
Il risultato è tuttavia leggermente inferiore alle stime degli analisti, che avevano previsto un utile pari a 7,22 miliardi di dollari.
Comunque, l’ottimo risultato è da attribuire soprattutto al grande calo dei crediti inesigibili.
L’utile pre-tasse invece è stato migliore delle previsioni, a quota 11,1 miliardi di dollari, rispetto ai 5,02 dell’anno precedente, e contro le stime che erano di 9,3 miliardi.
Il Tier 1 è all’11,5%, grazie agli utili che hanno apportato 6 miliardi di dollari, risultando migliore delle previsioni a quota 9,9%.
Hsbc ha dichiarato dividendi per 2,8 miliardi di dollari, equivalenti a 16 centesimi per azioni ordinarie, mentre gli accantonamenti per crediti a rischio sono scesi a 7,5 miliardi.
In Nord America, nonostante un risultato non troppo positivo, per la prima volta dopo tre anni consecutivi di perdite legate ai mutui subprime nella divisione consumer finance, si è comunque registrato uno utile pre-tasse.
Micheal Geoghegan, amministratore delegato di Hsbc, ha dichiarato che le stime sul Roe saranno riviste tenendo conto delle nuove regole su Basilea 3.
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