Unicredit raggiunge il supporto chiave a 2,25 euro

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Dopo le voci apparse ieri in rete riguardanti la possibile creazione di un cosiddetto Bancone Unicredit, il titolo in borsa ha reagito molto bene fin da subito, concludendo già alla fine della mattinata sopra l’importante soglia fissata a 2,25 euro.

Il superamento del supporto chiave di 2,25 euro rappresenta un ottimo segnale per il titolo, che trova così conferme dopo un periodo recente non propriamente idilliaco, fatto di alti e bassi.

Saipem trend rialzista a quota 23 euro

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Il titolo Saipem a Piazza Affari si trova in un ottimo periodo, come potete vedere dal grafico è al centro di un trend rialzista iniziato circa a cavallo tra novembre e dicembre, con i prezzi che sono arrivati addirittura a sfiorare la soglia psicologica, che si trova a quota 23 euro per azione.

Saipem potrà cercare di mettere a segno un nuovo allungo al di sopra di questa cifra ma solamente dopo una nuova fase di consolidamento oltre soglia 22-21,95 euro.

Cir break-out rialzista a 1,80 euro

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Il titolo Cir si trova in un trend rialzista di ottimo livello, infatti come vedete anche dal grafico è dal mese di luglio che le quotazioni del titolo in borsa hanno continuato a salire di valore.

Addirittura ora Cir sta provando a scardinare la resistenza chiave che si trova attorno a quota 1,75-1,78 euro, che se superata potrebbe dare il via ad un importante nuovo break-out rialzista.

Ing rimborsa metà del debito al governo olandese

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Il colosso olandese Ing attraverso un comunicato ha fatto sapere che il prossimo 21 dicembre rimborserà al governo olandese 5,61 miliardi di euro, ossia la metà della cifra ottenuta come forma di sostegno durante la fase più critica della crisi economica e finanziaria. Ricordiamo, infatti, che ad ottobre dello scorso anno Ing ha ottenuto dal governo olandese aiuti per 10 miliardi di euro che ora si appresta a restituire.

La prima metà del finanziamento ottenuto sarà rimborsato dal colosso olandese utilizzando i soldi ottenuti a seguito dell’aumento di capitale da 7,5 miliardi di euro lanciato il mese scorso e che verrà completato proprio il 21 dicembre prossimo. In particolare si tratta di 5 miliardi ai quali occorre aggiungere 347 milioni di interessi e un coupon di 259 milioni.

Monte dei Paschi di Siena cede il supporto a 1,25 euro

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Dopo la presentazione del nuovo piano industriale 2010 per Monte dei Paschi di Siena le cose in borsa non stanno andando troppo bene, infatti più volte il titolo sta rischiando di compromettere anche il supporto chiave che ora si trova a quota 1,25-1,24 euro per azione.

Se dovesse crollare sotto tale soglia allora il titolo Mps rischierebbe seriamente un tracollo prima intorno a quota 1,19 euro ed in un secondo momento a quota 1,16-1,15 euro.

Rifinanziamento del debito per Prysmian

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Secondo alcune indiscrezioni un gruppo di banche formato da Unicredit, Intesa Sanpaolo, Calyon, Citigroup e Mediobanca sarebbe intenzionato a concedere a Prysmian un rifinanziamento di parte dei debiti contratti dalla società nel 2007, si parla di 800 milioni di euro su un totale complessivo di 1,4 miliardi di euro di debiti con scadenza a maggio 2012.

Prysmian ha una posizione finanziaria netta che nel 2009 ammonta a 500 milioni di euro, un costo medio del debito del 4,5% e uno spread di 40 bps. Con il nuovo prestito è probabile che la società dovrà sopportare un rialzo dello spread ma in compenso potrà giovare di un ribasso del costo medio del debito che andrà al di sotto del 3,5%, nonchè allungare la durata del finanziamento.

Unicredit ceduto il supporto a quota 2,25 euro

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Il titolo Unicredit nelle ultime sedute a Piazza Affari sta patendo molto l’ultimo periodo infatti anche nella giornata di ieri il valore del titolo è crollato addirittura cedendo il supporto posto a quota 2,25 euro per azione.

Il titolo già nella mattinata è sceso attorno a quota 2,225 euro, rimanendo poi invariato per tutta la giornata, chiudendo le contrattazioni a quota 2,2575 euro, in calo dell’1,63%.

Unicredit tentativo di allungo a quota 2,4 euro

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Nei giorni scorsi vi abbiamo documentato del mancato aggancio a 2,40 euro da parte di Unicredit, aggancio che però è riuscito nella giornata di venerdì, anche se poi a dire il vero il titolo dell’istituto bancario ha chiuso la settimana di Borsa a quota 2,38 euro per azione, in rialzo comunque dell’1,82%.

Lo spunto rialzista di venerdì lascia ovviamente ben sperare gli investitori, però la situazione del titolo resta comunque abbastanza contrastata.

Tenaris nuova fase ribassista a 13 euro

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Il trend rialzista del titolo Tenaris, iniziato praticamente a settembre, sta però facendo intravedere i primi segnali di cedimento, infatti il valore del titolo è sceso fino a 13-12,5 euro salvo poi riuscire a tornare alla soglia chiave che è posta a 13,50 euro.

Ieri a Piazza Affari Tenaris ha chiuso in ribasso dell’1,02% a quota 13,52 euro, che comunque ora come ora rappresenta un buon risultato, infatti il mese scorso Tenaris era addirittura crollato a 12,60-12,58 euro, solamente con un test su quella soglia è riuscito a salire fino a toccare quasi 14 euro.

Atlantia intravede la soglia dei 18 euro

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Il titolo Atlantia negli ultimi mesi sta facendo registrare un ottimo trend rialzista ed in particolare nelle ultime sedute della settimana appena conclusa ha toccato per ben due volte i massimi dell’anno a quota 17,3 euro per azione.

Il titolo infatti ora sta provando un allungo verso quota 17,9-18 euro, provando a continuare il trend rialzista di questo ultimo periodo, dopo una fase di consolidamento sopra quota 16,3 euro.

L’analisi quantitativa portata avanti dagli esperti suggerisce buoni spunti per il futuro di Atlantia: gli oscillatori di momentum stanno rimbalzando verso le rispettive soglie di ipercomprato, mentre il Parabolic Sar si è girato in posizione long.

Pirelli riceve valutazioni positive dalle banche

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Questa di oggi è stata davvero un’ottima giornata per Pirelli il cui titolo in borsa ha registrato una crescita del 5,65% arrivando a 66,35 centesimi.

A spingere in alto il titolo è stata soprattutto la valutazione di Ubs che ha confermato la raccomandazione neutral ma al contempo ha alzato il target price a 0,38 euro da 0,28, un prezzo che implica uno sconto sul Nav del 20% rispetto al precedente 25-30%, una correzione che, secondo Marco Tronchetti Provera, è dovuta a un migliore profilo di rischio e alla maggior probabilità di un ritorno alla distribuzione del dividendo.