Lactalis supera il 50% di Parmalat

Con un giorno di anticipo rispetto alla chiusura dell’Opa, Lactalis conquista il controllo definitivo di Parmalat. La scalata del gruppo francese, che fino ad ora è costata 1,3 miliardi di euro oltre ad un’offerta di 2,6 euro per azione, ha già superato la maggioranza del capitale.

Ieri sera sono stati consegnati 198,2 milioni di titoli, pari a quasi il 12% del capitale, le adesioni sono arrivate al 21,5% del capitale.

Presidente Parmalat: nominato Tatò ma solo per un anno

E’ stata approvata la proposta di un membro della lista Lactalis, Francesco Gatti, dai soci di Parmalat, il quale ha suggerito di nominare presidente del Cda Francesco Tatò, ma con la carica limitata solamente per un anno.

A comporre il nuovo Consiglio di Amministrazione di Parmalat ci saranno 11 consiglieri in totale: 9 membri della lista Lactalis e 2 membri della lista Assogestioni (Gaetano Mele e Nigel Cooper).

Target price Parmalat alzato da Equita

Equita, che è l’intermediario incaricato del coordinamento della raccolta delle adesioni all’opa di Lactalis su Parmalat, nella giornata di ieri ha alzato il target price sul titolo senza però superare la quota di di 2,6 euro per azione fissata con l’Opa di Lactalis.

Il target price è stato alzato da 2,25 a 2,55 euro con rating hold confermato, allo scopo di incorporare una stima preliminare delle potenziali sinergie con Lactalis, che corrispondo appunto a circa 0,30 euro per azione, in totale circa 80 milioni di euro.

Parmalat boccia Opa Lactalis

Il Consiglio di amministrazione di Parmalat ha bocciato all’unanimità l’offerta pubblica di acquisto lanciata dai francesi di Lactalis, confermando così indirettamente le indiscrezioni circolate nelle ultime settimane e che parlavano di un possibile aumento del prezzo dell’Opa Lactalis su richiesta della stessa azienda di Collecchio.

L’amministratore delegato Enrico Bondi e gli altri vertici della società, dunque, hanno respinto l’offerta dei francesi, definendo 2,6 euro per azione un prezzo troppo basso.

Lactalis Parmalat ok dei sindacati

Lactalis ha ottenuto l’ok dalle organizzazioni sindacali del settore alimentare di Cgil, Cisl e Uil, le quali hanno dato parere positivo sul progetto della società francese per Parmalat.

Ieri c’è stato un incontro tra le varie sigle sindacali proprio per decidere sul progetto industriale del gruppo francese; i sindacati hanno concluso che il progetto risponde positivamente ai criteri di valutazione condivisi tra le varie organizzazioni sindacali e il ministero dello Sviluppo economico.

Inchiesta giudiziaria scalata Lactalis Parmalat

Secondo quanto riportato da Reuters, che cita una fonte investigativa e una fonte giudiziaria, la Procura di Milano ha iscritto nel registro degli indagati Intesa Sanpaolo, la sede italiana di Société Générale e Lazard nell’ambito dell’inchiesta per aggiotaggio e insider trading sull’andamento del titolo Parmalat prima che i francesi di Lactalis salissero al 29% di gruppo di Collecchio e lanciassero la conseguente Opa annunciata alla fine dello scorso mese.

L’iscrizione nel registro degli indagati è avvenuta a seguito di una perquisizione del Nucleo Valutario della Guardia di Finanza di Milano negli uffici situati a Milano di Credit Agricole, Société Générale, Intesa Sanpaolo, Lazard e delle società di comunicazione Image Building e Brunswick.

Quotazione Parmalat promossa da Nomura

Nomura ha comunicato stamane di aver rivisto al rialzo il rating sulla quotazione Parmalat, portandolo a “neutral” dal precedente “reduce”, e il target price, che passa da 2,05 euro a 2,6 euro. In questo modo, dunque, la banca d’affari ha allineato il prezzo obiettivo dell’azienda di Collecchio a quello relativo all’Opa di Lactalis.

Le indiscrezioni di ieri su un possibile aumento del prezzo dell’Opa da parte di Lactalis su richiesta della stessa Parmalat si sono rivelate sostanzialmente infondate, in quanto nel corso della riunione del Consiglio di amministrazione il board si è limitato a nominare Godman Sachs come advisor, senza discutere sul prezzo dell’offerta.

Target price Parmalat alzato da Cheuvreux

Gli analisti di Cheuvreux hanno comunicato di aver alzato il target price sulla quotazione Parmalat portandolo da 2,3 a 2,6 euro per azione, in altre parole si tratta dello stesso prezzo fissato dall’Opa Lactalis sulla totalità della azioni Parmalat lanciata ieri.

La decisione della banca d’affari appare perfettamente in linea con l’orientamento prevalente degli analisti, secondo cui una contro offerta per Parmalat è improbabile a causa del costo eccessivo, per cui appare infondato prevedere un rialzo del titolo oltre il prezzo offerto dal gruppo francese.

Quotazione Parmalat in rialzo dopo Opa Lactalis

Sul listino milanese stamani a brillare più di tutte è la quotazione Parmalat che segna un incremento di oltre 11 punti percentuali dopo essere stata sospesa per eccesso di rialzo a circa un’ora dall’inizio delle contrattazioni.

Le performance positiva deriva sostanzialmente da un ritorno dell’appeal speculativo sul titolo, riaccesso dall’annuncio dell’Opa Lactalis sulla totalità delle azioni Parmalat verso un corrispettivo pari a 2,60 euro per azione, ossia un controvalore superiore del 21,3% rispetto alla media del valore dell’azione nel corso degli ultimi 12 mesi e del 33,6% rispetto all’enterprise value.

Assemblea Parmalat invariata, respinto ricorso Lactalis

Nessuna variazione verrà apportata alla data di convocazione dell’assemblea di Parmalat, che resta fissata per il 25, 27 e 28 giugno prossimo. Il Tribunale di Parma ha infatti respinto il ricorso presentato dalla francese Lactalis verso la decisione dell’azienda di Collecchio che, sfruttando il decreto varato dal governo alcune settimane fa al fine di preservare l’italianità di alcune aziende nel mirino di gruppi stranieri, aveva rinviato l’assemblea.

Nonostante la notizia positiva, a Piazza Affari la quotazione Parmalat segna in tarda mattinata un ribasso dell’1,31% a 2,268 euro.

Parmalat, Opa Lactalis meno probabile

A Piazza Affari la quotazione Parmalat cede oltre tre punti percentuali a quota 2,288 euro. Ad influire negativamente sull’andamento del titolo del colosso alimentare di Collecchio sono i timori relativi ad una possibile disputa legale con i francesi dopo la decisione di Parmalat di rinviare l’assemblea a fine giugno grazie al decreto varato dal governo pochi giorni fa al fine di preservare l’italianità di alcune aziende nel mirino di colossi stranieri.

Il decreto, in particolare, prevede la possibilità di far slittare le assemblea di 60 giorni dal momento in cui è stato chiuso il bilancio, tuttavia Lactalis ha già depositato la richiesta di sospensiva della delibera di rinvio dell’assemblea a fine giugno. Il Tribunale di parma ha fissato la prima udienza giovedì 7 aprile.

Parmalat, assemblea rinviata a giugno

Come da previsioni l’assemblea degli azionisti di Parmalat è stata rinviata. Inizialmente prevista per il 12, 13 e 14 aprile 2011, l’assemblea è stata rinviata ai giorni 25, 27 e 28 giugno.

A comunicare la decisione della società è stato il consigliere Andrea Guerra, al termine del Cda tenutosi nella giornata di ieri.

Fintecna nella cordata italiana per Parmalat

Nella cordata italiana promossa Intesa Sanpaolo per salvare l’italianità di Parmalat potrebbe entrare anche Fintecna, società del Ministero del Tesoro che in base alle indiscrezioni pubblicate da Il Messaggero sarebbe interessata a firmare una lettera per Parmalat insieme alle altre società che hanno manifestato la stessa intenzione.

Il progetto della cordata italiana capitanata da Intesa Sanpaolo, in particolare, prevede il lancio di un’Opa da 3 miliardi di euro per tentare di acquisire il 60% di Parmalat ed evitare così che la francese Lactalis metta le mani su un’azienda italiana.