Philips è finalmente riuscita a raggiungere un accordo per rilevare Saeco, un'operazione che costerà alla casa olandese..
Anche se la cifra offerta da Philips è apparsa un tantino elevata non è affatto così. Occore tenere presente, infatti, che i debiti di Saeco ammontano a circa 500 milioni e che la società versa in una situazione disastrosa che necessita inevitabilmente di un’operazione di rilancio per la quale Philips sarà costretta a spendere, solo inizialmente, altri 60 milioni.
Anche se si è giunti ad un accordo, tuttavia, l’operazione non può dirsi ancora conclusa. Essa, infatti, necessita dell’approvazione dell’Antitrust e di quella dei creditori che se accetteranno dovranno rinunciare a ben 300 milioni, più della metà dei loro crediti, anche se, tuttavia, questa è quella che in assoluto appare la soluzione migliore per loro. I creditori, nello specifico, sono le banche Bnp Paribas, Intesa Sanpaolo, UniCredit, Banca Mps, Rabobank e il fondo Oak3.
La maggior parte degli esperti, tuttavia, sono fermamente convinti che l’operazione andrà in porto. La convinzione deriva soprattutto dall’efficace piano di rilancio pospettato da Philips che, tra le varie cose, promette di preservare gli attuali livelli occupazionali di Saeco ottenendo così anche il consenso dei sindacati che avevano manifestato le loro preoccupazioni a riguardo.
L’operazione di acquisizione, sempre secondo gli esperti del settore, dovrebbe essere resa ancora più semplice dal fatto che è proprio un manager italiano ad essere a capo della divisione Consumer Lifestyle di Philips che si occupa dell’operazione Saeco. Si tratta di Andrea Ragnetti, chief executive officer e membro del consiglio di amministrazione e del group management committee di Philips.
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