Per quel che riguarda lo sfruttamento di queste risorse, Eni potrà far leva sull’MoU, il Memorandum of Understanding che il colosso energetico italiano ha siglato con il Ministero dell’Energia.
Nell’offshore del Ghana, ad una distanza di circa 50 chilometri dalla costa, Eni S.p.A. ha scoperto nuove risorse stimabili fino a ben 150 milioni di barili di olio recuperabili. A darne notizia in data odierna, giovedì 17 gennaio del 2013, è stata proprio la società italiana quotata in Borsa a Piazza Affari nel precisare come il pozzo legato alla scoperta sia il primo di Sankofa Est che si trova nel blocco OCTP, Offshore Cape Three Points.
La nuova scoperta di Eni incrementa i volumi di olio in posto e conferma l’importanza strategica del blocco ai fini dello sviluppo economico ed industriale del Paese. Includendo anche il gas, la società del cane a sei zampe stima che nel blocco Offshore Cape Three Points ci siano ben 450 milioni di barili di olio equivalente.
► BENZINA, PREZZO E LEGAME COL PETROLIO
Per quel che riguarda lo sfruttamento di queste risorse, Eni S.p.A. potrà far leva sull’MoU, il Memorandum of Understanding che il colosso energetico italiano ha siglato con il Ministero dell’Energia del Ghana, con la GNPC, la compagnia di stato Ghana National Petroleum Corporation, e con Vitol Upstream Ghana Limited.
► CESSIONE QUOTA SNAM POSITIVA PER ENI SECONDO GOLDMAN SACHS
Nel blocco Offshore Cape Three Points Eni S.p.A. detiene una quota pari al 47,222% attraverso la controllata Eni Ghana Exploration and Production Limited. Poi c’è Vitol Upstream Ghana Limited con il 37,778%, e la Ghana National Petroleum Corporation, compagnia di stato, con il 15%. Quest’ultima è inoltre in possesso di un’opzione per incrementare la propria quota di un altro 5%.
La nuova scoperta di Eni incrementa i volumi di olio in posto e conferma l’importanza strategica del blocco ai fini dello sviluppo economico ed industriale del Paese. Includendo anche il gas, la società del cane a sei zampe stima che nel blocco Offshore Cape Three Points ci siano ben 450 milioni di barili di olio equivalente.
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Per quel che riguarda lo sfruttamento di queste risorse, Eni S.p.A. potrà far leva sull’MoU, il Memorandum of Understanding che il colosso energetico italiano ha siglato con il Ministero dell’Energia del Ghana, con la GNPC, la compagnia di stato Ghana National Petroleum Corporation, e con Vitol Upstream Ghana Limited.
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Nel blocco Offshore Cape Three Points Eni S.p.A. detiene una quota pari al 47,222% attraverso la controllata Eni Ghana Exploration and Production Limited. Poi c’è Vitol Upstream Ghana Limited con il 37,778%, e la Ghana National Petroleum Corporation, compagnia di stato, con il 15%. Quest’ultima è inoltre in possesso di un’opzione per incrementare la propria quota di un altro 5%.