Aumento tassi di interesse probabilmente rimandato

Inizialmente si era ipotizzato che la Banca centrale europea decidesse di alzare i tassi di interesse intorno alla fine del 2010, tuttavia la crisi che sta attraversando l’economia europea ha indotto la maggior parte degli economisti a ritenere che l’aumento dei tassi sarà ulteriormente rimandato, probabilmente alla seconda metà del 2011.

A farlo ipotizzare non sono solo le difficoltà mostrate da alcuni paesi europei e l’instabilità dell’economia del vecchio continente ma soprattutto la decisione della Bce di reintrodurre le operazioni di finanziamento straordinarie alle banche, interrotte nei mesi scorsi per via del progressivo miglioramento della situazione economica generale.

Carte di credito revolving sempre più costose

Solo ieri è arrivato il provvedimento della Banca d’Italia in forza del quale è stata bloccata l’emisione di nuove carte di credito da parte di American Express che a partire dal prossimo 12 aprile non potrà più emettere carte di credito revolving, a seguito del riscontro di alcune irregolarità sul fronte della trasparenza, dell’usura e del reciclaggio.

Ma questa non è la prima volta che le carte di credito revolving finiscono nel mirino di organi di vigilanza e di associazioni dei consumatori. Nonostante questo, tuttavia, questa tipologia di carta di credito è sempre più diffusa, basti pensare che in Italia ben 14,6 milioni di carte di credito hanno la funzione revolving.

Tassi di interesse confermati all’1%

In linea con le attese del mercato la Banca centrale europea ha deciso di lasciare invariati all’1% i tassi di interesse, a distanza di circa un anno dalla decisione di tagliare i tassi di 0,25 punti percentuali portandoli così al minimo storico.

Dopo la decisione relativa ai tassi di interesse c’è stata la consueta conferenza stampa durante la quale il presidente della Bce Jean Claude Trichet ha ribadito che l’attuale livello dei tassi di interesse è assolutamente appropriato.

Annuncio tassi Bce giovedì 4 Febbraio

Jean-Claude Trichet

Giovedì 4 Febbraio 2010 alle ore 13:45 verranno resi noto i dati relativi alla situazione macro economica europea e durante quella stessa giornata Jean-Claude Trichet annuncerà il mantenimento dei tassi di interesse all’1%.

Nessuna modifica al tasso di interesse europeo è quindi attesa nella giornata di giovedì poichè la situazione, se pur in netto miglioramento, ha bisogno ancora di un periodo crescita.

Tassi sui mutui tornano a salire

soldi_euro

In base a quanto emerge dal rapporto mensile diffuso dall’Abi negli ultimi mesi del 2009 i tassi di interessi applicati ai mutui sono saliti per la prima volta dopo circa un anno e mezzo.

Se si considera l’intero anno emerge che nel 2009 i tassi di interesse sui prestiti sono calati del 3,77%, quelli sui mutui hanno invece registrato una crescita del 2,95% (2,90% a novembre e 2,95% a dicembre), la prima crescita da agosto 2008. In ogni caso l’Abi ha precisato al momento la situazione è caratterizzata da una certa stabilità e che quello contenuto nel suo rapporto mensile è un valore che è stato elaborato come composizione tra tassi fissi e tassi variabili.

Bce conferma i tassi all’1%

bce

La Banca centrale europea al termine del Consiglio direttivo tenuto questa mattina ha deciso di lasciare invariati i tassi di interesse all’1%, decisione questa in linea con le attese del mercato e degli analisti che all’unanimità avevano previsto che l’istituto di Francoforte non avrebbe provveduto ad alcun rialzo dei tassi.

Il tasso sulle principali operazioni di rifinanziamento resta quindi all’1%, il tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginali resta all’1,75%, mentre il tasso che la stessa Bce pratica sui depositi di breve termine che detiene per conto delle banche commerciali resta allo 0,25%.

Bce lascia invariati i tassi all’1%

jean-trichet

La Banca centrale europea al termine del consiglio direttivo ha lasciato invariati i tassi di interesse all’1%, una decisione questa ampiamente prevista dal mercato soprattutto alla luce delle dichiarazioni rese più volte dal presidente Jean-Claude Trichet che in varie occasioni ha provveduto a spiegare quelle che sono le intenzioni della Bce per ciò che riguarda le exit strategy, ovvero iniziare fin da subito ad eliminare gli strumenti finanziari concessi alle banche e lasciare invariati i tassi di interesse fino ad ottobre 2010.

La Bce ha anche mantenuto invariato il tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginali all’1,75%, mentre il tasso che la stessa Bce pratica sui depositi di breve termine che detiene per conto delle banche commerciali resta allo 0,25%.

Previsioni di bilancio per Popolare di Milano

popolare di milano

Tra le poche banche ad aver sottoscritto i Tremonti Bond, come sappiamo, troviamo Banca Popolare di Milano. Nella giornata di oggi il titolo perde in maniera delicata lo 0,10% portandosi così a 5,3 euro per azione e questo era già visto nella nostra analisi tecnica di qualche giorno fa quando ipotizzavamo un allungo a 5,6 al superamento dei 5,4 per poi scendere.

Nella giornata di ieri le candele giapponesi ci hanno mostrato una candela verde in chiusura a 5,315 euro recuperando così i minimi avuti durante la settimana scorsa. Gli scambi continuano ad essere in calo ed il trend è ribassista nel brevissimo termine. Si ipotizza un BUY solamente al superamento dei 5,5 euro per azione.

Tassi d’interesse ancora all’1%

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La decisione di mantenere all’1% i tassi di interesse non ha sorpreso nessuno poichè Jean-Claude Trichet aveva già fatto capire che i tassi rimarranno invariati almeno fino alla fine del 2009. Il consiglio direttivo della banca centrale riunito per l’occasione a Francoforte ha fatto inoltre sapere che il tasso d’interesse praticato per il rifinanziamento corrisponde all’1% mentre per quello marginale rimane all’1,75%.

Le banche commerciali europee che depositano il denaro nelle casse della Bce potranno beneficiare di un profitto dello 0,25% nel preve periodo.

Tassi di interesse invariati dalla Bce

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Anche questa volte le previsioni sono state confermate, la Banca centrale europea ha confermato per il quinto mese consecutivo i tassi di riferimento al minimo record dell’1%, lasciando invariati anche i tassi sui depositi overnight allo 0,25% e quelli sulle richieste di prestiti marginali all’1,75%.

Il costo del denaro in Europa, quindi, resta ancora al livello più basso nella storia dell’euro. La differenza tra il costo del denaro negli Stati Uniti e quello nella zona euro resta all’1% dal momento che la Fed ha azzerato il tasso sul Fed Funds limitandosi a fissare un range compreso tra 0 e 0,25%.

Bce, tassi di interesse invariati all’1%

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La Banca Centrale Europea al termine del suo consiglio direttivo ha deciso di lasciare invariati i tassi di interesse all’1%, una decisione che come ha spiegato il presidente Jean-Claude Trichet è stata presa all’unanimità.

Trichet, inoltre, ha affermato che il tasso di inflazione nella zona euro durante il mese di agosto è stato negativo a causa di un aumento dei prezzi delle materie prime nel corso dello scorso anno ma che nei prossimi mesi l’inflazione dovrebbe essere tornare ad essere “moderatamente” positiva.

Federal Reserve, tassi invariati tra lo 0 e lo 0,5%

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La crisi economica che ha letteralmente devastato le economie sta definitivamente volgendo al termine, almeno in America visto che a confermarlo è stata la Banca Centrale Americana che dopo due giorni di politica monetaria ha confermato quanto già ipotizzato in precedenza dagli analisti e cioè che l’economia americana mostra i primi segnali di stabilizzazione.

Ovviamente il peggio è passato ma la situazione continua ad essere fragile e piuttosto preoccupante perchè gli effetti della crisi continuano a manifestarsi.

Bce mantiene i tassi invariati ma rivede le stime

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A seguito della riunione tenutasi ieri la Banca Centrale Europea ha lasciato invariati i tassi di interesse confermandoli all’1%, un livello percentuale che, sebbene rapresenti il minimo storico, è stato definito dal presidente Trichet come “appropriato” e non “il minimo possibile“, come al contrario sostengono in molti.

Le principale novità della riunione, quindi, non riguarda i tassi di interesse ma la revisione delle stime. La Banca Centrale Europea, infatti, dopo l’incontro ha reso noto che le previsioni si sono ulteriormente aggravate e che per il 2009 la recessione sarà ancora più brusca rispetto a quanto ci si aspettava fino a qualche mese fà.

Le previsioni degli esperti dopo il taglio della Bce

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La scorsa settimana la Banca Centrale Europea ha tagliato i tassi di interesse dello 0,25% portandoli dall’1,50% all’1,25%, praticamente il minimo storico. Nonostante questo, tuttavia, la manovra della Bce ha deluso le aspettative degli economisti che attendevano un taglio di mezzo punto percentuale.

La decisone della Bce di limitarsi a un taglio di un quarto di punto percentuale, decisione tra le altre cose molto sofferta e discussa, è stata dettata soprattutto dalla volontà del consiglio direttivo della Bce di procedere in modo cauto e ragionato.