Cresce l'interesse nei confronti di Strategic Hotels & Resorts, nell'ottica di espandersi oltre i propri confini nazionali e fare shopping di asset in tutto il mondo.
Prosegue senza sosta la marcia di ampliamento delle società cinesi fuori dai confini nazionali. Dopo aver messo le mani sulle case di produzione di Hollywood e sulla chimica applicata all’agricoltura, il nuovo obiettivo sono gli alberghi di lusso simbolo degli Stati Uniti.
La cinese Anbang è infatti pronta ad acquistare Strategic Hotels & Resorts per 6,5 miliardi di dollari. Lo riporta il Financial Timescitando alcune fonti: Strategic Hotels & Resorts controlla 16 hotel di lusso negli States, incluso l’Essex House di New York. La società era stata acquistata da Blackstone, che è anche grande azionista del gruppo Hilton, soltanto in dicembre per 6 miliardi di dollari. Ma non si tratta dell’unica mossa cinese in terra d’America: secondo quanto aggiunge Bloomberg, nel mirino di una cordata di investitori guidata dalla stessa Anbang è finita la Starwood, che era già in parola per completare una fusione con Marriott.
Essex House in mani cinesi. L’acquisizione da parte di Anbabg di Strategic Hotels & Resorts conferma la ‘marcia’ cinese verso asset stranieri, principalmente verso proprietà americane. Anbang ha acquistato nel 2014 il Walford Astoria di New York per due miliardi di dollari, che significa circa 1,3 milioni a stanza. A seguire, Anbang ha continuato la sua marcia a livello globale con una quota di maggioranza nella sudcoreana Tongyang Life da 1 miliardo di dollari e una serie di edifici commerciali in Canada. Non è riuscita a metter le mani sulla banca portoghese Novo Banco, lo scorso anno, diversamente avrebbe scritto il record di primo gruppo cinese a metter le mani su una banca sistemica europea. Come ricostruisce il quotidiano della City, il gruppo assicurativo è legato a doppio filo con la politica, tanto da avere intrecci con la discendenza di Deng Xiaoping. Il suo fondatore, Wu Xiaohui, lo ha portato dall’essere una piccola società di assicurazioni per le auto da 60 milioni a un conglomerato da oltre 123 miliardi di dollari di asset, in una dozzina d’anni.