzo offerto dal gruppo francese.
La convinzione degli analisti riguardo all’impossibilità che la cordata italiana lanci una contro offerta, come dicevamo, deriva dal costo eccessivo che questa avrebbe e che al momento è considerato inaccessibile per il gruppo italiano. Per poter avere la meglio nella battaglia con Lactalis, infatti, la cordata guidata da Intesa Sanpaolo dovrebbe sborsare 2,80 euro per azione, per un esborso totale pari a 4,6 miliardi di dollari, ossia una somma considerata eccessiva e che la cordata italiana difficilmente riuscirà a racimolare.
Sebbene Corrado Passera questa mattina non ha voluto rilasciare alcun commento in merito, non escludendo quindi una contro offerta, questo orientamento è condiviso dalla maggior parte degli analisti, che hanno così contribuito a spegnere l’appeal speculativo sul titolo riaccesosi ieri, quando la quotazione dell’azienda di Collecchio ha segnato un rialzo di oltre undici punti percentuali. A Piazza Affari, infatti, al momento il titolo Parmalat segna un rialzo dello 0,16% a quota 2,564 euro, dopo il leggero calo registrato stamane poco dopo l’inizio delle contrattazioni.
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