Società di Intermediazione Mobiliare

Come funziona una Società di Intermediazione Mobiliare e quali sono le sue caratteristiche

Le Società di Intermediazione Mobiliare sono società per azioni istituite nel 1991, riformate nel 1996 dal decreto Eurosim, e hanno poi trovato il loro assetto definitivo con l’approvazione del Testo Unico della Finanza (TUF) nel 1998.

Si tratta di imprese autorizzate a svolgere i servizi di investimento che, come quelle comunitarie ed extracomunitarie, hanno sede legale e direzione generale in Italia e si differenziano dalle banche e dagli intermediari finanziari rientranti nell’elenco stabilito dall’articolo 107 del T.U. Bancario.

Società di Intermediazione Mobiliare
Società di Intermediazione Mobiliare

Fare soldi con i dividendi

botLe azioni di società che pagano un dividendo sono di solito una buona scelta quando si è alla ricerca di nuovi investimenti e, soprattutto, se il titolo resta nel portafoglio per un lungo periodo. Il rapporto tra il dividendo e il prezzo delle azioni è chiamato dividend yield e rappresenta la percentuale che la società decide di distribuire ai suoi azionisti al termine di ogni esercizio contabile, quale remunerazione del capitale investito. Si tratta di una misura molto importante, soprattutto se l’azienda dispone di enormi liquidità in cassa che il management deve decidere in che modo utilizzare: acquisizione di quote di mercato, investimenti in altre società o restituzione di una parte ai proprietari (azionisti) della società?

La Doria presenta il piano triennale 2012-2014

Contenere i livelli di indebitamento e, nello stesso tempo, mantenere su livelli soddisfacenti la redditività aziendale. Sono questi alcuni degli obiettivi strategici, a valere dal 2012 al 2014, per La Doria S.p.A., società quotata in Borsa a Piazza Affari e leader in Italia ed all’estero nel settore dei succhi di frutta, dei legumi in scatola e dei derivati del pomodoro.

La Doria al riguardo ha presentato il Piano triennale 2011-2014, caratterizzato da obiettivi di crescita ulteriore sui mercati internazionali, e dal consolidamento della propria posizione di leadership sul mercato domestico. A livello economico e finanziario, i ricavi sono attesi per il piano triennale a 560 milioni di euro a fronte di un utile operativo netto a 35,4 milioni di euro, e profitti netti attesi a 17 milioni di euro.

Previsioni 2011 La Doria e Piano 2012-2014

Ricavi consolidati 2011 in crescita anno su anno del 7%, a 475 milioni di euro, a fronte di un utile netto consolidato in riduzione, sempre anno su anno, da 13,8 a 4,1 milioni di euro. Sono queste le previsioni 2011 per La Doria, gruppo alimentare quotato in Borsa a Piazza Affari. Citando lo scenario difficile per il settore conserviero, La Doria ha sottolineato come da un lato i risultati 2011 siano anno su anno in riduzione rispetto al 2010, ma dall’altro le stime sono leggermente migliori rispetto a quelle formulate in precedenza dal management.

Al termine dell’esercizio annuale, La Doria prevede di riportare un Ebitda a 28,3 milioni di euro, rispetto ai 39,4 milioni di euro al 31 dicembre del 2010, ed un Ebit allo stesso modo in riduzione da 27,4 a 14,7 milioni di euro. E’ atteso in sensibile crescita invece l’indebitamento netto, da 96.7 milioni di euro ai 133 milioni di euro stimati a conclusione dell’esercizio di Bilancio 2011.

Previsioni La Doria riviste al rialzo per il 2009 e al ribasso per il 2010

La Doria

La Doria, società impegnata nella produzione di derivati del pomodoro, legumi e succhi di frutta per marchi della grande distribuzione, ha rivisto al rialzo le previsioni per il 2009 e al contempo ha abbassato quelle per il 2010.

La notizia è stata diffusa dalla stessa società attraverso un comunicato in cui si legge che per il 2009 il gruppo beneficerà soprattutto degli effetti del recupero dei listini prezzi dei derivati del pomodoro e dei legumi, nonchè dell’introduzione di misure di efficienza industriale.

Società controllate da Dubai World

TheWorldDubai

Le difficoltà economiche e la conseguente richiesta di una moratoria sul debito da parte di Dubai World ha letteralmente creato il panico, dopo la diffusione della notizia le borse hanno iniziato a crollare e il timore è quello di una nuova crisi finanziaria.

Quello che però i meno informati ed esperti si stanno chiedendo è come mai le difficoltà economiche di Dubai World sono in grado di scatenare il rischio di una nuova crisi finanziaria, la risposta è fornita da un articolo de Il Sole 24 Ore che elenca le società controllate dalla holding Dubai World, mettendo dunque in piena luce la potenza economica di questo colosso.

La crisi vera e propria si avrà nei conti 2009 secondo Mediobanca

mediobanca

E’ stato portato avanti uno studio approfondito basato su 2022 società da parte dell’Ufficio studi di Piazzetta Cuccia, che ha rilevato che la vera crisi in Italia si vedrà nei conti del 2009, dopo un 2008 chiuso con ricavi a +6%, margini a -13,5% e utili a -16,1%.

Nel primo semestre 2009 infatti i ricavi sono già scesi di ben il 30% per il settore energia e addirittura del 60% per il settore manifatturiero, comunque il sistema economico italiano sembra in grado di assorbire il colpo, grazie soprattutto ad un margine di liquidità pari al 10,7%.

Bulgari offre obbligazioni per 130 milioni

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L’esigenza di avere nuove forme di finanziamento e di allungare la durata del proprio indebitamento ha indotto Bulgari ad offrire un prestito obbligazionario di 130 milioni di euro con scadenza al 2014. E’ stato previsto, inoltre, che l’importo dell’operazione aumenti a 150 milioni di euro nel caso in cui venga esercitata in un unica soluzione l’opzione di over allotment.

L’operazione, la cui conclusione è prevista per la metà di Luglio, prevede l’emissione di obbligazioni di un valore pari al 100% del valore nominale e con cedola trimestrale di valore compreso tra il 5,25% e il 5,75%.

PPF Partners, la nuova società di Generali e PPF Group

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PPF Group e Generali hanno dato vita ad una nuova società che prende il nome di PPF Partners, una società specializzata in investimenti che opererà nei paesi del Centro-Est Europa e dell’ex Urss.

La nuova società, tuttavia, non vede affatto una partecipazione equa da parte delle due società che hanno contribuito alla sua nascita. La partecipazione di Generali sarà del 27,5% mentre quella di PPF Group del 72,5%.

Ernst&Young non certifica il bilancio Tiscali 2008

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Ernst&Young, società di revisione di Tiscali, ha mostrato incertezze in relazione al bilancio 2008 della società sarda, incertezze che non consentono di “concludere sull’appropriatezza della prospettiva di continuazione dell’attività aziendale“.

L’impossibilità di esprimere un giudizio sul bilancio 2008 di tiscali, ha spiegato Ernst&Young, dipende soprattutto dalle trattative attualmente in atto tra Tiscali e alcune banche, trattative che hanno ad oggetto il debito della società di internet service provider.

Lucio Stanca nominato amministratore delegato di Soge

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Lucio Stanca è stato ufficialmente nominato amministra­tore delegato e vicepresiden­te della Soge, la società di ge­stione dell’Expo 2015 di Milano. Il suo stipendio è stato ridotto a 300.000 euro annui, una cifra comunque elevata ma di gran lunga inferiore rispetto a quella iniziale di 700.000 euro. Ai 300.000 euro, inoltre, devono essere aggiunti ulteiori 150.000 euro subordinati al rag­giungimento degli obiettivi, ancora da fissare.

Per quanto riguarda le polemiche relative al­l’incompatibilità tra l’incarico di amministratore delegato della società e quello di onorevole Stanca ha affermato che, se a seguito del ricorso presentato in Parlamento dal Pd dovesse essere ravvisata l’incom­patibilità, sarebbe pronto a dimettersi immediatamente dal suo incarico in Parlamento.