Piano di ristrutturazione Dubai World

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Ieri in tarda serata Dubai World ha annunciato il suo piano di ristrutturazione del debito che coinvolge alcune delle sue società, un’operazione che ha un valore complessivo di circa 26 miliardi di dollari di cui 6 miliardi legati ai bond islamici di Nakheel.

Le difficoltà econimiche di Dubai World, dunque, non coinvolgono tutte le sue società ma soltanto alcune di queste, sono infatti escluse dalla ristrutturazione le divisioni Infinity World Holding, Istithmar World e Ports & Free Zone World che invece possono vantare una posizione finanziaria piuttosto solida.

Governo del Dubai non garantisce il debito di Dubai World

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Le difficoltà finanziarie di Dubai World sono destinate ad avere importanti ripercussioni, soprattutto dopo l’annuncio ufficiale del governo del Dubai il quale ha affermato che non intende garantire il debito della holding pubblica Dubai World.

Ad annunciarlo è stato il direttore generale del dipartimento delle Finanze, Abdulrahman al-Saleh, nel corso di un’intervista televisiva durante la quale ha anche giudicato “esagerata” la reazione dei mercati alla notizia della richiesta di moratoria sul debito da parte della holding, una reazione che secondo il presidente non è affatto proporzionata all’entità del problema.

Società controllate da Dubai World

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Le difficoltà economiche e la conseguente richiesta di una moratoria sul debito da parte di Dubai World ha letteralmente creato il panico, dopo la diffusione della notizia le borse hanno iniziato a crollare e il timore è quello di una nuova crisi finanziaria.

Quello che però i meno informati ed esperti si stanno chiedendo è come mai le difficoltà economiche di Dubai World sono in grado di scatenare il rischio di una nuova crisi finanziaria, la risposta è fornita da un articolo de Il Sole 24 Ore che elenca le società controllate dalla holding Dubai World, mettendo dunque in piena luce la potenza economica di questo colosso.

Conseguenze moratoria richiesta da Dubai World

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La moratoria sul debito chiesta da Dubai World come previsto ha avuto pesanti ripercussioni, anzitutto Moody’s ha tagliato il rating di sei importanti imprese legate al Governo di Dubai, tra queste Dp World che è passata da A3 a Baa2, Dubai Electricity and Water Authority che da A3 sono passate a Baa2 e il gruppo immobiliare Emaar Properties che da Baa1 è passato a Ba2.

A subire pesanti ripercussioni anche i titoli del London stock exchange, le azioni della società che gestisce la piazza londinese sono infatti crollate, circostanza dovuta al fatto che Dubai con la sua quota del 20% è il primo azionista della società di gestione del mercato inglese e le notizie delle difficoltà di Dubai World hanno spaventato gli investitori.

Dubai World chiede una moratoria sul debito

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La crisi del mattone ha colpito anche il governo di Dubai e le sue ricchezze dal momento che Dubai World, la potente holding pubblica che controlla anche i colossi della logistica e dell’energia, ha una passività che ammonta 59 miliardi di dollari, ovvero il 70% dell’intero debito statale, e ha chiesto ai creditori una moratoria di sei mesi sul debito nonchè la possibilità di rinegoziare le sue posizioni in cui tra le altre cose è compreso anche un bond islamico da 3,52 miliardi della controllata Nakheel che scade il prossimo 14 dicembre.

Secondo gli esperti una simile ristrutturazione equivale ad un default, circostanza che ha fatto salire incredibilmente i credit default swap sul debito e che quindi va ad accrescere ulteriormente il rischio di insolvenza.

Sospensione pagamento mutuo entro il primo gennaio 2010

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Il presidente dell’Abi Corrado Faissola, nel corso del suo intervento durante un seminario dell’Associazione tenutosi ieri a Gubbio ha risposto alle associazioni dei consumatori Federconsumatori e Adusbef che da giorni insistono affinchè venga al più presto attuata la moratoria sui mutui approvata lo scorso ottobre.

La paura delle asssociazioni a tutela dei consumatori, infatti, è quella che si possa decidere di far slittare questo provvedimento e che la situazione delle famiglie in difficoltà si possa ulteriormente aggravare a causa dell’impossibilità di richidere al più presto una sospensione dal pagamento delle rate del mutuo.

Fiat trascinata dai nuovi incentivi USA

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Avvio di settimana per le borse europee tutto sommato abbastanza buono, con un lunedì che ha visto chiudere tutte le principali piazze europee in territorio positivo grazie anche all’apertura di Wall Street, con buoni numeri. A Piazza Affari il Ftse Mib ha fatto segnare un rialzo dell’1,64% a 20.914 punti, il Ftse All Share +1,59% a 21.483 punti.

Sulle altre piazze del Vecchio Continente il Cac di Parigi ha chiuso guadagnando l’1,5%, Ftse di Londra +1,6% e Dax di Francoforte +1,8%.