Ritorsioni dell’Unione Europea sulla Svizzera

E’ stata molto veloce la reazione dei vertici dell’Eurozona  dopo il per il risultato del referendum indetto in Svizzera, per mettere un tetto agli stranieri che con il visto d’ingresso ogni anno sul suo territorio. L’Unione Europea ha spiegato  che non vuole portare avanti il negoziato con la Svizzera sull’elettricità “alla luce della nuova situazione che si è venuta a creare” dopo il voto sulla libera di circolazione che è “una potenziale violazione” degli accordi.

Borsa di Zurigo gennaio 2013 da record

Il nuovo anno è iniziato alla grande per la borza svizzera. A Zurigo l’indice Smi ha chiuso la seduta di ieri con un rialzo dello 0,04% a 7.390,86 punti. Complessivamente la borsa di Zurigo ha chiuso il mese di gennaio con un progresso dell’8,34%, ovvero il rialzo mensile magggiore degli ultimi 25 anni. L’indice azionario elvetico è stato uno dei mgliori in Europa, spinto al rialzo soprattutto dalla debolezza del franco nella prima parte del mese di gennaio. La valuta elvetica ha perso il 2,4% contro l’euro.

Dimissioni Oswald Gruebel scuotono il mondo della finanza

Le conseguenze della perdita da oltre 2,3 miliardi, causata ad UBS da operazioni di trading non autorizzate, scuotono ancora il mondo della finanza.

Il problema principale, oltre a quello più economicamente evidente, è quello della perdita di prestigio di uno degli istituti creditizi più in vista del globo che ha causato, ovviamente, le dimissioni dell’illustre chief executive officer Oswald Gruebel.

TARGET PRICE ENEL TAGLIATO DA UBS

Svizzera in ripresa

crisi svizzeraLa situazione economica in Svizzera sembra lentamente tornare in territorio positivo. I dati macro economici sono confortanti e la moneta locale continua a guadagnare nei confronti dell’euro portadosi a pesare 1,485.

La ripresa del prodotto interno lordo sarà inferiore al punto percentuale nel 2010 portandosi a 0,7% mentre nel 2011 segnalerà un aumento del 2%.

Ubs potrebbe lasciare la Svizzera

Ubs

Importanti indiscrezioni arrivano da una rivista svizzera, il Sonntag CH, che rivela l’intenzione di Ubs, il colosso bancario elvetico, di eliminare i due quartier generali che si trovano proprio in Svizzera.

Ubs minaccia di spostare i due quartieri generali di Basilea e Zurigo all’estero nel caso le autorità della Svizzera introducessero nuovi e stringenti vincoli alle attività delle banche.

Sarebbe uscita proprio dall’interno di Ubs questa notizia, come riporta il giornale sarebbe stato proprio l’Amministratore Delegato della società, Oswald Gruebel, a comunicare l’intenzione del gruppo di uscire dai confini nazionali, se le autorità chiederanno effettivamente agli istituti di credito di trasformarsi in holding.

Francia ottiene dalla Svizzera 3000 nomi di presunti evasori

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A quanto pare il segreto bancario svizzero ultimamente non è poi così tanto segreto visto che quando si tratta di evasione fiscale i governi sono pronti ad usare il pugno di ferro pur di scoprire i nomi degli evasori e adottare le conseguenti misure.

Solo pochi giorni fa, ricordiamo, è stato raggiunto un accordo tra Ubs e il governo statunitese che, dopo una lunga disputa che ha rischiato di portare i due contendenti in tribunale, è riuscito ad ottenere dalla banca elevetica i nomi di 4.450 clienti sospettati di evasione fiscale.

UBS rifiuta di fornire i nomi degli evasori

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La notizia che parlava di un accordo tra UBS e il fisco statunitense è naufragata dopo solo due giorni, non si sà se si sia trattato solo di false indiscrezioni o se, più semplicemente, il governo degli Stati Uniti abbia deciso di andare fino in fondo alla vicenda e di non accettare il risarcimento proposto da UBS, fatto sta che ora spetta ai giudici americani, nell’udienza prevista per il 13 Luglio, stabilire se UBS dovrà o meno rivelare i nomi dei suoi clienti che hanno evaso le tasse.

Gli Stati Uniti, ricordiamo, hanno accusato UBS di aver aiutato alcuni suoi clienti americani (circa 52.000 persone) ad evadere il fisco americano e per questo pretende che la banca fornisca i nominativi di queste persone, affinchè le autorità competenti possano procedere nei loro confronti.