Acquisito il 40% del campo di Evans Shoal che si trova in corrispondenza del permesso esplorativo NT/P48.
Continua il processo di espansione del colosso energetico Eni in Oceania. Nell’offshore australiano, infatti, la società quotata in Borsa a Piazza Affari ha annunciato l’acquisizione di una quota pari al 32,5% di un campo a gas, quello di Evans Shoal. Situato in Australia nel Mare di Timor, il campo di Evans Shoal si trova in corrispondenza del permesso esplorativo NT/P48, è stato scoperto nel 1998, ed ha un volume di gas che sfiora i 200 miliardi di metri cubi.
L’acquisizione del 32,5% del giacimento è frutto di un accordo che nell’ottobre scorso Eni ha raggiunto con Santos Ltd; nel dettaglio, l’intesa prevede l’acquisizione di una quota pari al 40%, e successivamente, la cessione del 7,5% a Shell Development Pty Ltd.
► ENI RECUPERA LA PRODUZIONE IN LIBIA, TITOLO IN RIALZO
A fronte dell’approvazione dei due passaggi di quote così come previsto dalla normativa, dal punto di vista finanziario l’accordo prevede che Eni paghi a Santos Ltd, in via iniziale, un corrispettivo pari a 250 milioni di dollari. A questi si aggiungono poi fino ad un massimo di altri 100 milioni di dollari aggiuntivi tendendo conto di alcuni parametri ed indicatori, tra cui quello legato per il giacimento al volume di riserve stimate.
► GIUDIZIO ANALISTI TITOLO ENI DOPO PUBBLICAZIONE BILANCIO
Quello della società italiana, come sopra accennato, è un ulteriore passo in avanti nell’espansione in un’area dove, tra Australia, Timor Est e Papua Nuova Guinea, Eni ha degli interessi in ben 19 licenze offshore di produzione e di esplorazione; in ben 15 di queste licenze Eni è attiva in qualità di operatore.
L’acquisizione del 32,5% del giacimento è frutto di un accordo che nell’ottobre scorso Eni ha raggiunto con Santos Ltd; nel dettaglio, l’intesa prevede l’acquisizione di una quota pari al 40%, e successivamente, la cessione del 7,5% a Shell Development Pty Ltd.
► ENI RECUPERA LA PRODUZIONE IN LIBIA, TITOLO IN RIALZO
A fronte dell’approvazione dei due passaggi di quote così come previsto dalla normativa, dal punto di vista finanziario l’accordo prevede che Eni paghi a Santos Ltd, in via iniziale, un corrispettivo pari a 250 milioni di dollari. A questi si aggiungono poi fino ad un massimo di altri 100 milioni di dollari aggiuntivi tendendo conto di alcuni parametri ed indicatori, tra cui quello legato per il giacimento al volume di riserve stimate.
► GIUDIZIO ANALISTI TITOLO ENI DOPO PUBBLICAZIONE BILANCIO
Quello della società italiana, come sopra accennato, è un ulteriore passo in avanti nell’espansione in un’area dove, tra Australia, Timor Est e Papua Nuova Guinea, Eni ha degli interessi in ben 19 licenze offshore di produzione e di esplorazione; in ben 15 di queste licenze Eni è attiva in qualità di operatore.