FED: fumata nera. Incertezza e volatilità sui mercati

Chicago Cityscapes And City ViewsL’atmosfera di incertezza e confusione non è stata dissipata. Anche se la Federal Reserve ha deciso di non apportare alcuna modifica alla propria politica monetaria (almeno per ora) e dunque di ridimensionare gli enormi sforzi di stimolo economico, il rilascio dei minutes della banca centrale americana suggeriscono che nulla è ancora definito. La Fed sembra privilegiare la linea del “wait and see”, lasciando Wall Street e le piazze del resto del mondo particolarmente nervose. 

Taglio tassi Bce visto dai Consumatori

E’ un segnale importante quello dato ieri dalla Bce per la crescita e per gli investimenti. E’ questa la posizione ufficiale del Codacons in merito alla decisione di ieri della Banca centrale europea di abbassare il costo del denaro dallo 0,75% allo 0,50%. Pur tuttavia secondo l’Associazione i tassi ieri si potevano abbassare di mezzo punto, quindi fino al livello dello 0,25%.

Tassi Bce crollano al nuovo minimo storico

bce

In Eurolandia il costo del denaro di riferimento passa dallo 0,75% allo 0,50%, che rappresenta il nuovo minimo storico. A stabilirlo in data odierna è stata la Banca centrale europea (Bce) che ha reso noto in particolare d’aver tagliato di 25 punti base il costo del denaro dopo l’ultimo intervento sui tassi risalente al mese di luglio del 2012.

Tassi di interesse e tasse più basse secondo il Codacons

Con lo spread ai minimi dal mese di novembre del 2010 le banche in Italia non hanno più alibi nel senso che dovrebbero abbassare i costi a carico delle famiglie ed imprese. Questa è almeno la posizione del Codacons che, pur tuttavia, crede poco al fatto che le banche italiane possano prendere in tal senso una decisione autonoma. Ed allora, che fare?

Ebbene, secondo l’Associazione dei consumatori e degli utenti è necessario che sia il prossimo Governo, quello che nascerà dopo le elezioni politiche del 2013, a prendersi carico della questione adottando specifici provvedimenti. In particolare secondo il Codacons occorre innanzitutto impedire che le banche continuino ad applicare le “nuove” commissioni sul massimo scoperto.

Tassi interesse Bce al nuovo minimo storico

In linea con le attese degli analisti e del mercato, in data odierna, giovedì 5 luglio del 2012, la Banca centrale europea (Bce) ha tagliato il costo del denaro portandolo al nuovo minimo storico e, per la prima volta in assoluto dalla nascita della moneta unica, sotto la soglia dell’1%.

La Bce guidata da Mario Draghi, infatti, ha abbassato il costo del denaro di riferimento portandolo dall’1% allo 0,75% con una riduzione pari, quindi, a 25 punti base.

Bce mantiene invariati all’1% i tassi di interesse

La Banca centrale europea al termine della consueta riunione mensile tenuta oggi ha comunicato di aver deciso di mantenere invariati i tassi di riferimento all’1%, dopo i due tagli di un quarto di punto percentuale ciascuno attuati in occasione delle due precedenti riunioni.

Nel corso della consueta conferenza stampa che ha seguito la riunione, il presidente della Bce Mario Draghi ha sottolineato che il quadro economico generale continua ad essere caratterizzato da un’elevata incertezza e che l’instabilità dei mercati finanziari continua a pesare sulla crescita dei paesi della zona euro.

Bce taglia previsioni Pil 2011-2012 per rallentamento economico

Nel corso della sua consueta e attesissima conferenza stampa che segue la riunione mensile del Consiglio direttivo della Bce, il presidente Jean-Claude Trichet ha indirettamente confermato le più recenti previsioni degli analisti, secondo cui l’atteso aumento dei tassi di interesse di un ulteriore quarto di punto percentuale entro la fine dell’anno non verrà più attuato.

Trichet ha infatti affermato che la crescita economica dell’area euro ha subito un’importante decelerazione nel corso degli ultimi mesi, circostanza che ha comportato tra le altre cose anche un irrigidimento delle condizioni del settore finanziario.

Bce lascia tassi di interesse invariati all’1,50%

La Banca centrale europea, coerentemente con quelle che erano le attese degli analisti, ha lasciato invariati i tassi di interesse all’1,50%.

La decisione presa dal Consiglio direttivo era attesa dal mercato in quanto risulta compatibile sia con le previsioni attuali che con quelle dei mesi scorsi. In occasione della riunione tenuta lo scorso luglio, infatti, l’istituto con sede a Francoforte ha alzato i tassi di interesse di un quarto di punto percentuale portandoli all’attuale 1,50% e lasciando intendere che entro la fine dell’anno avrebbe attuato un ulteriore aumento fino a portare il tasso di riferimento all’1,75%.

Previsioni inflazione 2011 secondo la Bce

Nel bollettino di aprile la Banca centrale europea ha indirettamente confermato le previsioni degli analisti, secondo cui all’aumento di un quarto di punto percentuale deciso la scorsa settimana e che ha portato il tasso di interesse di riferimento all’1,25% ne seguiranno altri durante tutto il 2011, che porteranno gradualmente i tassi di interesse al 2% entro i primi mesi del 2012.

Nel consueto documento mensile, infatti, la Bce ha definito l’attuale politica monetaria dell’area euro “accomodante”, pertanto ha ulteriormente sottolineato la necessità di adeguarla al fine di sostenere l’attività economica e la creazione di posti di lavoro.

Tassi di interesse alzati all’1,25% dalla Bce

Al termine della consueta riunione mensile di politica monetaria tenuta oggi, la Banca centrale europea ha deciso di alzare i tassi di interesse di un quarto di punto percentuale portandoli all’1,25%. Le previsioni, inoltre, parlano di ulteriori rialzi di 0,25 punti nel corso dei prossimi mesi fino ad arrivare al 2% entro la fine dell’anno o al massimo i primi mesi del 2012.

La decisione della Bce era stata ampiamente prevista dagli analisti, soprattutto dopo che al termine della riunione del mese scorso il presidente Jean-Claude Trichet aveva per la prima volta parlato di un “possibile” rialzo ad aprile alla luce della velocità con cui sta crescendo l’inflazione nella zona euro.

Tassi di interesse invariati all’1% dalla Bce

Nessuna sorpresa è arrivata dalla Banca centrale europea. Il linea con quelle che erano le attese, infatti, il Consiglio direttivo della Bce ha deciso di lasciare invariati i tassi di interesse all’1%, livello a cui il tasso di riferimento è ormai fermo dal 7 maggio 2009.

La Bce ha lasciato invariati anche il tasso marginale all’1,75% e il tasso sui depositi allo 0,25%, lasciando al minimo storico il costo del denaro nella zona.

Tassi di interesse invariati a 1%

La Banca centrale europea, in linea con quelle che erano le attese, al termine del consiglio mensile di politica monetaria ha deciso di mantenere invariati i tassi di interesse di riferimento all’1,00%.

Il costo del denaro nei diciassette paesi facenti parte dell’Unione economica e monetaria, dunque, resta invariato all’attuale minimo storico raggiunto a maggio 2009 mediante un taglio di un quarto di punto percentuale. Invariati anche i tassi di depositi e prestiti overnight, rispettivamente a 0,25% e 1,75%.

Tassi Euribor rimangono invariati

La maggior parte delle persone e famiglie che hanno sottoscritto un mutuo a tasso variabile e tutte quelli che hanno intenzione di sottoscriverne uno a tasso fisso sanno che è indispensabile osservare l’andamento del tasso di interesse Euribor sul quale l’interesse dei mutui viene calcolato in aggiunta allo spread applicato dalla singola banca il quale può essere concordato con il cliente.

Tassi di interesse confermati a 1%

La Banca centrale europea ha lasciato invariato il tasso di riferimento dell’Eurozona all’1%, il livello più basso mai registrato dall’entrata in vigore dell’euro, fissato su tale soglia da maggio 2009 e da allora mai più modificato. E’ stato confermato anche il tasso marginale sulle operazioni di rifinanziamento all’1,75% e quello sui depositi presso l’istituto centrale allo 0,25%.

Al termine della riunione del Consiglio direttivo il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, ha definito l’attuale livello dei tassi di interesse “adeguato”, aggiungendo che l’economia europea negli ultimi mesi ha continuato la sua ripresa anche se in maniera piuttosto moderata.