Dall'operazione verrà fuori il secondo produttore mondiale di cemento. Intanto il titolo, che oggi in apertura di Piazza Affari era in calo di quasi il 2%, adesso viaggia praticamente piatto a quota 10,51 euro.
La Commissione Europea ha dato il nulla osta con riserva all’integrazione di Italcementi nella controllante HeidelbergCement. L’approvazione di Bruxelles è subordinata alla vendita, da parte del gruppo tedesco, delle attività di Italcementi in Belgio.
Dall’operazione verrà fuori il secondo produttore mondiale di cemento. Intanto il titolo, che oggi in apertura di Piazza Affari era in calo di quasi il 2%, adesso viaggia praticamente piatto a quota 10,51 euro.
Il gruppo edile, di proprietà della famiglia Pesenti per 152 anni, è stato ceduto la scorsa estate ai tedeschi consentendo un incasso di 1,7 miliardi di euro. “Le attività delle imprese sono caratterizzate da significative sovrapposizioni in Belgio e nelle regioni limitrofe, con una quota di mercato combinata che supera il 50%”, ha spiegato Bruxelles.
La Commissione temeva dunque che l’entità proveniente dalla concentrazione si sarebbe confrontata con una concorrenza insufficiente da parte degli operatori rimasti in gioco e che, in tale area geografica, l’operazione avrebbe quindi provocato un aumento dei prezzi del cemento e del calcestruzzo pronto. La Commissione può oggi affermare che l’impegno di HeidelbergCement di cedere le attività di Italcementi presenti sul territorio belga ha fugato i suoi timori.
I Presenti si stanno muovendo ora con la loro holding di partecipazioni, Italmobiliare (35,97 euro, piatta oggi a Piazza Affari) che ha già fatto il primo passo acquisendo per 20 milioni di euro Clessidra Sgr dopo la morte a gennaio di Claudio Sposito (la società ha in pancia Roberto Cavalli Spa) e investendo nel fondo del banchiere americano Byron Trott.
In pancia a Clessidra vi è anche Icbpi (Istituto centrale delle banche popolari Spa) e lo storico marchio di gioielleria Buccellati. Dopo la conclusione dell’operazione Italcementi, prevista entro luglio, Italmobiliare avrà in dotazione 2,1 miliardi di euro di net asset value, ha calcolato ieri Bloomberg. La holding dei Pesenti, che la famiglia controlla col 47% delle azioni, ha più che duplicato il proprio valore negli ultimi quattro anni.