In un recente report dell’Ocse dedicato allo stato di salute degli istituti di credito della zona euro sono emersi alcuni dati interessanti e diverse sorprese
In un recente report dell’Ocse dedicato allo stato di salute degli istituti di credito della zona euro sono emersi alcuni dati interessanti e diverse sorprese. Infatti, l’Ocse ha promosso le banche italiane, e addirittura quelle spagnole in misura minore, mentre diverse banche francesi e tedesche sono state rimandate. Secondo quanto riportato dall’Organizzazione di Parigi, le prime 200 banche europee restano sottocapitalizzate per complessivi 400 miliardi di euro, ovvero il 4,25% del pil del vecchio continente. Secondo S&P Capital Iq, la banca europea maggiormente capitalizzata è la britannica Hsbc con 151 miliardi.
Le due big italiane sono Intesa SanPaolo (24 miliardi) e Unicredit (22 miliardi). Secondo le rilevazioni dell’Ocse i problemi non arrivano tanto dalle banche dei paesi periferici, ma da quelle dell’Europa “coreâ€. Questo fenomeno può essere spiegato col fatto che molte banche dell’Europa periferica hanno già messo a punto dolorosi piani di ristrutturazione e gravosi programmi di rifinanziamento. Nel caso delle banche spagnole è stato necessario un vero e proprio salvataggio con fondi europei per evitare il tracollo.
â–º BANCHE ITALIANE PROMOSSE DA UBS
Le banche di paesi in gran parte risparmiati dalla crisi finanziaria, come Francia e Germania, non hanno fatto molto per migliorare la qualità del capitale. L’Ocse sottolinea che i leader europei hanno messo a punto nuove stringenti regole sul capitale per impedire crisi bancarie come quelle del 2008-2009. Così era stato concordato lo scorso anno che le banche sistemiche dovevano avere almeno un Core Tier 1 del 9% rispetto agli asset ponderati per il rischio.
â–º BOCCATA D’OSSIGENO PER LE BANCHE DA BASILEA 3
Secondo l’Ocse, però, le banche europee dovrebbero avere un capitale del 5% di tutte le attività , un po’ come avviene negli Stati Uniti. Su questa base le banche francesi risultano sottocapitalizzate per un importo pari al 7,44% del pil nazionale, mentre per le banche tedesche siamo al 5,5% del pil nazionale. Per quanto riguarda le banche italiane siamo a un modestissimo 0,15% del pil.