Previsioni ramo danni e vita Cattolica Assicurazioni

Perseguire una redditività adeguata nei rami danni e vita a fronte di un consolidamento dei risultati della gestione. Sono questi gli obiettivi per il secondo semestre del 2012 da parte di Cattolica Assicurazioni S.p.A., società quotata in Borsa a Piazza Affari, comunicati in concomitanza con il rilascio dei dati della prima semestrale.

Inoltre, per quel che riguarda la gestione degli investimenti Cattolica Assicurazioni S.p.A. continuerà a muoversi adottando criteri caratterizzati da un’elevata prudenza tenendo conto di quella che è l’attuale volatilità dei mercati finanziari.

Rating Cattolica Assicurazioni confermato da Standard & Poor’s

Il Gruppo Cattolica Assicurazioni, quotato in Borsa a Piazza Affari, sarà in grado di migliorare la propria redditività nel settore delle polizze vita e, contestualmente, sarà in grado di mantenere sul settore delle assicurazioni danni una performance forte.

E’ sulla base di queste previsioni che l’Agenzia Standard & Poor’s, nel confermare il rating del Gruppo Cattolica Assicurazioni, ha anche mantenuto “stabile” l’outlook. In particolare, lasciando invariato il rating ad “A-“, l’Agenzia di rating Standard & Poor’s, citando anche le capacità del management, ha messo in risalto come il Gruppo Cattolica Assicurazioni sia riuscito lo scorso anno ad ottenere nel ramo danni una performance superiore a quella della media di mercato, così come i dati da gennaio a giugno del 2011, quelli del primo semestre quindi, confermano tale tendenza.

Fitch promuove settore assicurativo

Buone notizie per le compagnie assicurative europee. L’agenzia Fitch, infatti, dopo aver effettuato lo stress test ha comunicato di non aver intenzione di apportare alcun cambiamento ai relativi rating.

L’analisi, in particolare, ha dimostrato una notevole resistenza delle compagnie assicurative europee rispetto a quelli che sono i problemi relativi al debito pubblico nella zona euro, anche se bisogna tenere presente che Fitch considera la probabilità che i governi delle varie nazioni rendano meno severe le regole relative ai requisiti di solvibilità delle compagnie assicurative in caso di un eventuale collasso dei valori del debito sovrano.