
Il superamento del supporto chiave di 2,25 euro rappresenta un ottimo segnale per il titolo, che trova così conferme dopo un periodo recente non propriamente idilliaco, fatto di alti e bassi.
Il superamento del supporto chiave di 2,25 euro rappresenta un ottimo segnale per il titolo, che trova così conferme dopo un periodo recente non propriamente idilliaco, fatto di alti e bassi.
Saipem potrà cercare di mettere a segno un nuovo allungo al di sopra di questa cifra ma solamente dopo una nuova fase di consolidamento oltre soglia 22-21,95 euro.
Addirittura ora Cir sta provando a scardinare la resistenza chiave che si trova attorno a quota 1,75-1,78 euro, che se superata potrebbe dare il via ad un importante nuovo break-out rialzista.
La prima metà del finanziamento ottenuto sarà rimborsato dal colosso olandese utilizzando i soldi ottenuti a seguito dell’aumento di capitale da 7,5 miliardi di euro lanciato il mese scorso e che verrà completato proprio il 21 dicembre prossimo. In particolare si tratta di 5 miliardi ai quali occorre aggiungere 347 milioni di interessi e un coupon di 259 milioni.
Se dovesse crollare sotto tale soglia allora il titolo Mps rischierebbe seriamente un tracollo prima intorno a quota 1,19 euro ed in un secondo momento a quota 1,16-1,15 euro.
Prysmian ha una posizione finanziaria netta che nel 2009 ammonta a 500 milioni di euro, un costo medio del debito del 4,5% e uno spread di 40 bps. Con il nuovo prestito è probabile che la società dovrà sopportare un rialzo dello spread ma in compenso potrà giovare di un ribasso del costo medio del debito che andrà al di sotto del 3,5%, nonchè allungare la durata del finanziamento.
Il titolo già nella mattinata è sceso attorno a quota 2,225 euro, rimanendo poi invariato per tutta la giornata, chiudendo le contrattazioni a quota 2,2575 euro, in calo dell’1,63%.
Lo spunto rialzista di venerdì lascia ovviamente ben sperare gli investitori, però la situazione del titolo resta comunque abbastanza contrastata.
Ieri a Piazza Affari Tenaris ha chiuso in ribasso dell’1,02% a quota 13,52 euro, che comunque ora come ora rappresenta un buon risultato, infatti il mese scorso Tenaris era addirittura crollato a 12,60-12,58 euro, solamente con un test su quella soglia è riuscito a salire fino a toccare quasi 14 euro.
Il titolo infatti ora sta provando un allungo verso quota 17,9-18 euro, provando a continuare il trend rialzista di questo ultimo periodo, dopo una fase di consolidamento sopra quota 16,3 euro.
L’analisi quantitativa portata avanti dagli esperti suggerisce buoni spunti per il futuro di Atlantia: gli oscillatori di momentum stanno rimbalzando verso le rispettive soglie di ipercomprato, mentre il Parabolic Sar si è girato in posizione long.
A spingere in alto il titolo è stata soprattutto la valutazione di Ubs che ha confermato la raccomandazione neutral ma al contempo ha alzato il target price a 0,38 euro da 0,28, un prezzo che implica uno sconto sul Nav del 20% rispetto al precedente 25-30%, una correzione che, secondo Marco Tronchetti Provera, è dovuta a un migliore profilo di rischio e alla maggior probabilità di un ritorno alla distribuzione del dividendo.