Target price Mediaset promossa da Morgan Stanley

mediaset andamento e target

Il risultato del bilancio dei primi 9 mesi di esercizio 2009 è stato abbastanza deludente con utili dimezzati, ma questo è il risultato che hanno subito un po’ tutti gli editori per via del calo degli introiti pubblicitari causati dalla crisi economica finanziaria.

In questi giorni il titolo Mediaset è interessato a nuovi sviluppi sull’acquisizione della spagnola Prisa e questo ha probabilmente influenzato l’andamento del titolo alla borsa italiana dai primi di novembre a oggi con risultati tutt’altro che deludenti.

Rating underweight per Enel secondo Morgan Stanley

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Per la giornata odierna sono state variate alcune raccomandazioni per dei titoli di spicco sul panorama italiano di Piazza Affari, perciò ci sembra giusto pubblicare queste modifiche apportate da alcune delle banche d’affari più importanti al mondo.

Morgan Stanley propone un giudizio Underwight su Enel, con target price di 3,70 euro.

Twice Research vede come un buon acquisto, perciò rating Buy, su CSP International, e gli assegna un prezzo obiettivo di 1,10 euro.

Morgan Stanley aumenta il target price di Fiat

In questi giorni è impossibile non parlare del titolo fiat e l’azienda torinese si è messa sotto i riflettori più volte sia per l’andamento del titolo sia per il programma industriale per Chrysler.

Come abbiamo detto nei giorni scorsi durante l’analisi tecnica, il titolo fiat nel brevissimo termine sta tentando l’allungo a 11,3 euro per azione fermo restando l’interesse di tenere in considerazione la linea a 10,5 euro che rappresenterebbe un segnale ribassista.

Fiat promossa da Morgan Stanley

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Nella giornata di Mercoledì il consiglio di amministrazione Fiat ha approvato il terzo trimestrale di bilancio e da quel momento il titolo ha iniziato una brusca discesa.

Nella giornata di oggi invece sono arrivati i giudizi da parte della banca americana Morgan Stanley che mantiene il titolo nella modalità Sovrappesare portando il proprio target price a 18 euro. Anche la banca UBS si è voluta esprimere analizzando il titolo e il progetto industriale aumentando il proprio target price a 19 euro peggiorando però il proprio giudizio che diventa neutrale.

Fiat scatenata in borsa promossa da Morgan Stanley

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Piazza Affari apre l’ultimo trimestre dell’anno subendo notevoli perdite, ma questo è dovuto principalmente a quella fase di consolidamento in atto da diverso tempo sulla piazza milanese.

Il listino italiano ha così chiuso in calo la seduta, proprio sui minimi di giornata, a causa soprattutto dei dati macro, anche se però ci sono da sottolineare degli spunti positivi come quello messo a segno da Fiat.

Petrolio a 65 dollari, ne risente l’intero settore, Eni su tutte

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Ieri la giornata in borsa in USA è stata segnata inevitabilmente dai dati riguardanti i risultati finanziari di due colossi come Morgan Stanley e Wells Fargo, entrambi negativi. Infatti a Wall Street le chiusure dei listini sono state contrastate, il Dow Jones ha chiuso in calo dello 0,39% mentre il Nasdaq ha segnato un rialzo dello 0,5%.

In Europa le cose sembrano essere andate un po’ meglio, comunque non ci sono stati grandi guadagni in nessuna piazza, a Milano il Ftse Mib ha chiuso a +0,43% e l’All Share a +0,25%. Parigi +0,07%, Londra +0,28% e Francoforte +0,43%.

Morgan Stanley chiude in rosso il secondo trimestre 2009

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Gli effetti della crisi finanziaria non danno tregua alle banche americane. Dall’inizio dell’anno ad oggi, ricordiamo, in America sono fallite ben 52 banche, un numero impressionante se si considera che altre 25 hanno dichiarato fallimento nel corso del 2008.

L’ultima in ordine di tempo a mostrare di essere in difficoltà è stata la Morgan Stanley che ha chiuso il secondo trimestre dell’anno con una perdita di 159 milioni di dollari, ossia 1.37 dollari per azione.

Morgan Stanley spinge Unicredit

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Partenza strana per le borse europee, dopo la chiusura in positivo ieri sera di Wall Street oggi a Piazza Affari il FTSE Mib guadagna lo 0.32% risultando così migliore del Cac40 di Parigi che perde lo 0.17% e del FTSE di Londra che perde lo 0.52%.

Sembra inarrestabile il rincaro del barile di petrolio che ormai ha superato la soglia dei 68 dollari, arrivando a valere 68.6 dollari al barile. In scia di questo risultato Eni segna uno +0.22%, Saipem guadagna lo 0.25% mentre Tenaris segna +0.17%.

La situazione bancaria dopo gli stress test

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Dopo gli stress test dei giorni scorsi in America, Morgan Stanley ha deciso di aumentare il proprio capitale di 3.5 miliardi di dollari.

Secondo i test condotti la settimana passata, Morgan Stanley aveva bisogno di 1.8 miliardi di dollari per rafforzare il capitale. Così la banca emetterà 146 milioni di nuove azioni dal valore di 24$ l’una, con un notevole tasso di sconto rispetto alla chiusura di Wall Street.

Morgan Stanley prevede così di accumulare 3.5 miliardi di dollari durante questa offerta che si concluderà il 13 maggio.

E’ stato inoltre dichiarato che Mitsubishi Ufg (uno dei principali investitori della banca) ha acquisito 25 milioni di nuove azioni. Inoltre la banca emetterà anche 4 miliardi di obbligazioni senior non garantite dal governo più altri 3 miliardi.

Morgan Stanley taglia, e Apple scivola

grafico apple negli ultimi 5 giorni

Morgan Stanley ha giocato un brutto scherzo alla Apple. La società di analisi ha infatti diramato una nuova valutazione della compagnia quotata al Nasdaq, tagliando il target price sulla scia della riduzione prevista nella crescita dei profitti.

Il declino nelle previsioni di Morgan Stanley, pari al 35% rispetto alla precedente previsione, ha trascinato al ribasso i titoli Apple, che hanno toccato i 105 dollari dopo una discesa verticale di quasi il 18%.

Wall Street, le trattative continueranno ancora

un mucchio di dollari americani

Le trattative per il salvataggio del sistema finanziario per la negoziazione del prestito di 700 miliardi di dollari promosso dal Governo si protrarranno ancora per una settimana.

Questa attesa è dovuta al fatto che molti investitori nella giornata di ieri, lunedi 22 Settembre, hanno guardato con molto scetticismo l’idea di dare pieni poteri al Ministero del Tesoro americano per acquistare grossi quantitativi di debito dai maggiori gruppi finanziari.