
Secondo gli esperti, in particolare il rapporto rischio/rendimento offerto dal titolo è molto interessante, nonostante lo scenario dei consumi risulti essere ancora piuttosto complicato.
Secondo gli esperti, in particolare il rapporto rischio/rendimento offerto dal titolo è molto interessante, nonostante lo scenario dei consumi risulti essere ancora piuttosto complicato.
Inoltre le previsioni positive sul titolo hanno fatto sì che Unicredit confermasse il rating a Buy ed il target price a 10 euro, alzando anche le stime.
Al contempo, tuttavia, la banca ha mantenuto invariata la raccomandazione buy sul titolo e rivisto al rialzo le previsioni sul 2010. Unicredit, in particolare, ha alzato la stima sull’Ebit 2010 del 2,6% a 180,3 milioni, mentre ha tagliato quella per il 2011 dell’11,7% a 184,1 milioni.
Ma hanno contribuito anche altri fattori a spingere il titolo: il 14 dicembre scorso il presidente onorario della società , Vittorio Merloni, ha aumentato la propria partecipazione nell’azienda, portandola al 41,387% dal 41,294% del 24 aprile 2009, confermando la sua fiducia nel gruppo, inoltre Marco Milani, Ad di Merloni, ha dichiarato che il riassetto permetterà alla società di diventare più competitiva.
La decisione della banca d’affari è stata causata soprattutto dall’andamento negativo delle vendite in Gran Bretagna e dall’incremento del costo delle materie prime, motivi che hanno spinto la banca ha tagliare anche le previsioni sull’utile per azione del 12% per il 2010 e del 17% per il 2011.