Citigroup boccia l’Italia

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La banca americana Citigroup continua a bersagliare l’Italia con giudizi poco generosi, aumentando notevolmente la pressione sul Belpaese a pochi minuti dalla diffusione dei dati dell’asta dei BTP a 5 e 10 anni

La banca americana Citigroup continua a bersagliare l’Italia con giudizi poco generosi, aumentando notevolmente la pressione sul Belpaese a pochi minuti dalla diffusione dei dati dell’asta dei BTP a 5 e 10 anni con emissione per un controvalore massimo di 5,5 miliardi di euro. Secondo la banca d’affari statunitense, il pil italiano registrerà una contrazione del 2,6% nel corso dell’anno mentre nel 2013 il pil dovrebbe mostrare un calo del 2%. Insomma, secondo Citigroup, l’Italia resterà in una fase di recessione almeno per altri 18 mesi. Citigroup è da tempo pessimista sull’Italia e ha già rimarcato il suo punto di vista in molte altre occasioni.

Secondo Citigroup lo spread italiano, ma anche quello spagnolo, raggiungeranno quota 600 punti base entro fine 2012 e ad inizio 2013 il governo italiano sarà costretto a richiedere qualche tipo di forma di assistenza alla troika (UE-BCE-FMI) per evitare lo stato di insolvenza. Secondo gli economisti di Citigroup, l’Italia ricorrerà agli aiuti finanziari in quanto non riuscirà a resistere per molto tempo con tassi troppo elevati sui titoli di stato, ma anche a causa di riforme fiscali e strutturali poco credibili.

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Secondo la banca americana l’ipotesi più probabile relativa al bailout del paese sarà una sottomissione a condizioni economiche, con il coinvolgimento del FMI nel disegnare e monitorare il programma, oltre al ricorso agli aiuti finanziari attraverso il fondo salva-stati EFSF (e poi ESM, quando sarà operativo). Citigroup ritiene che il rapporto debito/pil nel biennio 2012/2013 possa salire fino al 129,3%.

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La banca vede nell’ampio stock del debito uno dei principali fattori di debolezza del sistema-Italia. Inoltre, Citigroup è convinta che le agenzie di rating continueranno a tagliare il giudizio sul merito di credito del paese nei prossimi 2 o 3 anni, portandolo ad un livello “speculative grade”. Stamattina la borsa di Milano perde l’1,3% circa, mentre lo spread Btp-Bund quota in area 475 punti base.

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