Si è concluso con successo il collocamento da parte di Eni di 55,45 milioni di azioni ordinarie di Galp, corrispondenti a una quota del 6,7% del capitae sociale. Il controvalore totale dell’offerta si aggira intorno ai 677,6 milioni di euro. L’offerta è stata chiusa a un prezzo definitivo di 12,22 euro per azione, attraverso il consueto processo di accelerated bookbuilding destinato a investitori qualificati. L’operazione avrà come data di regolamento il 5 giugno 2013. Si completerà con la consegna delle azioni agli investitori e con il pagamento del corrispettivo al Cane a Sei Zampe.
target price Eni
Target price e rating Eni dopo conti 2011

Credit Suisse ha alzato il suo target price sul titolo del cane a sei zampe da 18,5 euro a 19,3 euro per azione, confermando il rating neutral. La banca svizzera nella sua analisi ha incluso anche un minore sconto sul Net Asset Value visti gli ultimi eventi e la possibile cessione di Snam.
Target price Eni alzato da Goldman Sachs

Gli esperti della banca d’affari statunitense, infatti, questa mattina hanno confermato rating “buy” sul titolo e al tempo stesso hanno aumentato il target price da 18,60 a 20 euro. Al contempo, tuttavia, il broker ha tagliato le stime relative all’utile per azione 2011 da 2,10 a 2,01 euro, mentre ha alzato quelle del 2012 da 2,26 a 2,42 euro.
Giudizio analisti titolo Eni dopo pubblicazione bilancio

Ne deriva che a seguito della pubblicazione dei dati il titolo ha registrato un forte rialzo portando gli analisti a migliorare il proprio giudizio sulla quotazione Eni.
Previsioni Eps 2011-2012 Eni tagliate da JP Morgan

A Piazza Affari la valutazione negativa arrivata da JP Morgan influisce negativamente sull’andamento del titolo Eni, che nel primo pomeriggio segna una flessione di circa un punto e mezzo percentuale a 15,84 euro.
Rating Eni confermato Neutral da Credit Suisse

Tuttavia la banca svizzera segnala una mancanza di visibilità sulle prospettive di produzione nel lungo periodo, dovuta alla situazione molto difficile della Libia.
Titolo Eni promosso da Unicredit

La decisione presa dagli esperti della banca italiana si basa sulla performance negativa registrata dal titolo nel corso delle ultime settimane, in particolare la quotazione Eni ha perso nel corso degli ultimi mesi il 14% sottoperformando il settore, per cui Unicredit ritiene che eventuali fattori penalizzanti siano già scontati nell’attuale valutazione del titolo.
Analisti tagliano target price ENI

Titolo Eni tagliato da BofA

Potrebbe infatti essere limitato l’upside del titolo oltre che dei risultati attesi per le attività Gas&Power, risultati inferiori alle previsioni. BofA ha comunque confermato il rating buy sul titolo Eni, che però venerdì a Piazza Affari ha ceduto lo 0,83% a quota 15,45 euro per azione.
Titolo Eni bocciato da Standard & Poor’s

L’agenzia di rating ha spiegato di aver deciso di declassare il titolo del colosso energetico italiano alla luce delle difficili condizioni di mercato, a cominciare dalla situazione economica e finanziaria della stessa Italia e che solo pochi giorni fa ha contribuito ad un calo delle borse europee e dell’andamento del cambio euro dollaro per via rischio contagio derivante dal suo elevato debito.
Titolo Eni promosso da JP Morgan

Il target price di Eni è stato alzato invece da 17 euro per azione a 21 euro. JP Morgan sostiene che il titolo della compagnia italiana presto potrà beneficiare della nuova struttura del gruppo, meno complessa dell’attuale.
Titolo Eni in calo dopo bocciatura Barclays

A spingere la banca d’affari a bocciare il titolo del colosso energetico è soprattutto la convinzione che la divisione Gas & Power inciderà negativamente sia sui risultati trimestrali che sul titolo dell’impresa energetica italiana. Barclays, inoltre, ha spiegato che la profittabilità del business del gas nell’ultimo periodo è diventata meno prevedibile rispetto alle previsioni dello stesso management di Eni.
Titolo Eni declassato da Moody’s e Ing

La decisione dell’agenzia di rating deriva soprattutto dalla convinzione che Eni non riuscirà entro breve a recuperare le perdite accumulate nel corso del periodo più difficile della crisi economica, durante il quale il colosso energetico ha visto lievitare il proprio debito a causa di un generale rallentamento dell’attività che ha causato una riduzione dei profitti.
Rating Eni tagliato da Standard & Poor’s

Per Equita la decisione di Standard & Poor’s era ssolutamente prevedibile dal momento che lo stesso management di Eni aveva preso in considerazione questa possibilità nel corso dell’ultima conference call.