I suoi coffee shop sono diffusi un po' ovunque in territorio americano, ma non navigano di certo in buone acque..
Ieri, dopo aver annunciato il taglio di 600 punti vendita e 12000 occupati, il titolo – quotato nel Nasdaq – ha respirato aria fresca con un rialzo dell’1,26%, restando comunque al di sotto dei massimi dell’avvio e dei livelli fatti segnare nel pre-market. In un anno, Starbucks, registra perdite pari al 40,09%, poco più della metà nella performance a 6 mesi.
La chiusura degli store rientra nel piano generale di trasformazione della compagnia. La chiusura dei 600 punti vendita che facevano segnare le perdite maggiori avverrà entro il 2009 e in ogni caso dipenderà dagli accordi presi precedentemente con terze parti.
Howard Schultz, presidente e CEO di Starbucks, si augura così di donare nuovo slancio all’azienda e maggiore dinamicità e solidità fiscale. Al termine del piano di riorganizzaione, dice in un comunicato agli investitori la stessa azienda, Starbucks dovrebbe chiudere l’anno fiscale 2009 con un utile netto di 100 milioni di dollari.
Antonio Consoli
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