
Azioni Buzzi Unicem dividendo ordinarie e risparmio

Il titolo Buzzi Unicem ha chiuso la seduta di ieri con un rialzo del 4,71% a 9,11 euro, allontanandosi così bruscamente dai minimi di periodo posti a 8,45 euro. A mettere il turbo al titolo alla borsa di Milano, dove è quotato con il ticker BZU, è stata la decisione di Ubs di alzare la sua raccomandazione sul titolo a “neutral†dalla precedente indicazione “sell†(ovvero vendere le azioni). Il rally di Buzzi non ha però favorito l’altro titolo cementifero presente sul FTSE MIB, ovvero Italcementi che ha perso più del 2%.
Le prospettive favorevoli si rispecchiano anche nella valutazione espressa dagli analisti delle principali banche d’affari.
Ad influire negativamente sull’andamento dei due titoli è stata soprattutto la valutazione negativa arrivata stamane da Credit Suisse, che ha comunicato di aver rivisto al ribasso il rating e il target price su alcune delle principali quotazioni del comparto costruzioni.
Nomura, in particolare, ha confermato sul titolo della società attiva nel settore cementifero il rating “reduce” e il target price a 7 euro, giudicando sorprendente la decisione di non distribuire alcun dividendo per le azioni ordinarie ma solo una cedola per le azioni di risparmio. Secondo Nomura, inoltre, i risultati inferiori alle attese realizzati da Buzzi Unicem nel corso dello scorso anno sono riconducibili soprattutto alle pesanti svalutazioni.
Equita, infatti, ritiene che nel breve termine le condizioni di trading nei mercati chiave come quello dell’Italia, dell’Est Europa e degli Stati Uniti resteranno al centro di sfide importanti, i prezzi sono infatti sotto pressione in questi mercati e l’incertezza potrebbe tradursi in costi più alti.
In seguito a due sedute negative, ieri le quotazioni del titolo Buzzi Unicem sono balzate in avanti, chiudendo la giornata in borsa in rialzo del 2,94% a quota 7,54 euro per azione.
Secondo le previsioni diffuse lo scorso agosto la società al termine del 2010 dovrebbe registrare un calo dell’Ebitda del 15%, inoltre è atteso un ulteriore calo in Italia mentre si prevede una ripresa negli Stati Uniti, in Ucraina, Russia e Polonia, mentre la situazione dovrebbe rimanere stabile in Messico e Germania.