Nel primo trimestre del 2013 Eni ha registrato un utile netto rettificato pari a 1,43 miliardi di euro. Rispetto al primo trimestre dello scorso anno c’è stato un calo dell’utile del 39%, escludendo il contributo della controllata Snam. Tuttavia, il risultato è leggermente superiore alle stime di consensus ferme a 1,4 miliardi di euro. L’utile operativo adjusted è sceso del 36% a 3,79 miliardi di euro, a causa del rallentamento delle divisioni Exploration&Production e Gas&Power. Ieri in borsa il titolo Eni è salito del 2,43% a 18,13 euro.
Paolo Scaroni
Trimestrale Eni gennaio marzo 2012
Secondo quanto dichiarato dall’Amministratore Delegato di Eni S.p.A., Paolo Scaroni, nonostante le difficoltà di mercato nei settori del gas, chimica e raffinazione, la società è riuscita a riportare dei risultati eccellenti grazie all’incremento dei prezzi del petrolio ed alla ripresa della produzione in Libia.
Eni rafforza presenza in Africa

Il restante 45% del blocco è detenuto per il 30% da Surestream Rdc, ossia la stessa compagnia che ha venduto a Eni il 55% di Ndunda perchè non disponeva dei necessari mezzi tecnici ed economici, per l’8% da Cohydro e per il restante 7% da Ibos.
Eni smentisce interesse per BP

Scaroni ha poi aggiunto che, almeno per il momento, il disastro della marea nera provocato dal crollo della piattaforma BP nel Golfo del Messico non ha avuto alcuna conseguenza sul prezzo del petrolio.
Edf entra in South Stream a giugno

Scaroni, infatti, intorno alla metà di giugno si recherà a San Pietroburgo in occasione del forum economico internazionale, in quella occasione dovrebbe quindi essere ufficializzato l’ingresso di Edf.
Eni e Heritage firmano accordo

Con questo accordo Eni prevede di poter estrarre circa 1 miliardo di barili di petrolio di cui 700 milioni sono già stati scoperti sui quali avviene già l’estrazione in 28 pozzi sul bacino del lago Albert, il rimanente è ancora da cercare.
Edf nella joint venture Eni-Gazprom, Putin vola a Parigi

In tale occasione Vladimir Putin porterà avanti le trattative per far entrare EDF (Électricité de France – prima società francese per la produzione di energia) all’interno della Joint Venture Eni-Gazprom per la costruzione e il relativo passaggio in Turchia di un nuovo gasdotto che dovrebbe garantire stabilità nell’erogazione del combustibile.
Scaroni propone un’agenzia per stabilizzare il prezzo del petrolio

Nel primo semestre del 2009 il prezzo medio è stato di 50 dollari al barile, un prezzo che Scaroni ha definito “relativamente basso” ma che fa parte di un andamento che sta progressivamente causando un crollo degli investimenti soprattutto da parte dei paesi produttori, un segnale questo che lascia presagire una crisi petrolifera.
Eni propone un’agenzia per stabilizzare il prezzo del petrolio

Lo scopo di questa proposta è quello di porre fine alla volatilità del prezzo del petrolio che negli ultimi anni è salito da 50 a 150 dollari per poi scendere nuovamente a 50 dollari, una situazione che risulta dannosa per tutto e per tutti.
Nuove esplorazioni in vista per Eni

A confermare l’operazione è stato lo stesso Primo Ministro del Paese interessato ai nuovi impieghi di Eni, Michael Somare, che ha annunciato ai giornalisti presenti che la Eni potrebbe compiere nel territorio dello Stato alcuni investimenti similari a quelli già messi a segno da un’altra grande società del settore, la Exxon.
Petrolio: le riserve basteranno solo per 80 anni

Le riserve di greggio rimanenti sono stimate in circa 6 miliardi di barili a fronte di un consumo che ad oggi ha raggiunto l’incredibile cifra di circa 1000 miliardi di barili
Una ristretta quantità , vista anche la crescente richiesta dei paesi in pieno boom economico quali Cina, Russia ed India.