Aggiornamento prezzi origine materie prime agricole

campo di grano

Dopo sei mesi di ribassi, nello scorso mese di luglio del 2012 in Italia, per chi lavora in campagna, sono tornati a crescere i prezzi all’origine per le materie prime agricole. A metterlo in evidenza, attraverso il proprio giornale online, è stata la Coldiretti in accordo con le ultime rilevazioni effettuate dall’Ismea. In particolare, il dato medio indica un incremento del 2,2% per quel che riguarda i prezzi rispetto comunque a forti scostamenti in base al tipo di produzione.

E comunque c’è anche da dire che il rialzo dei prezzi all’origine non va a compensare quello che è, a carico delle imprese agricole, l’inasprimento dei costi di produzione. Nel dettaglio, a luglio 2012 rispetto allo stesso mese dell’anno precedente c’è stata un’impennata dei prezzi all’origine pagati per gli ortaggi, per i semi e le sementi, per la frutta, per il vino ed in generale per le culture industriali.

La Doria presenta il piano triennale 2012-2014

Contenere i livelli di indebitamento e, nello stesso tempo, mantenere su livelli soddisfacenti la redditività aziendale. Sono questi alcuni degli obiettivi strategici, a valere dal 2012 al 2014, per La Doria S.p.A., società quotata in Borsa a Piazza Affari e leader in Italia ed all’estero nel settore dei succhi di frutta, dei legumi in scatola e dei derivati del pomodoro.

La Doria al riguardo ha presentato il Piano triennale 2011-2014, caratterizzato da obiettivi di crescita ulteriore sui mercati internazionali, e dal consolidamento della propria posizione di leadership sul mercato domestico. A livello economico e finanziario, i ricavi sono attesi per il piano triennale a 560 milioni di euro a fronte di un utile operativo netto a 35,4 milioni di euro, e profitti netti attesi a 17 milioni di euro.

Previsioni 2011 La Doria e Piano 2012-2014

Ricavi consolidati 2011 in crescita anno su anno del 7%, a 475 milioni di euro, a fronte di un utile netto consolidato in riduzione, sempre anno su anno, da 13,8 a 4,1 milioni di euro. Sono queste le previsioni 2011 per La Doria, gruppo alimentare quotato in Borsa a Piazza Affari. Citando lo scenario difficile per il settore conserviero, La Doria ha sottolineato come da un lato i risultati 2011 siano anno su anno in riduzione rispetto al 2010, ma dall’altro le stime sono leggermente migliori rispetto a quelle formulate in precedenza dal management.

Al termine dell’esercizio annuale, La Doria prevede di riportare un Ebitda a 28,3 milioni di euro, rispetto ai 39,4 milioni di euro al 31 dicembre del 2010, ed un Ebit allo stesso modo in riduzione da 27,4 a 14,7 milioni di euro. E’ atteso in sensibile crescita invece l’indebitamento netto, da 96.7 milioni di euro ai 133 milioni di euro stimati a conclusione dell’esercizio di Bilancio 2011.

Migliori quotazioni comparto alimentare

In un periodo di crisi e di instabilità economica i grandi gruppi alimentari continuano a realizzare fatturati e utili in costante crescita, perchè se è vero che la crisi c’è e si sente è anche vero che il mondo deve pur nutrirsi. Una spinta notevole, tuttavia, arriva dalle nuove economie che sempre più spesso scelgono di acquistare prodotti alimentari di qualità, tanto da regalare alle aziende attive nel settore alimentare margini in costante crescita, un business solido e ricchi dividendi.

Questa situazione idilliaca del comparto alimentare non poteva sfuggire agli analisti, addirittura Credit Suisse ha definito il settore alimentare “un’industria dai dividendi sicuri”.

Trimestrale Kraft luglio settembre 2010

Kraft Foods ha archiviato il terzo trimestre 2010 con un utile netto in calo dell’8,5% a 754 milioni di dollari, ovvero 0,43 dollari per azione. Se si escludono le voci straordinarie l’utile ha raggiunto quota 0,47 dollari per azione. I ricavi, invece, sono cresciuti del 26% a 11,86 miliardi di dollari.

Entrambi i dati sono inferiori alle attese degli analisti che, al contrario, per la prima impresa statunitense nel settore alimentare avevano previsto un utile per azione a 0,46 dollari e ricavi a 12,01 miliardi di dollari.

Nestlé presenta Health Science Nestlé SA

La maggior parte delle aziende che operano nel settore alimentare sono sempre più attente a fornire ai propri clienti prodotti non solo buoni ma anche salutari, cosa che ha deciso di fare anche Nestlè mediante la creazione di Health Science Nestlé SA.

L’annuncio è stato fatto dalla stessa azienda alimentare attraverso una nota, in cui viene specificato che si tratta di un’entità che avrà tra i propri obiettivi la realizzazione di un’apposita area che si occupa di scienza della nutrizione personalizzata, destinata a prevenire e a curare disturbi come il diabete, l’obesità, le malattie cardiovascolari e il morbo di Alzheimer.

3G Capital acquista Burger King

Attraverso una nota la catena di fast food Burger King ha fatto sapere di aver accettato l’offerta di 3G Capital, interessata all’acquisizione del gruppo verso un corrispettivo di 4 miliardi di dollari, ovvero 24 dollari per azione, un valore che include un premio del 46% rispetto al prezzo del titolo di Burger King prima che iniziasse la speculazione sulla sua cessione.

Nella nota, inoltre, viene specificato che 3G Capital ha già ottenuto tutti i finanziamenti garantiti necessari per l’acquisizione di tutte le azioni straordinarie e per rifinanziare l’indebitamento già esistente.

Primo bilancio semestrale Carlsberg 2010

Carlsberg ha chiuso bene il primo semestre dell’anno, il produttore di birra danese ha infatti registrato un incremento dell’utile operativo, salito a 4,25 miliardi di corone danesi dai 3,66 miliardi dello stesso periodo del 2009. L’utile netto è salito a 2,64 miliardi di corone dagli 1,94 miliardi dello scorso anno, così come pure sono risultati in crescita i ricavi, in aumento del 2% a 17,94 miliardi di corone danesi.

A spingere in alto i risultati del produttore danese è stato non solo il positivo andamento dell’attività ma anche e soprattutto i risultati positivi registrati in Asia.

Barilla cede Kamps

Barilla ha concluso un accordo preliminare con il fondo di investimento German equity partners (Gep) III, che fa capo alla società finanziaria tedesca Equity capital management, che prevede la cessione da parte del gruppo alimentare italiano della catena di panetterie tedesche Kamps.

L’operazione dovrebbe essere conclusa per la fine di agosto, per ora non è ancora stato reso noto il valore complessivo dell’operazione anche se, secondo alcuni rumors, si tratterebbe di una cifra che si aggira intorno ai 50 milioni di euro.

Primo bilancio semestrale Nestlé 2010

Nestlé ha chiuso il primo semestre dell’anno con un utile netto in crescita del 7,5% a 5,45 miliardi di franchi svizzeri, un risultato superiore alle attese degli analisti che avevano previsto un utile fermo a 5,3 miliardi.

A spingere in alto i risultati semestrali del colosso alimentare svizzero è stata soprattutto la forte domanda proveniente dai paesi emergenti e l’aumento dei prezzi. Grazie a questi due fattori la società nell’ultimo trimestre ha registrato una crescita organica del 6,1%, contro una crescita del 6% prevista dagli esperti.

Joint venture Danone in Russia

I vertici di Danone non hanno mai fatto mistero dell’intenzione di sfruttare la situazione di crisi per cercare di espandere il loro dominio mediante acquisizioni, tanto che circa un anno fa la società aveva manifestato l’intenzione di acquisire Parmalat, nonostante l’azienda di Collecchio non avesse manifestato alcuna diffcoltà, anzi, nel periodo immediatamente precedente aveva realizzato un incremento dei profitti superiore a quello di Danone.

A distanza di un anno, tuttavia, il colosso francese ha tentato nuovamente un’espansione mediante acquisizioni, questa volta con successo, anche se il risultato non sarà un rafforzamento dell’attività in Italia ma in Russia.

Nestlè punta al tè

Nestlè ha deciso di ampliare il suo ambito di operatività puntando al tè, il colosso svizzero ha infatti annunciato che verrà a breve immessa sul mercato una macchina simile a quella per fare il caffè ma che invece servirà per preparare tazze di tè di elevata qualità, non solo per la pregiata scelta delle varie qualità di tè inserite nelle capsule ma anche grazie ad un sofisticato procedimento che renderà questo prodotto indispensabile per gli amatori della bevanda.

In altre parole Nestlè cercherà di riscuotere lo stesso successo ottenuto con Nespresso nella produzione di macchine per il caffè, anche se quella del tè è senza dubbio un’idea più originale e innovativa.

Parmalat possibile riduzione presenza in Italia

Nonostante Parmalat sia una delle aziende più importanti d’Italia è proprio nel suo paese d’origine che il colosso di Collecchio sembra incontrare maggiori difficoltà, soprattutto a causa dell’elevata competitività proveniente dalle altre marche industriali e private che operano nel medesimo settore.

Il direttore generale Antonio Vanoli ha infatti spiegato che in Italia i ricavi di Parmalat sono calati del 6%, questo soprattutto a causa di sconti messi in atto da altre aziende rivali e che Parmalat è stata costretta a seguire per non rischiare di perdere la sua fetta di mercato, basti pensare che il margine operativo lordo condizionato dai fattori di mercato è calato di 3,3 milioni.