Le prossime mosse di Marchionne dopo lo spin-off di Ferrari.
l titolo Fiat Chrysler Automobiles sovraperforma il mercato successivamente all’assemblea degli azionisti che ha approvato lo scorporo della Ferrari. Esso si perfezionerà il 4 gennaio, con contemporanea quotazione a Milano.
Nel corso dell’assemblea di ieri l’amministratore delegato, Sergio Marchionne, ha dichiarato che continua la ricerca di partner per il consolidamento del settore auto, ma ha aggiunto che non si fonderà con partner subottimali solo per il gusto di consolidamento.
General Motors rimane l’opzione preferita, ma non è prevista nessuna opzione ostile, al momento, dopo il rifiuto da parte del cda di GM. Peraltro non sono stati presi contatti con gli azionisti. E in ogni caso, se Fca non riesce a trovare il giusto partner, si concentrerà sull’esecuzione del piano di crescita al 2018. E’ chiaro quindi che diminuiscono le chance che possa succedere qualcosa nel breve sul tema consolidamento.
“L’M&A è uno dei driver principali del nostro consiglio d’acquisto su Fca e, a prima vista, le dichiarazioni di ieri di Marchionne sembrano puntare a una diversa direzione su questo tema. Tuttavia l’espressione suggerisce che quello che ha detto Marchionne non è scolpito nella pietra: “nessuna intenzione di fare un’offerta ostile, in questa fase”, spiegano gli analisti di Mediobanca Securities, “e può indicare altre direzioni in termini di partner, Ford sopra le altre. Inoltre, una delle ragioni che sta dietro tali dichiarazioni può essere il timore che il mercato abbia letto la ricerca di un partner da parte di Fca come un segno di disperazione”
A gennaio è attesa anche la revisione dei piani industriali per Fca con ritardi nel lancio di nuovi prodotti Alfa Romeo a causa del rallentamento della crescita in Cina e della pressione sui prezzi con i piani di investimenti 2016 (8,5 miliardi di euro la stima degli analisti di Banca Akros)che potrebbero essere inferiori alle precedenti indicazioni. Il focus sarà sul marchio Jeep. Il management ha comunque confermato i target 2018, anche quello di azzeramento del debito.