Dividendo 2013 Erg esercizio 2012

Un dividendo unitario sull’esercizio 2012 di 0,40 euro con pagamento il 23 maggio e stacco della cedola in data lunedì 20 maggio del 2013. Questo è quanto proporrà all’Assemblea Ordinaria degli Azionisti il Consiglio di Amministrazione della società quotata in Borsa a Piazza Affari Erg S.p.A. dopo aver esaminato ed approvato i conti al 31 dicembre del 2012.

Nel dettaglio Erg ha chiuso l’anno con MOL consolidato a valori correnti adjusted in forte crescita, da 284 milioni di euro al 31 dicembre del 2011 ai 458 milioni di euro alla data del 31 dicembre del 2012, così come il risultato netto di Gruppo a valori correnti inverte la rotta passando dai -49 milioni di euro alla data del 31 dicembre del 2011 ai +12 milioni di euro alla data del 31 dicembre del 2012.

Petrolio e gas riserve mondiali in crescita

Nel 2011 c’è stata una crescita delle riserve mondiali sia per quel che riguarda il petrolio, sia per il gas. A farlo presente è stata la società quotata in Borsa a Piazza Affari Eni S.p.A. con il Rapporto World Oil and Gas Review.

Giunto all’undicesima edizione, il Rapporto World Oil and Gas Review di Eni S.p.A. è visionabile e scaricabile dal sito Internet della società del cane a sei zampe, www.eni.it. Nel dettaglio, lo scorso anno c’è stata una crescita del 3,6% delle riserve mondiali di petrolio, e dell’1,9% delle riserve mondiali di gas. Il tutto a fronte di una produzione mondiale di petrolio che è cresciuta anno su anno dell’1,2%.

Petrolio Libia a pieno regime entro il 2012

La situazione in Libia, nonostante sacche di resistenza dei cosiddetti “lealisti” al rais Gheddafi, si sta via via normalizzando, ragion per cui nei prossimi mesi il Paese dovrebbe tornare ad offrire i suoi due milioni di barili di petrolio giornalieri. Trattasi, rispetto al totale della domanda mondiale giornaliera di oro nero, di una quota di output bassa, ma in ogni caso non potrà non influire sull’andamento dei prezzi.

A fronte di una maggiore offerta, infatti, il prezzo non potrà che scendere, ma bisogna anche tenere in conto il fatto che nel mondo si va verso un nuovo rallentamento dell’economia globale, ragion per cui è atteso anche un calo della domanda di energia.

Prezzo del petrolio a 100 dollari al barile

Il prezzo del petrolio potrebbe raggiungere i 100 dollari al barile nel breve periodo e questo cambio di rotta della quotazione dell’oro nero dipenderebbe dalle tensioni sul nucleare tra Iran e Occidente oltre ai nuovi sviluppi in Iraq spiega Nawal Al Fuzaie funzionario dell’OPEC (Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio).

Se il prezzo dovesse realmente superare i 100 dollari al barile il ministro del petrolio del Kuwait la scorsa settimana ha detto che l’Opec potrebbe decidere di pompare una maggiore quantità di petrolio. Un altro fattore che potrebbe far lievitare il prezzo del greggio è senza dubbio la grande sete di petrolio che stanno sempre più avendo paesi come Cina ed India.

Calo delle scorte di petrolio Usa

scorte petrolio benzina diesel

Nelle ultime ore, come possiamo vedere all’interno delle quotazioni del petrolio, il greggio sta sfiornado la soglia psicologica degli 80 dollari al barile che sarebbe la quotazione più alta delle ultime 5 settimane.

Complice di questa valutazione del prezzo al barile di petrolio è dovuto alle stime degli analisti che vedono una diminuzione delle scorte del petrolio in America di 2,2 milioni di barili. Questo porterà ad una diminuzione delle scorte di benzina, diesel e gasolio da riscaldamento per un quantità stimata a 2,1 milioni di barili.

Oro, Petrolio e Dollaro

forex

E’ impossibile non parlare dei tre andamenti più interessanti degli ultimi mesi. Nella giornata di ieri la quotazione dell’oro ha fatto registrare ancora dei nuovi massimi arrivando a registrare 1214,80 l’oncia e, colpa del rapporto euro/dollaro, la quotazione ha fatto registrare un massimo anche in euro arrivando a pesare 800 euro l’oncia.

La salita nella giornata di ieri ha pesato per 18,8 dollari l’oncia e questo risultato dipende molto dalla decisione di molte banche centrali di acquistare ingenti quantità di riserve di oro come il caso dell’India.

Eni e Heritage firmano accordo

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Si è firmato finalmente un accordo miliardario tra Eni ed Heritage per l’acquisizione da parte di Eni del 50% della quota detenuta da Heritage per l’estrazione di petrolio in Uganda nei blocchi 1 e 3A per un valore di 1,35 miliardi di dollari.

Con questo accordo Eni prevede di poter estrarre circa 1 miliardo di barili di petrolio di cui 700 milioni sono già stati scoperti sui quali avviene già l’estrazione in 28 pozzi sul bacino del lago Albert, il rimanente è ancora da cercare.

Riserve di petrolio USA in forte calo

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In queste ore sono stati resi noto i dati numeri relativi alle riserve di petrolio, carburanti e distillati da parte del United States Department of Energy, DOE ovvero il dipartimento statunitense responsabile della gestione dell’energia in America che va dal petrolio e derivati fino al programma nucleare civile e militare.

Il DOE ha fatto sapere che le riserve di petrolio in America hanno subito un forte calo confronto alle aspettative settimanali.

Prezzo del petrolio, BNP prevede calo del 18%

oleodotto per il trasporto del petrolioUn’analisi condotta da BNP Paribas, la più importante banca transalpina, stima che il prezzo del petrolio diminuirà del 18% durante il prossimo anno: uno studio, quello dell’istituto di credito francese, che va a inserirsi in un più ampio scenario negativo sul breve termine, confermato dai più attesi report di questo inizio autunno.

Secondo la BNP il prezzo del greggio sarà mediamente pari a 95,20 dollari al barile durante il 2009, per poi salire intorno ai 105 dollari nel 2010, che sono comunque molto più bassi dei precedenti 115,80 dollari previsti già per il 2009.

Shell sospende produzione a Sidney

impianto petrolifero antico della shell

La Royal Dutch Shell, una delle raffinerie più importanti dell’Australia, ha annunciato ufficialmente l’intenzione di sospendere i lavori nell’impianto produttivo di Clyde a partire dalla fine di novembre.

La causa di tale decisione è riconducibile alla necessità di provvedere a dei lavori di ristrutturazione nell’impianto australiano, dopo che diverse interruzioni straordinarie hanno minato la continuità lavorativa nell’ultimo anno.

Petrolio: le riserve basteranno solo per 80 anni

Le riserve di petrolio stimate in 6 miliardi di barili, si và verso energie alternative

Riseve di petrolio per soli 80 anni, è questo l’annuncio shock dell’ad di Eni, Paolo Scaroni.
Le riserve di greggio rimanenti sono stimate in circa 6 miliardi di barili a fronte di un consumo che ad oggi ha raggiunto l’incredibile cifra di circa 1000 miliardi di barili

Una ristretta quantità, vista anche la crescente richiesta dei paesi in pieno boom economico quali Cina, Russia ed India.