Pil Eurozona, crescita molto modesta

Si registra una crescita alquanto modesta per il pil dell’Eurozona durante il terzo trimestre dell’anno. Come ha confermato questa mattina Eurostat, comunicando la sua seconda stima sull’andamento dell’economia, nell’Eurozona il pil è aumentato dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e dell’1,6% rispetto al terzo trimestre dell’anno scorso.

Mercati, quale reazione alla frenata del Pil cinese?

Prima di annunciare quando iniziare la stretta monetaria (il costo del denaro non viene alzato dal 2006), i banchieri americani cercheranno di capire come reagiranno i mercati alla frenata del Pil cinese dopo che Pechino ha corretto al 7,3% dal 7,4% la crescita nel 2014.

Prezzo petrolio: rischio impennata nel secondo semestre 2013

(FILES) A picture taken on January 26, 2Il petrolio è un bene necessario (che piaccia oppure no) e basilare per l’economia: senza il prezioso oro nero, i principali settori industriali (dal trasporto al petrolchimico) cesserebbero di funzionare. Un aumento del prezzo del petrolio, ha inevitabili ripercussioni su tutti gli altri beni ed incide anche sull’andamento delle valute nazionali. Alla luce dell’attuale scenario economico, quale potrebbe essere la tendenza per il secondo semestre 2013? Sembra che il prezzo del petrolio sia destinato a salire: vi sono infatti almeno quattro fattori principali che suggeriscono un possibile andamento rialzista.

Italia ascesa di Grillo può essere una svolta secondo O’Neill (Goldman Sachs)

L’affermazione del MoVimento 5 Stelle di Beppe Grillo, che è andato al di là di ogni più rosea aspettativa, ha creato uno stallo politico pericoloso in quanto il primo partito italiano alla Camera è riluttante a voler accettare un’alleanza con una delle due grandi coalizioni (Pd-Sel o Pdl-Lega). Se da un lato si tratta dello scenario politico peggiore che potesse esserci per l’Italia, dall’altro potrebbe esserci finalmente una volta per il paese. Ne è convinto Jim O’Neill, presidente di Goldman Sachs Asset Management.

Pil italiano crolla del 2,2% nel 2012

Nel 2012 il pil dell’Italia è sceso del 2,2% (dato corretto per gli effetti di calendario). Nel 2011 il pil italiano era rimbalzato leggermente dello 0,6%, ma già si preparava alla pesante battuta d’arresto dello scorso anno. Il 2012 ha avuto una giornata lavorativa in più, per cui l’Istat fa notare che nel quarto trimestre il pil è sceso dello 0,9% rispetto ai tre mesi precedenti, evidenziando una flessione peggiore del previsto. Il crollo del 2012 fa sì che l’Italia sia in recessione da ben 6 trimestri consecutivi.

Banche italiane promosse dall’Ocse

In un recente report dell’Ocse dedicato allo stato di salute degli istituti di credito della zona euro sono emersi alcuni dati interessanti e diverse sorprese. Infatti, l’Ocse ha promosso le banche italiane, e addirittura quelle spagnole in misura minore, mentre diverse banche francesi e tedesche sono state rimandate. Secondo quanto riportato dall’Organizzazione di Parigi, le prime 200 banche europee restano sottocapitalizzate per complessivi 400 miliardi di euro, ovvero il 4,25% del pil del vecchio continente. Secondo S&P Capital Iq, la banca europea maggiormente capitalizzata è la britannica Hsbc con 151 miliardi.

Pil Italia Q3 2012 a -2,4% su base annua

Nel terzo trimestre del 2012 il Pil italiano ha fatto registrare una contrazione del 2,4% su base annua, e dello 0,2% rispetto al trimestre precedente. A rilevarlo è stato l’Istituto Nazionale di Statistica nel far presente come al termine dei primi nove mesi del 2012 la variazione di Pil già acquisita sia pari a -1,9%.

E considerando che il corrente trimestre, l’ultimo del 2012, non è stato di certo entusiasmante per il nostro Paese, ne consegue che è lecito stimare un Pil 2012 con un calo complessivo pari ad almeno il 2%.

Pil Italia secondo trimestre 2012

In linea con le attese, il 2012 per l’Italia è un anno di recessione, ovverosia caratterizzato da una contrazione del prodotto interno lordo nazionale. Non a caso l’Istituto Nazionale di Statistica (Istat), relativamente al secondo trimestre del 2012, ha reso noto che il Pil ha fatto registrare una contrazione dello 0,8% rispetto al trimestre precedente, e del 2,6% su base annua, ovverosia confrontato con il periodo aprile-giugno del 2011.

Il dato sul Pil dell’Istat, destagionalizzato e corretto in base agli effetti di calendario, conferma come il 2012 sia un anno difficile per l’economia e, di riflesso, per le famiglie e per le imprese.

Deutsche Bank taglia le stime per il 2012

L’importante broker tedesco Deutsche Bank, che in Italia conosciamo soprattutto per le relazioni economico-finanziarie che intrattiene con Poste Italiane Spa, ha deciso di tagliare le proprie stime sulla crescita economica europea.

In particolare, secondo gli esperti analisti di Deutsche Bank, dovrebbero essere riviste al ribasso sia la crescita del PIL 2012 sia le stime sugli utili dei principali istituti di credito.

Per quanto riguarda il primo punto, infatti, la banca d’affari tedesca ha stabilito che il PIL complessivo europeo crescerà, entro il 2013,  soltanto dello 0,8% invece che dell’1,5%, come precedentemente diagnosticato.

[LEGGI] LA BCE ALZA I TASSI DALL’1,25% ALL’1,5%

Prodotto interno lordo USA inferiore alle attese

La prima lettura dei dati sul Prodotto Interno Lordo e sui consumi personali statunitensi, purtroppo, non hanno minimamente soddisfatto le aspettative facendo segnalare ribassi preoccupanti che hanno trascinato con sé le principali borse europee.

Obama, dunque, si trova a combattere non soltanto con il problema del debito pubblico USA 2011, ormai giunto a sfiorare la quota di default di 14.294 miliardi di dollari, bensì anche con gli sconfortanti dati macroeconomici relativi al secondo trimestre del 2011.

PIL USA APRILE GIUGNO 2011