Italia rating abbassato a BBB da Standard & Poor’s

borsaNuovo attacco delle agenzie di rating sul debito sovrano dell’Italia. Tocca ancora a Standard & Poor’s porre la scure sul rating sovrano della Repubblica Italiana, abbassato al livello BBB dalla precedente valutazione di BBB+. L’ultimo downgrade dell’agenzia di rating americana era avvenuto a inizio gennaio 2012. L’outlook sul rating è negativo, per cui non vanno esclusi nuovi declassamenti nei prossimi trimestri. Stamattina a Piazza Affari l’indice azionario FTSE MIB ha aperto in calo e attualmente evidenzia un ribasso dell’1,04% a 15.626,52 punti. In rialzo lo spread.

Rating Italia resta BBB secondo l’agenzia cinese Dagong

ratingL’agenzia di rating cinese Dagong sbarca in Italia e inaugura la propria sede europea a Milano. In questa occasione Guan Jianzhong, presidente della Dagong Global Credit Rating, ha parlato anche del giudizio attribuito all’Italia, che resta sempre “BBB” con outlook negativo per i prossimi trimestri. Il numero uno di Dagong ha sottolineato che non esiste alcuna probabilità di un miglioramento del rating dell’Italia, in quanto il paese ha un’economia stagnante e non ci sono le condizioni per una svolta a causa della mancanza di riforme strutturali.

Fitch taglia rating Unicredit e Intesa Sanpaolo a BBB+

L’agenzia di rating Fitch continua a rivedere le sue valutazioni sull’affidabilità creditizia del sistema-Italia. Dopo aver tagliato il giudizio sul rating sovrano della Repubblica Italiana a BBB+ da A-, Fitch ha tagliato il giudizio sul merito di credito di molti enti locali. Ora tocca anche alle banche. I due più grandi istituti di credito italiani, ovvero Intesa Sanpaolo e Unicredit, vengono giudicati con il rating BBB+ (in precedenza era per entrambi A-) con outlook negativo per i prossimi trimestri. Confermato, invece, il rating di breve termine a F2.

Il rischio Italia pesa sui corporate bond

La decisione di Moody’s di effettuare il downgrade sull’Italia al livello “Baa2”, ovvero a due notch dal giudizio “spazzatura”, ha avuto importanti conseguenze sull’andamento dei titoli di stato e dei corporate bond. Lo spread Btp-Bund si è mosso al rialzo fino a sfiorare ieri quota 500. Il rendimento del dcennale italiano resta così saldamente sopra il 6%. La bocciatura di Moody’s ha avuto pesanti ripercussioni soprattutto sui bond societari italiani, che da venerdì hanno sperimentato un ampliamento dello spread con il tasso mid-swap.

Rating Italia tagliato da Fitch da A+ ad A-

Proprio nel giorno in cui lo spread è finalmente sceso sotto quota 400 punti, l’agenzia di rating Fitch ha tagliato il rating dell’Italia, portandolo da A+ ad A- con outlook negativo.

Questo nuovo declassamento fa seguito a quello operato qualche settimana fa da Standard & Poor’s, ma la decisione era già stata preannunciata ed attesa. David Riley, capo della divisione rating sovrani, il 10 gennaio aveva infatti parlato di una significativa possibilità di downgrade per il nostro Paese.

Rating Italia tagliato a BBB+ da S&P

Per la prima volta nella storia l’Italia perde la A, oltretutto con prospettive negative per il futuro.

Dopo che Francia ed Austria sono state declassate perdendo la tripla A, Standard & Poor’s ha tagliato anche il rating del nostro Paese, sceso da A a BBB+, come Perù, Colombia, Irlanda, Russia e Kazakhstan.

Moody’s taglia anche le banche e le industrie

Davamo notizia, soltanto ieri, del downgrade operato da Moody’s ai danni del rating dell’Italia.

Martedì sera, infatti, la valutazione sul debito sovrano italiano, che Moody’s non revisionava, a differenza di Fitch e Standard&Poor’s, da circa un quinquennio, è stata tagliata di ben tre punti, da Aa2 ad A2, permanendo comunque in zona Investment Grade e ben lontano da ogni possibile ipotesi di default.

RATING ITALIA TAGLIATO DA MOODY’S

Standard&Poor’s colpisce anche i comparti assicurativo ed energetico

Il pericolo del downgrade dell’Italia, annunciato a viva voce nel corso della scorsa settimana, si è infaustamente verificato. Ad effettuarlo, però, non è stata l’agenzia di rating Moody’s che, come annunciato, si prenderà un ulteriore mesetto per decidere le nostri sorti, bensì Standard&Poor’s che, martedì, ha tagliato il rating dell’Italia da A+ ad A e per giunta con outlook negativo.

Rating dell’Italia tagliato da Standard&Poor’s

Stavamo tutti aspettando la decisione di Moody’s in merito al rating del debito italiano dopo la revisione cominciata il 17 giugno 2011.

Fortunatamente, però, l’agenzia newyorchese ha deciso di rinviare la decisione di un ulteriore mese spiegando, tramite una nota ufficiale, che la situazione economico-finanziaria si è andata via via deteriorando e vi è la necessità di procedere a più approfondite valutazioni.

PERICOLO DOWNGRADING ITALIA

Moody’s mette sotto esame enti locali e società pubbliche

L’agenzia di rating Moody’s ha fatto sapere di aver messo sotto esame i rating di 23 enti locali italiani tra Regioni, Provincie e Comuni, ed anche i rating delle principali società pubbliche per un possibile downgrade.

Moody’s esaminerà nuovamente i rating vicini a quello dell’Italia, cioè Aa2.

Gli enti locali sotto osservazione sono le Provincie autonome di Trento e Bolzano, la Regione Lombardia, la Basilicata, l’Emilia Romagna, la Liguria, le Marche, la Sicilia, la Toscana, l’Umbria, il Veneto; le provincie di Arezzo, Bologna, Firenze, Genoa, Milano, Torino; I Comuni di Bologna, Firenze, Milano, Siena, Venezia; la Cassa del Trentino e Finlombarda.

Moody’s possibile taglio rating debito Italia

L’avvertimento arriva direttamente da Moody’s, la nota agenzia statunitense, che ha fatto sapere di aver messo sotto revisione il giudizio Aa2 dell’Italia, per un possibile ribasso.

Così dopo Standard & Poor’s, ora anche Moody’s potrebbe tagliare il rating ai titoli di Stato italiani. Come annunciato in una nota ufficiale, il voto di Moody’s è sulla sostenibilità del debito pubblico italiano.

Rating Italia invariato

Il tanto temuto effetto domino della crisi greca non si verificherà nè in Italia nè in altri paesi europei, a sostenerlo è Marco Cecchi de’ Rossi, managing director di Fitch Italia, che nel corso dell’incontro “Mercati, agenzie di rating e regole: per un circolo virtuoso” tenutosi presso l’Università Bocconi ha precisato che allo stato attuale non esistono paragoni tra la situazione della Grecia e quella del Portogallo e della Spagna.

Ancor meno preoccupante, secondo Cecchi de’ Rossi, è la situazione dell’Italia, al momento il rating è fermo ad AA e non è atteso alcun cambiamento, non esistono quindi i presupposti per allarmi di alcun tipo.