Colpo a sorpresa del leader svizzero nel comparto dell'acciaio.
Il gruppo Klesch, già da qualche tempo, aveva lasciato intendere di voler mettere a punto maxi operazioni di mercato. Una di queste riguarda l’entrata con una quota di partecipazione in Leali Steel, azienda italiana. Nella giornata di ieri, un pò a sorpresa, è stato siglato il memorandum d’intesa che collocherà l’azienda tra le principali realtà nel panorama siderurgico europeo. Il gruppo Tata Steel Corus ha, infatti, ceduto in toto i propri asset di lunghi British, vale a dire i siti di Teesside, Dalzell e Clydebridge in Scozia. Klesch, dunque, incrementa con travi e rotaie il suo core business arrivando ad una capacità produttiva compresa tra i 4,5 e i 5 milioni di tonnellate annue. Non è la prima operazione che il miliardario americano ha concluso con gli indiani di Corus. Nel 2009, infatti, Klesch procedette con l’acquisizione di alcune fonderie di alluminio entrando, di fatto, nel settore dei metalli.
Ora, invece, tocca all’acciaio e con impatti sensibili anche sul fronte italiano. Principalmente, perché Leali Steel potrà laminare anche prodotti da ciclo integrale, elevandosi in qualità e tipologie di gamma. In secondo luogo perché, forte della nuova posizione, stando a fonti attendibili, Klesch non avrebbe abbandonato l’idea di poter incorporare nel proprio gruppo anche gli asset di Piombino. Per tale ragione, se ciò si avverasse, non sarebbe solo Cevital ad insediare la corte di Jindal per il secondo polo produttivo nazionale.
Indiscrezioni, infine, lo darebbero persino pronto a richiedere un appuntamento con il commissario Ilva, Piero Gnudi, per poter valutare anche il caso Ilva.
Dobbiamo aspettarci che Klesch abbia un ruolo da protagonista nel panorama dell’acciaio mondiale.