Il disegno di Marchionne è di comprendere sotto un’unica guida, le case automobilistiche del lingotto con Opel, Vauxhall e Saab oltre alla joint venture commerciale con Renault.
Il disegno di Marchionne è di comprendere sotto un’unica guida, le case automobilistiche del lingotto con Opel, Vauxhall e Saab oltre alla joint venture commerciale con Renault.
Come ripete Marchionne, Fiat non intende assolutamente chiudere nessuno stabilimento Opel, tuttavia dei tagli al personale saranno inevitabili. Voci ben informate parlano di come sia previsto un calo della capacità produttiva pari al 22% entro il 2012.
Il gruppo torinese si dichiara intenzionato a prendersi carico delle passività Opel, pensioni incluse.
Dal canto suo Beck settimana scorso ha criticato il comportamento del governo tedesco: “Non ci sono contatti ragionevoli, non ci sono accordi concreti, gli investitori parlano direttamente con noiâ€.
Molti politici italiani, tedeschi e del Regno Unito si dicono preoccupati riguardo ai tagli di posti di lavoro seguenti a questa fusione tra alcuni dei gruppi automobilistici più importanti al mondo.
In Italia ha parlato Bonanni, segretario generale Cisl, dichiarando che “si deve aprire un tavolo tra Governo, Fiat e Confindustria per discutere sugli interventi per salvaguardare la produzione Fiat in Italia; è un passaggio obbligato investire nelle tecnologie ecologiche a basso consumo, ma il Governo deve garantire incentivi perché il piano si realizziâ€.
Fiat, a ora sta guadagnando l’1.80% in borsa a quota 7.63€.
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