Citigroup registra una perdita di 7,6 miliardi

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Citigroup ha chiuso male il 2009, nel quarto trimestre dell’anno la banca ha registrato un saldo negativo pari a 7,6 miliardi di dollari, ossia 33 centesimi ad azione, cifra questa in cui è incluso anche l’onere di 6,2 miliardi legato alla restituzione al governo dei fondi Tarp e alcune altre voci straordinarie, escludendo queste voci la perdita netta è stata di 1,4 miliardi di dollari, ossia 0,06 centesimi ad azione. Se si considera l’intero 2009 la perdita è stata invece di 1,6 miliardi.

Gli accantonamenti in vista di perdite su asset sofferenti nel quarto trimestre sono stati pari a 8,2 miliardi, in calo del 36% rispetto a un anno fa e del 10% rispetto al trimestre precedente.

Mariella Burani studia un aumento di capitale

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In vista della convocazione dell’assemblea straordinaria, che si riunirà il prossimo 16 dicembre, il consiglio di amministrazione di Mariella Burani Fashion Group ha approvato la relazione sulla situazione patrimoniale della società al 30 settembre 2009.

L’assemblea straordinaria è stata convocata al fine di stabilire i provvedimenti necessari per far fronte alla perdita da 104,3 milioni di euro registrata al 30 settembre 2009. A tal fine il consiglio di amministrazione ha stabilito che proporrà all’assemblea l’utilizzo di tutte le riserve e che ammontano complessivamente a 18.049.593 euro, dunque a fronte di questa manovra la passività andrà a ridursi a 86.291.368 euro.

Governo del Dubai non garantisce il debito di Dubai World

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Le difficoltà finanziarie di Dubai World sono destinate ad avere importanti ripercussioni, soprattutto dopo l’annuncio ufficiale del governo del Dubai il quale ha affermato che non intende garantire il debito della holding pubblica Dubai World.

Ad annunciarlo è stato il direttore generale del dipartimento delle Finanze, Abdulrahman al-Saleh, nel corso di un’intervista televisiva durante la quale ha anche giudicato “esagerata” la reazione dei mercati alla notizia della richiesta di moratoria sul debito da parte della holding, una reazione che secondo il presidente non è affatto proporzionata all’entità del problema.

Società controllate da Dubai World

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Le difficoltà economiche e la conseguente richiesta di una moratoria sul debito da parte di Dubai World ha letteralmente creato il panico, dopo la diffusione della notizia le borse hanno iniziato a crollare e il timore è quello di una nuova crisi finanziaria.

Quello che però i meno informati ed esperti si stanno chiedendo è come mai le difficoltà economiche di Dubai World sono in grado di scatenare il rischio di una nuova crisi finanziaria, la risposta è fornita da un articolo de Il Sole 24 Ore che elenca le società controllate dalla holding Dubai World, mettendo dunque in piena luce la potenza economica di questo colosso.

Dubai World chiede una moratoria sul debito

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La crisi del mattone ha colpito anche il governo di Dubai e le sue ricchezze dal momento che Dubai World, la potente holding pubblica che controlla anche i colossi della logistica e dell’energia, ha una passività che ammonta 59 miliardi di dollari, ovvero il 70% dell’intero debito statale, e ha chiesto ai creditori una moratoria di sei mesi sul debito nonchè la possibilità di rinegoziare le sue posizioni in cui tra le altre cose è compreso anche un bond islamico da 3,52 miliardi della controllata Nakheel che scade il prossimo 14 dicembre.

Secondo gli esperti una simile ristrutturazione equivale ad un default, circostanza che ha fatto salire incredibilmente i credit default swap sul debito e che quindi va ad accrescere ulteriormente il rischio di insolvenza.