Quella odierna sui mercati è una sessione favorevole per i nostri titoli di Stato. In scia agli ottimi risultati dell’asta dei Bot, infatti, sulla curva a dieci anni il differenziale tra il Btp ed il Bund ha rotto al ribasso la soglia dei 260 punti base.
Questo nel giorno in cui, con decisione unanime, la Banca centrale europea (Bce) ha deciso di lasciare invariato allo 0,75% il costo del denaro in Eurolandia. E così oggi il rendimento del Btp a dieci anni, poco sopra il livello del 4%, si attesta sui minimi da oltre due anni, precisamente sugli stessi livelli del mese di novembre del 2010.
► RISULTATI ASTA BOT ANNUALI 10 GENNAIO 2013
Intanto, a margine della decisione della Banca centrale europea (Bce), il Presidente Mario Draghi nella consueta conferenza stampa ha affrontato diversi temi a partire da quello relativo all’inflazione che per l’anno in corso nella zona euro è attesa al di sotto della soglia del 2%. Il che significa, in altre parole, che la Banca centrale europea (Bce) ha tutto tranne che la necessità di dover andare ad alzare il costo del denaro nel breve termine.
► ASTA BTP 11 GENNAIO 2013
Secondo il Presidente della Bce Mario Draghi, inoltre, nell’area euro la crescita economica rimane contenuta a fronte però di un miglioramento delle condizioni del credito che è atteso già durante l’anno in corso. Se così fosse allora le banche dovrebbero tornare ad erogare credito alle famiglie ed alle imprese con meno restrizioni e barriere di accesso rispetto a quanto rilevato sinora dall’inizio della crisi.
Questo nel giorno in cui, con decisione unanime, la Banca centrale europea (Bce) ha deciso di lasciare invariato allo 0,75% il costo del denaro in Eurolandia. E così oggi il rendimento del Btp a dieci anni, poco sopra il livello del 4%, si attesta sui minimi da oltre due anni, precisamente sugli stessi livelli del mese di novembre del 2010.
► RISULTATI ASTA BOT ANNUALI 10 GENNAIO 2013
Intanto, a margine della decisione della Banca centrale europea (Bce), il Presidente Mario Draghi nella consueta conferenza stampa ha affrontato diversi temi a partire da quello relativo all’inflazione che per l’anno in corso nella zona euro è attesa al di sotto della soglia del 2%. Il che significa, in altre parole, che la Banca centrale europea (Bce) ha tutto tranne che la necessità di dover andare ad alzare il costo del denaro nel breve termine.
► ASTA BTP 11 GENNAIO 2013
Secondo il Presidente della Bce Mario Draghi, inoltre, nell’area euro la crescita economica rimane contenuta a fronte però di un miglioramento delle condizioni del credito che è atteso già durante l’anno in corso. Se così fosse allora le banche dovrebbero tornare ad erogare credito alle famiglie ed alle imprese con meno restrizioni e barriere di accesso rispetto a quanto rilevato sinora dall’inizio della crisi.