
Con l’aiuto del presidente Dieter Rampl, sono state proposte varie misure, per un totale di 4 miliardi di euro, per aumentare la solidità patrimoniale di Unicredit. Le opzioni più plausibili però sembrano essere due: la prima prevede Tremonti Bond e aiuti di Stato dall’Austria, mentre la seconda prevede una ricapitalizzazione del gruppo.
Ovviamente se ne discuterà ancora e a quanto pare infatti non è da scartare l’ipotesi che alla fine si opterà per un mix delle due possibilità . Comunque l’obiettivo principale da quanto emerso ieri è quello di migliorare il Core Tier 1 di Unicredit, che è stimato al 6,85% a giugno scorso.
Ieri pomeriggio si è preparato il Consiglio di Amministrazione che si terrà il 29 settembre prossimo, sulla base di simulazioni, e ora bisognerà stare a vedere se le fondazioni, quali per esempio Cariverona (un anno fa non aveva sottoscritto l’intervento sul capitale da 3 miliardi di euro), saranno disponibili a fare la loro parte in un aumento di capitale. Però anche Giovanni Puglisi, presidente della Fonazione Banco di Sicilia, si è detto convinto che serva un rafforzamento del patrimonio del gruppo.
In borsa questa riunione si è fatta sentire: il titolo Unicredit ha perso nel finale il 3,53% a 2,46 euro.
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