
Eni nel Mare di Barents con nuove licenze esplorative

L’accordo tra le due compagnie petrolifere prevede ingenti investimenti, in particolare si parte con una somma pari a 3,2 miliardi che verrà utilizzata per l’esplorazione di Kara, ossia la parte di mare compresa tra la costa Nord della Russia europea e le isole di Novaya Zemyla.
La notizia era più che attesa dal momento che l’accordo sul congelamento della quota detenuta da Eni in Galp è scaduto lo scorso anno. Secondo alcune indiscrezioni di stampa riportante da un quotidiano portoghese, l’offerta che Petrobras ha in mente di formulare per acquisire la quota in Galp è pari a 3,5 miliardi, in altre parole si tratta di una valutazione ferma ai valori del luglio scorso.
L’azienda petrolifera, infatti, ha comunicato di aver deciso di ritirare l’offerta di 39 miliardi di dollari avanzata per rilevare Potash, una somma che sia management di Potash che lo stesso governo canadese hanno definito troppo bassa in relazione a quelle che sono le potenzialità di crescita dell’azienda, visto soprattutto il crescente uso dei fertilizzanti registrato negli ultimi anni.
Rio Tinto, in particolare, attraverso una nota ha fatto sapere che di recente le due parti sono state informate dell’impossibilità che il loro progetto venisse approvato nell’Unione Europea, in Australia, in Giappone, nella Corea del Sud ed in Germania, almeno secondo quella che è la sua forma attuale.
Il colosso minerario, in particolare, ha fatto sapere di aver registrato un incremento dell’utile netto del 116% a 12,72 miliardi di dollari. Se si escludono le voci straordinarie l’utile netto ha raggiunto quota 12,47 miliardi di euro. Nonostante la forte crescita, come dicevamo, BHP Billiton non è riuscito a centrare le attese degli analisti, che al contrario avevano ipotizzato un un utile di 13,3 miliardi di dollari.
Il crollo della piattaforma a largo del Golfo del Messico ha causato danni ambientali senza precedenti, tanto che lo stesso presidente degli Stati Uniti ha definito questo disastro una tragedia paragonabile a quella dell’attentato dell’11 settembre 2001 alle Torri Gemelli.
Tuttavia, secondo gli esperti, il settore dei petroliferi non subirà gravi danni dopo l’incidente avvenuto a largo del Golfo del Messico, lo stesso titolo Bp è ancora considerato piuttosto interessante, nonostante questa valutazione possa sembrare un vero e proprio paradosso.
L’incidente aumenta di giorno in giorno i rischi per il colosso petrolifero sia in termini finanziari che di business, ha poi inevitabilmente contribuito alla decisione di Fitch la decisione del Procuratore Eric Holder. Un processo civile e penale, infatti, potrebbe contribuire ulteriormente a danneggiare il profilo finanziario della compagnia.
In ogni caso per ora la notizia resta solo un’ipotesi, nè il governo spagnolo nè i vertici di Enel e Repsol hanno infatti voluto confermare o smentire la notizia, hanno preferito optare per un no comment.
I risultati trimestrali di Total si collocano leggermente al di sotto delle attese degli analisti, che avevano invece previsto un utile pari a 2,4 miliardi.
La banca sostiene che tra le aziende che operano nel settore petrolifero riuscirà a trarre grandi vantaggi dall’andamento del prezzo del petrolio soprattutto BP, per questo ha deciso di alzare la raccomandazione sul titolo del colosso britannico portandola da neutral e outperform. Al contempo è stato alzato il target sul prezzo da 570 a 685 pound.