Pil italiano -4.2%

by Redazione Commenta

Nel 2009 il Pil è previsto in calo del 4.2% mentre il profilo trimestrale vede una ripresa a partire dal secondo trimestre del prossimo anno.

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Come sappiamo l’Italia è uno dei paesi che ha reagito meglio alla crisi mondiale, l’economia del nostro paese infatti risulta essere “meno esposta ai rischi specifici della crisi, anche se ha subito pesantemente il suo impatto indiretto” come si legge nella Relazione unificata sull’economia e la finanza pubblica.

Si legge inoltre che “il sistema bancario italiano risulta meno vulnerabile alla crisi finanziaria e l’impatto sui bilanci delle banche resta contenuto rispetto ad altri paesi.”


I segnali positivi che si registrano in Italia tuttavia avranno riscontri pratici solamente il prossimo anno in cui il Prodotto Interno Lordo tornerà positivo dello 0.3%.


Nel 2009 il Pil è previsto in calo del 4.2% mentre il profilo trimestrale vede una ripresa a partire dal secondo trimestre del prossimo anno.

E’ destinato a salire però anche il debito pubblico: quest’anno si attesterà il 114.3%, per salire al 117.1% l’anno prossimo e a 118.3% nel 2011.

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Secondo la Relazione unificata sull’economia e la finanza pubblica il rapporto deficit/Pil sarà di 0.9% punti superiore all’ultima stima elaborata in febbraio, il disavanzo sarà il 4.6% del Pil.

Un calo significativo si registra invece nel mondo del lavoro, quest’anno secondo i dati forniti mostrerà un calo del 2.6%. Il tasso di disoccupazione farebbe segnare un -8.6%, prevista in salita la percentuale d’occupazione solo nel 2011 (+0.6%) quando il tasso di disoccupazione sarebbe 8.5%.

“Si guarda con qualche speranza alla possibilità di rallentamento dell’attuale fase di crisi” dichiara il Ministero, aggiungendo che “le famiglie italiane sono meno indebitate rispetto alla media dell’area euro. Non ci sono in Italia squilibri interni che hanno contribuito ad appesantire, e in alcuni casi hanno determinato, l’attuale congiuntura sfavorevole di altri Paesi. Questo lascia pensare che, non appena sarà superata l’attuale fase di difficoltà della domanda mondiale, l’economia italiana potrà contare su una base più solida per la sua ripresa. L’attuale crisi rappresenta un’opportunità di cambiamento e di sviluppo per l’Italia, un’opportunità che deve essere colta.”

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