Prysmian trend di breve in rialzo

Il titolo Prysmian nel corso delle ultime sedute ha fornito interessanti segnali di forza, con i prezzi che dopo essersi appoggiati al solido supporto grafico della zona 12-11,9 euro, hanno portato a termine un veloce balzo in avanti, tornando così oltre la quota dei 13 euro.

Prysmian a Piazza Affari ieri ha chiuso la seduta a quota 13,29 euro per azione, segnando un rialzo dell’1,06%.

Prysmian investe 20 milioni in Cina

Prysmian ha annunciato l’intenzione di voler attuare un nuovo investimento in Cina del valore di 20 milioni di euro circa, destinato a raddoppiare la capacità produttiva e a modernizzare, mediante l’introduzione di nuove tecnologie, lo stabilimento Baoying, dedicato ai cavi e ai sistemi Altissima e Alta Tensione.

Ma questa non è la prima volta che Prysmian decide di investire nella crescita in Cina, i 20 milioni destinati allo stabilimento di Baoying si vanno ad aggiungere ai 100 milioni già investiti in altri progetti, per un totale di ben 120 milioni.

Prysmian break-out 15 euro

Il titolo Prysmian conferma la propria situazione positiva a Piazza Affari, chiudendo anche l’ultima seduta in rialzo del 2,68% a quota 15,69 euro per azione.

I prezzi di Prysmian nelle ultime settimana hanno compiuto un grosso balzo avanti, aiutati anche dall’aumento dei volumi, portandosi ben oltre la barriera grafica e psicologica dei 15 euro per azione.

Deutsche Bank giudizio positivo su Prysmian

Prysmian spicca il volo in borsa, grazie al giudizio molto positivo di Deutsche Bank, che ha avviato la copertura dell’azione con un rating buy e un target price a 21 euro.

Questo valore rappresenta un dato nettamente più alto della quotazione attuale del titolo (14-15 euro per azione), ma ovviamente a Piazza Affari il titolo Prysmian ha subito beneficiato del nuovo giudizio della banca tedesca, chiudendo la seduta di ieri in rialzo del 6,12% a quota 14,75 euro per azione.

Prysmian cessione quota Taihan

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Prysmian a Piazza Affari ha perso l’1,68% in chiusura di settimana, dopo aver appreso della decisione della coreana Taihan di vendere la propria quota di partecipazione del 9,9% del capitale a 12,75 euro per azione, per un totale di 232 milioni di euro.

Taihan, stando ai comunicati ufficiali, ha dovuto vendere la propria partecipazione in Prysmian per diminuire il debito, ed assolutamente non per paura di un calo del titolo.

Nel novembre 2007 il gruppo coreano aveva acquistato la quota di Prysmian pagando 22 euro per azione.

Prysmian fase di consolidamento a 13 euro

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Prysmian si sta facendo valere nelle ultime sedute in borsa, e propone così un’interessante situazione tecnica.

Il titolo ha costruito una forte base oltre la soglia di 12,7 euro, compiendo addirittura un balzo rialzista fino a toccare 13,3 euro, che sono poi diventati 13,48 in chiusura di seduta, con un rialzo del 2,51%.

Prysmian break-out rialzista verso 13,50 euro

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Ottimo segnale di forza da parte di Prysmian che nella seduta di ieri a Piazza Affari ha guadagnato ben il 4,33% a quota 13,26 euro per azione, forzando la resistenza di breve che si trovava a quota 12,75 euro e trovando subito un buon allungo verso quota 13,10-13,15.

Tuttavia questa repentina salita potrebbe voler dire la necessità per il titolo di una pausa di consolidamento però il trend delle ultime sedute lascia ben sperare per gli investitori.

Rifinanziamento del debito per Prysmian

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Secondo alcune indiscrezioni un gruppo di banche formato da Unicredit, Intesa Sanpaolo, Calyon, Citigroup e Mediobanca sarebbe intenzionato a concedere a Prysmian un rifinanziamento di parte dei debiti contratti dalla società nel 2007, si parla di 800 milioni di euro su un totale complessivo di 1,4 miliardi di euro di debiti con scadenza a maggio 2012.

Prysmian ha una posizione finanziaria netta che nel 2009 ammonta a 500 milioni di euro, un costo medio del debito del 4,5% e uno spread di 40 bps. Con il nuovo prestito è probabile che la società dovrà sopportare un rialzo dello spread ma in compenso potrà giovare di un ribasso del costo medio del debito che andrà al di sotto del 3,5%, nonchè allungare la durata del finanziamento.