
Tra queste aziende figura Hewlett-Packard, il cui fatturato (pari a circa 120 miliardi di dollari) supera di ben due volte e mezza quello di Apple, che però continua ad essere superiore per profitti e valore in Borsa.
Tra queste aziende figura Hewlett-Packard, il cui fatturato (pari a circa 120 miliardi di dollari) supera di ben due volte e mezza quello di Apple, che però continua ad essere superiore per profitti e valore in Borsa.
Tra queste, tuttavia, figurano dei big che sembrano non aver risentito in alcun modo della situazione di difficoltà e di incertezza dell’economia mondiale, proprio come è accaduto per IBM che nei giorni scorsi ha annunciato l’acquisto della società di software Sterlin verso un corrispettivo di 1,4 miliardi di dollari in contanti, confermando al contempo l’obiettivo di raddoppiare i profitti entro il 2015.
A fine giornata Apple ha subito un calo a 222 milioni, riuscendo però a rimanere comunque davanti a Microsoft, il cui valore si è attestato a 219 milioni di dollari. Microsoft, tuttavia, resta comunque davanti ad Apple per volume di vendite e per fatturato, che nell’ultimo trimestre si è attestato a 14,5 miliardi di dollari contro i 23,5 miliardi di Apple.
Ma a quanto pare questo miglioramento non è bastato a convincere Ubs che ha giustificato la sua decisone affermando che secondo le sue previsioni il titolo non presenta più un’attrattiva valutazione, inoltre secondo il broker non è trascurabile il fatto che Motorola in occasione della diffusione dei suoi dati di bilancio ha fornito per il trimestre in corso un outlook piuttosto prudente.
La decisione di dividere Motorola in due entità è stata presa soprattutto perchè si ritiene che avere due società indipendenti e quotate in borsa possa aiutare a migliorare la posizione nei diversi mercati, in particolare per quanto riguarda la divisione cellulari che nell’ultimo periodo ha faticato molto a competere con i nuovi smartphone.
Le vendite sono invece calate del 12% a 17,352 miliardi di euro contro i 17,93 miliardi previsti dagli analisti mentre i nuovi ordini sono scesi da 22,2 a 18,97 miliardi di euro, anche se c’è stata una crescita rispetto al trimestre precedente in cui sono stati registrati ordini per 18,74 miliardi.
Il 26-27 gennaio verrà presentato al mondo intero la nuova creazione di casa Apple che stupirà milioni di utenti, ma l’attesa è sentita soprattutto dagli editori. Il nuovo prodotto si chiamerà probabilmente iSlate e sarà un pannello touch-screen in grado di connettersi a internet per la lettura dei giornali senza ovviamente l’utilizzo della carta.
Ballmer ha aggiunto che ogni giorno i propri sistemi vengono attaccati da ogni parte del mondo e questo non può pregiudicare un rapporto di lavoro soprattutto nel primo mercato mondiale per numero di utenti come è quello cinese.
E’ il caso di Nec, Casio e Hitachi che, sebbene siano realtà piuttosto importanti, hanno sofferto molto gli effetti della crisi economica. Da qui, quindi, l’idea di fondere le tre aziende e di creare un unico produttore di telefoni cellulari che andrebbe ad occupare il secondo posto per grandezza in tutto il giappone.
Per l’azienda di Silicon Valley è il miglior risultato economico da 20 anni a questa parte, che va a dare una spinta importante anche a tutto il settore tecnologico e dell’informatica in particolare. Intel ha riportato guadagni pari a 8 miliardi di dollari nel secondo trimestre dell’anno, ben il 12% in più rispetto ai primi 3 mesi di questo 2009, e ben oltre la previsione di 7,32 miliardi degli analisti.
La società , infatti, si è detta convinta che per il settore tecnologico il peggio è ormai alle spalle e, nella speranza di far tacere le voci e le indiscrezioni che negli ultimi giorni circolano sui principali giornali del mondo, ha deciso di rendere note le sue previsioni di profitto relative al secondo trimestre dell’anno.
Microsoft, in particolare, conta di emettere entro la fine di Maggio titoli di debito in tre trance, a cinque, dieci e trent’anni. L’ammontare delle obbligazioni, tuttavia, non è stato specificato anche se alcune indiscrezioni parlano di 3,75 miliardi di dollari, ossia 2 miliardi di dollari di obbligazioni a 5 anni, un miliardo a 10 anni e 750 milioni a 30 anni.
L’S&P 500, l’indice utilizzato come paragone da molti investitori, ha recuperato tutte le perdite che avevano portato i mercati al punto più basso da 12 anni a questa parte.
Può sembrare una cosa da niente, eppure la vendita di questi software, e dei programmi in genere è quella che sta spingendo il settore tecnologico verso la rinascita dopo la crisi mondiale.