
Gli analisti della banca inglese hanno ridotto il rating di Enel da neutral ad underweight, portando nel contempo il target price da 4 a 3 euro. Il taglio di Hsbc è dovuto soprattutto alle preoccupazioni legate all’economia del nostro Paese.
Gli analisti della banca inglese hanno ridotto il rating di Enel da neutral ad underweight, portando nel contempo il target price da 4 a 3 euro. Il taglio di Hsbc è dovuto soprattutto alle preoccupazioni legate all’economia del nostro Paese.
Gli analisti della banca britannica hanno infatti comunicato questa mattina di aver alzato il rating sul titolo dell’azienda attiva nel settore energetico portandolo a “overweight” da “equalweight” e il target price a 3,15 euro dai precedenti 2,95 euro.
Il creditwatch, congiuntamente alla revisione al ribasso delle quotazioni delle società italiane dell’energia attive a Piazza Affari, con conseguente declassamento e taglio del target price si è reso necessario, secondo il report ufficiale con il quale gli esperti di UniCredit hanno dato i voti, a causa dell’impatto, sicuramente negativo, che il provvedimento contenuto nel testo del decreto legge 13 agosto 2011 n°138, ovverosia la manovra finanziaria 2011, avrà sui conti  delle aziende del comparto.
La banca d’affari ha spiegato di aver deciso di promuovere il titolo della società energetica e di consigliare l’acquisto delle sue azioni agli investitori poichè ritiene che la Robin tax non avrà effetti negativi, in quanto Terna dovrebbe riuscire a mantenere inalterati gli utili.
Gli analisti, infatti, dopo le pessime giornate borsistiche subite dai titoli di Enel, Terna e Snam Rete Gas, avrebbe deciso, con alcune eccezioni, di tagliare il proprio rating, nonché il target price, sulle realtà industriali coinvolte.
Questo per Terna vuol dire una tassa più alta del 10,5% nel periodo 2011-2013 ed una tassa permanente al 6,5%.
Secondo Nomura, infatti, l’attuale politica dei dividendi adottata dall’azienda e che prevede un payout del 90% è insostenibile nel lungo periodo.
Anche per il declassamento dell’Italia da parte di Standard & Poor’s da stabile a negativo, ora Terna ed Enel potrebbero essere penalizzate di un notch nel caso il rating sul nostro paese venga portato a Mid-A.
Il gruppo italiano ha chiuso il primo trimestre dell’anno con un utile netto in aumento del 62% a quota 173,6 milioni di euro.
Per quanto riguarda il primo punto, in particolare, il piano strategico prevede investimenti per cinque miliardi di euro nel corso dei prossimi cinque anni al fine di operare un ammodernamento alla rete, per una crescita complessiva del 15%, ossia pari a circa 700 milioni di euro.
La decisione, ha spiegato la banca d’affari, è stata presa alla luce del fatto che non è più previsto un taglio di 100 bp dei ritorni per il periodo 2012-2015, inoltre si ritiene che per via dell’aumento dei rendimenti dei titoli di Stati italiani l’azienda riuscirà a mantenere il suo attuale tasso di rendimento fino al 2015.
I ricavi della utility sono stati di 1,1 miliardi, in crescita del 15,1%, soprattutto per il maggior corrispettivo per l’utilizzo della rete e per la valorizzazione del meccanismo di incentivazione.
A renderlo noto è stata la stessa società attraverso una nota, tramite cui ha anche fatto sapere che lo stacco della cedola avverrà il prossimo 2 novembre, mentre il pagamento partirà dal 25 novembre.