
Sebbene ufficialmente arrivino solamente smentite, l’ultima in ordine di tempo proprio ieri, con un portavoce di BP che ha assicurato che al momento non si parla di aumento di capitale, tutto il resto fa pensare il contrario.
Sebbene ufficialmente arrivino solamente smentite, l’ultima in ordine di tempo proprio ieri, con un portavoce di BP che ha assicurato che al momento non si parla di aumento di capitale, tutto il resto fa pensare il contrario.
Oggi si riunirà il Consiglio di Amministrazione della banca che esaminerà il bilancio chiuso il 30 giugno, e deciderà sul ritorno al dividendo in contanti.
Nei giorni scorsi Fondiaria Sai, che detiene il 5,257% del gruppo editoriale italiano del Corriere dellla Sera, ha confermato l’intenzione di non lasciare.
Mediobanca ha dapprima forzato la resistenza di breve a 6,30 euro per azione, confermando così i segnali di ripresa evidenziati già nei giorni scorsi, quando c’era stato il breakout della soglia psicologica dei 6 euro.
Il forte recupero del mese di febbraio si è arrestato proprio sulla resistenza dinamica, assestando il valore del titolo nei pressi della soglia psicologica degli 8 euro per azione.
A far ben sperare è soprattutto il comparto dei quotidiani che secondo le stime solo in questi due Paesi nel primo trimestre dell’anno dovrebbe far registrare un incremento del 5% circa, anche per i magazine è prevista una crescita, sebbene in misura inferiore. Se si considera l’intero 2010, invece, le previsioni vedono una crescita complessiva del 3% in Italia e del 7% in Spagna.
Vincent Bollorè, finanziere francese, molto probabilmente invece diventerà vice-presidente di Generali.
Il convocato nomine ha deciso di convocare il patto di sindacato dell’istituto entro metà settimana, per nominare il nuovo presidente dell’istituto in vista del passaggio di Geronzi al vertice di Generali.
Era ovviamente presente anche Cesare Geronzi, indicato da molte fonti come il possibile successore di Antoine Bernheim alla presidenza di Generali, principale partecipata di Mediobanca.
Ha contribuito alla buona performance dell’istituto di Piazzetta Cuccia soprattutto l’andamento positivo delle attività di corporate e investment banking che solo nell’ultimo trimestre hanno registrato un incremento del 12%, le commissioni restano sui livelli del trimestre precedente mentre i ricavi delle negoziazioni sono saliti a 313 milioni dai precedenti 172,7 milioni.
Al tempo l’operazione era stata autorizzata dall’Antitrust a patto che Mediobanca cedesse il proprio 1,9% di Mediolanum entro giugno 2009, scadenza che è stata poi prorogata per consentire la chiusura dell’operazione.
La notizia è stata diffusa da una fonte finanziaria ma non è ancora stata confermata ufficialmente, il Gruppo Seat Pagine Gialle si è infatti rifiutato di commentare le indiscrezioni di stampa.
Se la notizia dovesse rivelarsi fondata significherebbe che a prevalere è stato il patron Michele Ferrero, da sempre restio a far crescere l’azienda mediante acquisizioni e partnership.
Ebbene, la notizia è stata prontamente smentita da parte dei tre azionisti avrebbero dovuto cedere le proprie quote, ovvero Mediobanca, Generali e Intesa Sanpaolo che su richista della Consob hanno comuinicato che si tratta di una notizia priva di ogni fondamento.
I debiti accumulati per Mariella Burani Fashion Group ammontano a 492 milioni di euro con un patrimonio negativo di 70 milioni di euro.