Pil italiano crolla del 2,2% nel 2012

Nel 2012 il pil dell’Italia è sceso del 2,2% (dato corretto per gli effetti di calendario). Nel 2011 il pil italiano era rimbalzato leggermente dello 0,6%, ma già si preparava alla pesante battuta d’arresto dello scorso anno. Il 2012 ha avuto una giornata lavorativa in più, per cui l’Istat fa notare che nel quarto trimestre il pil è sceso dello 0,9% rispetto ai tre mesi precedenti, evidenziando una flessione peggiore del previsto. Il crollo del 2012 fa sì che l’Italia sia in recessione da ben 6 trimestri consecutivi.

Moody’s rischio contagio economico in Europa

L’agenzia di rating Moody’s ha lanciato un allarme sull’Europa, affermando che nel 2013 le società continentali potrebbero soffrire ancora molto in virtù di un rischio contagio economico dalla perfieria europea ai paesi più virtuosi del Nord. Per il prossimo anno gli specialisti dell’agenzia vedono forti rischi per le imprese non finanziarie europee fino a tutta l’area EMEA, quindi fino all’Africa e al Medio Oriente. Nel report pubblicato questa mattina, Moody’s avverte che potrebbero avvenire nuovi tagli dei rating a causa del proseguimento della crisi dei debiti sovrani europei e della crescita negativa del pil.

Nouriel Roubini, si rischia una seconda recessione

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Nell’ultimo periodo tutti i più grandi economisti, tutti i principali organi istituzionali e tutte le più importanti organizzazioni internazionali hanno parlato di un imminente fine della crisi economica mondiale, con una lenta e graduale ripresa dell’economia globale che inizierà a partire dalla seconda metà del 2009.

Tutti, quindi, tranne uno, forse quello che ha maggiore credibilità. Stiamo parlando di Nouriel Roubini, economista e professore della New York University divenuto famoso per essere stato il primo ad aver previsto la crisi finanziaria che ha devastato l’economia mondiale.

La Banca Mondiale taglia le stime sulla crescita 2009

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Brutte notizie in arrivo dalla Banca Mondiale che ha rivisto le sue stime precedenti prevedendo un peggioramento della situazione globale per il 2009.

La Banca Mondiale, in particolare, ha rivisto le sue precedenti previsioni portandole a -2,9% dal -1,7% di marzo, una decisione questa di rivedere al ribasso le previsioni che, come ha spiegato lo stesso istituto, deriva dalla crescente incertezza che continua a regnare a livello mondiale.

Bce mantiene i tassi invariati ma rivede le stime

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A seguito della riunione tenutasi ieri la Banca Centrale Europea ha lasciato invariati i tassi di interesse confermandoli all’1%, un livello percentuale che, sebbene rapresenti il minimo storico, è stato definito dal presidente Trichet come “appropriato” e non “il minimo possibile“, come al contrario sostengono in molti.

Le principale novità della riunione, quindi, non riguarda i tassi di interesse ma la revisione delle stime. La Banca Centrale Europea, infatti, dopo l’incontro ha reso noto che le previsioni si sono ulteriormente aggravate e che per il 2009 la recessione sarà ancora più brusca rispetto a quanto ci si aspettava fino a qualche mese fà.

L’OCSE rivede le sue previsioni sull’economia italiana

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Poco meno di un mese fà l’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) aveva reso noto il suo rapporto “Obiettivo Crescitadal quale emergeva un allarmante divario tra l’Italia e gli altri paesi.

Le previsoni dell’OCSE riferite alla situazione italiana, tuttavia, sono ulteriormente peggiorate. L’organizzazione, infatti, ha reso noto di aver cambiato le sue stime relative all’economia italiana, prevedendo una recessione della durata di tre anni e una crescita a -4,3% per il 2009. Un ulteriore previsione di peggioramento, inoltre, investe i conti pubblici che si vanno a collocare al di fuori dei parametri di Maastricht, con un deficit del 4,7% del Pil a fine 2009 e che potrebbe addirittura arrivare al 6% nel 2010.

Accordo fra artigiani e banche

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Alla presenza del ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, è stato siglato un importante patto di collaborazione fra la Federcasse (l’associazione delle cooperative bancarie rivolte al mondo delle piccole imprese) e le associazioni di categoria che rappresentano le aziende artigiane: Confartigianato, CNA e Casartigiani.

In questa fase di recessione e di profonda stretta del credito erogato dalle banche, moltissimi piccoli artigiani si trovano con l’acqua alla gola a causa della drammatica mancanza di fondi per le esigenze correnti; dal canto loro, le banche sono ormai molto guardinghe nel concedere prestiti a chi non offre rilevanti garanzie a tutela del finanziamento.

Il FOMC lascia i tassi invariati

federal reserve in una giornata di sole

Il FOMC (Federal Open Market Committee della Fed) ha deciso di lasciare i tassi invariati tra lo 0 e lo 0.25% ma ha indicato che le prospettive per l’economia Usa sono molto peggiori del previsto e ha preannunciato di intervenire direttamente sul mercato come comunicato in passati incontri. Questi interventi si caratterizzeranno per l’acquisto di titoli del Tesoro a lungo termine per un controvalore di circa 300 miliardi di Usd nei prossimi sei mesi.

È stato anche sottolineato come il pericolo attuale sia l’aggravarsi di questa situazione di deflazione che è uno dei sintomi principali che si denota in periodi di recessione. Analizzando più approfonditamente l’analisi del FOMC si può vedere come il rimbalzo dei titoli azionari delle ultime settimane non sia effettivamente riconducibile ad un reale scenario positivo all’orizzonte ribadendo che crescita economica e stabilità dei prezzi dovranno essere riportati tramite interventi straordinari.

L’Istat conferma il -1% del Pil 2008

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L’Istat ha confermato che il Pil italiano è calato dell’1% nel 2008, un dato che non si registrava dal lontano 1975 e, in ogni caso, il dato peggiore dal 1980, anno in cui l’Istat ha iniziato a raccogliere dati su base statistica.

Nel quarto trimestre 2008, in particolare, il Pil è diminuito dell’1,9% rispetto al trimestre precedente e del 2,9% rispetto al quarto trimestre del 2007.

Il risultato è praticamente disastroso se si pensa che il -1% relativo al 2008 và comparato con il +1,5% del 2007. Un dato così negativo non era stato previsto nanche dall’Istat che ha dovuto rivedere le sue previsioni che indicavano come stima preliminare un calo dello 0,9%.

Il Beige Book della Fed evidenzia peggioramenti

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Dopo un rialzo nella notte durante la giornata di ieri dollaro e Yen hanno perso posizioni in seguito ai rimbalzi verificatisi sui mercati azionari con un Dow Jones e S&P500 che hanno chiuso la giornata in rialzo di oltre il 2%.

Il rimbalzo di ieri viene attribuito anche alle notizie dalla Cina che dovrebbe annunciare a breve, probabilmente domani, un nuovo piano di stimolo che dovrebbe avere degli effetti positivi sull’economia cinese.

Se Trichet non taglia i tassi l’euro crescerà ancora

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La Bce dovrebbe tagliare i tassi di 50pb portandoli al minimo storico di 1.50%.

I dati sull’inflazione sono stati negativi mostrando segni di decrescita dei prezzi e rischi di inizio di un processo di deflazione. Ancor più di quanto detto per il Regno Unito, il discorso post decisione della Banca Centrale avrà la sua importanza.

Infatti Trichet ha sempre una grande influenza sull’andamento del mercato e secondo molti dovrebbe negare la possibilità di ulteriori tagli del costo del denaro.

Come procede la giornata di oggi

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La seconda giornata consecutiva priva di movimenti significativi relativamente al dollaro ha visto un leggero rafforzamento per il biglietto verde e lo Jpy. I dati comunicati nella giornata di ieri hanno visto un calo maggiore delle aspettative nelle pending home sales pari al 7.7%.

Il discorso di Bernanke ha chiarito che gli Usa avranno obbligatoriamente la necessita di espandere il proprio deficit e i mezzi che verranno destinati al settore bancario saranno di circa 700 miliardi di Usd. Il governatore della banca centrale ha anche detto che il salvataggio di AIG lo ha particolarmente “infastidito” rispetto ad altri interventi governativi ma l’obiettivo della Fed deve comunque essere quello di permettere al sistema finanziario di continuare ad andare avanti e quindi non si tirerà indietro neanche in questo caso.

Probabile taglio del costo del denaro da parte della BCE

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Il dollaro ha chiuso la settimana passata vicinissimo ai massimi da circa 3 anni nel Dollar Index e l’inizio di settimana potrebbe vedere importantissimi movimenti che potrebbero essere determinanti per il futuro prossimo. La posizione da prendere sul biglietto verde dovrà tenere conto di quanto sta accadendo negli Usa con dei dati sul Pil terrificanti e delle decisioni da parte di Obama molto coraggiose.

Il primo elemento che potrà avere degli effetti sull’andamento del dollaro nelle prossime settimane sarà legata alle politiche intraprese da Obama che con un’intenzione di intervenire direttamente nel capitale di grandi banche potrebbe far accrescere il rapporto deficit/pil Usa che si trova al 12,5%.

Analisi tecnica euro/dollaro/yen

banconote da 1000 yen

Il dollaro ha avuto anche nel corso della giornata di ieri dei leggeri rafforzamenti sulla scia di dichiarazioni e dati che lasciano spazio a maggiore ottimismo.

Le ultime giornate continuano a dimostrare dal punto di vista tecnico come la situazione attuale sia particolarmente importante con il Dollar index che si sta consolidando formando un triangolo ascendente che potrebbe prossimamente rompere i massimi del 2008 confermando la tendenza rialzista. Solamente una rottura dei valori massimi registrati nel corso di lunedì andrebbe a negare tale scenario.