Durante i giorni scorsi sul tavolo del fondo guidato da Renato Ravanelli sono finite una serie di manifestazioni di interesse non vincolanti per rilevare il 53,8% di Metroweb, tra cui una proposta di Telecom Italia.
Fonti vicine al dossier ritengono che F2i starebbe organizzando una vera e propria gara con l’intento di vendere la propria quota in Metroweb.
Un modo, questo, per massimizzare gli investimenti fatti dal momento che il gruppo detiene una serie di asset che intende dismettere. Di Metroweb, nello specifico, si discute molto in questi giorni da più parti. In giornata, il presidente della Cassa depositi e prestiti Franco Bassanini ha ripetuto che la partecipazione per la Cdp è strategica. Nel caso in cui F2i scegliesse di cedere la sua quota la Cassa vorrebbe conoscere il nuovo azionista.
Giorni fa, il presidente della Fondazione Cariplo Guzzetti aveva detto la propria, chiedendo che a F2i venisse dato il tempo di fare le proprie valutazioni. Guzzetti ha aggiunto:
Gli azionisti hanno investito perché F2i svolga la sua parte sul fronte infrastrutturale e perché ci paghi i dividendi. Metroweb può rientrare in un disegno industriale importante per quanto riguarda la banda larga e la fibra ottica, ma bisogna lavorare con questa dimensione tenendo d’occhio che F2i deve dare dei ritorni agli investitori.
Durante i giorni scorsi sul tavolo del fondo guidato da Renato Ravanelli sono finite una serie di manifestazioni di interesse non vincolanti per rilevare il 53,8% di Metroweb, tra cui una proposta di Telecom Italia e un’altra di Vodafone. Malgrado ciò, la documentazione al vaglio del board di F2i non implica alcuna indicazione di prezzo e proprio per questo, come aveva spiegato un’altra fonte a conoscenza dei fatti, il fondo non avrebbe ancora preso ufficialmente una decisione sul da farsi. Non rimane che attendere le prossime mosse, dunque.