
Gli analisti, in particolare, hanno motivato il loro giudizio sottolineando sia le dimensioni che la visibilità del business dell’azienda attiva nella gestione dei rifiuti.
Gli analisti, in particolare, hanno motivato il loro giudizio sottolineando sia le dimensioni che la visibilità del business dell’azienda attiva nella gestione dei rifiuti.
In un primo momento il titolo ha costruito una solida base accumulativa al di sopra dei 7 euro per azione, dunque ha messo a segno un veloce balzo in avanti arrivando al raggiungimento della barriera posta in area 7,75-7,8 euro.
L’utile netto del gruppo nel primo semestre è diminuito del 2,7% a quota 269,2 milioni di euro, mentre nello stesso periodo dell’esercizio precedente Mediobanca aveva potuto beneficiare di maggiori utili su cessioni di titoli disponibili per la vendita e di utili da trading elevati.
Più positive, invece, le previsioni in merito ai risultati realizzati nel corso del quarto trimestre dell’anno, anche se questo non ha impedito alla banca di operare un taglio sulle stime Eps 2010.
Da quando il testimone è passato ad Alberto Nagel, tuttavia, si è verificata un’inversione di tendenza in forza della quale sono state progressivamente rafforzate le sedi all’estero, prima a Parigi e poi a Francoforte, Madrid e Londra. A riguardo l’ultimo passo compiuto dalla banca è stato l’ulteriore rafforzamento della sede di Francoforte con tre acquisti da Rothschild: Adam Bolek, Steffen Geisler e Jens Krane.
Contestualmente all’avvio della copertura su Ubi Banca, Morgan Stanley ha tagliato le stime Eps 2011-2012 delle banche italiane dell’8% circa, in quanto ritiene che l’avvicinarsi di una soluzione alla crisi del debito sovrano abbia contribuito a spingere al rialzo le relative quotazioni ma allo stesso tempo è evidente la persistenza del rischio sugli utili alla luce degli elevati costi dei finanziamenti.
Secondo le indiscrezioni si tratterebbe della quota di Delfin ricevuta a seguito della distribuzione del dividendo di Fonciere des Regions sotto forma di azioni Beni Stabili. Secondo voci non confermate, il prezzo di collocamento dovrebbe essere compreso tra 0,63 e 0,64 euro.
Il problema, ha precisato il broker, non riguarda solo l’Italia, tutti i paesi europei rischiano il cosiddetto effetto contagio per via dell’incapacità dei governi di porre in essere delle misure idonee a evitare che la situazione degeneri ulteriormente. In Italia, tuttavia, il concreto rischio di instabilità politica potrebbe mettere a repentaglio anche l’attuazione del piano volto a ridurre il rapporto debito/Pil sotto il 3% entro il 2012.
La valutazione è stata resa nota dalla banca d’affari mediante una nota dedicata al comparto bancario italiano, in cui pare che l’istituto di Piazzetta Cuccia sia l’unico ad essere riuscito a spuntarla.
I ricavi sono stati pari a 498,7 milioni, in calo del 26,5% rispetto allo scorso anno ma in crescita del 19% rispetto all’ultimo trimestre del 19%.
Il titolo Mediobanca nel corso delle ultime sedute ha messo a segno un movimento che ha portato ad un quadro tecnico costruttivo, con il raggiungimento di quota 7,15 euro per azione.
L’outlook, in particolare, prevede che nel 2011 la raccolta pubblicitaria segnerà una partenza debole e un buon recupero nella seconda parte dell’anno, per una raccolta complessiva che secondo Mediobanca registrerà una flessione dell’1,6%.
Il noto imprenditore ha spiegato alla riunione del comitato esecutivo di Generali, che l’obiettivo è quello di crescere, ma lentamente, infatti dopo gli investimenti in Generali e Mediobanca, ora qualche milione sarà investito anche su Premafin, seppure molto meno rispetto al centinaio di milioni investito in Mediobanca.
Ovviamente si tratta solo di ipotesi dal momento che l’andamento delle attività dipende in larga parte dall’evoluzione della situazione congiunturale, che tra le altre cose continua ad essere caratterizzata da una profonda incertezza, soprattutto per quanto riguarda la produzione industriale e la spesa per consumi delle famiglie.