Equita Sim scommette sui titoli finanziari

Mentre Piazza Affari festeggia la fiducia a governo Letta, il broker milanese Equita Sim ha deciso si aumentare la sua esposizione sui titoli finanziari della borsa italiana. Il broker sottolinea che non solo in Italia, ma anche in Europa, è in corso un rallentamento della domanda che mette a dura prova la ripresa delle aziende. Inoltre, le prime trimestrali stanno evidenziando risultati non particolarmente brillanti. Se da un punto di vista fondamentale le prosepttive restano grigie, da un punto di vista finanziario ci sono diversi fattori da considerare.

Previsioni azioni ad alto rendimento 2012

Tutti coloro che che investono utilizzando la strategia di investimento The Dog of The Dow, che consiste nel puntare sui dieci titoli che presentano il dividend yield più elevato, sono interessati alla classifica dei titoli ad alto rendimento.

Restringendo il campo all’Ftse Mib, ossia l’equivalente italiano del Dow Jones, nel corso dei 2011 chi ha investito utilizzando la suddetta strategia ha incassato un rendimento in termini di cedole distribuite del 5,1%, ossia un valore superiore rispetto a quello del mercato e ai titoli di Stato di pari durata, nonostante l’elenco comprendeva anche azioni come Fondiaria Sai e Lottomatica, che non hanno distribuito dividendi ai propri azionisti.

Azioni su cui investire in caso di recessione

Nel corso delle ultime settimane i mercati finanziari hanno registrato un pesante calo a causa della perdita di fiducia degli investitori e della situazione di instabilità finanziaria che porta a temere il verificarsi di una nuova recessione.

In questo contesto risulta quindi ancora più complicato scegliere le azioni su cui investire andando ad individuare quelle che mostrano una maggiore propensione ad apprezzarsi nel corso del breve e del lugo termine. A riguardo un aiuto arrriva da Equita Sim, che ha effettuato una sorta di stress test sui titoli che offrono una valutazione interessante in uno scenario di recessione economica.

Previsioni migliori small cap 2011

Il punto forte della small cap e delle mid cap, ovvero delle società con capitalizzazione inferiore ai 4 miliardi di euro, è quello di riuscire a sfruttare al meglio le dimensioni ridotte al fine di adeguarsi velocemente ai cambiamenti, nonchè di riuscire a crescere piuttosto rapidamente. Dal 2004 ad oggi, infatti, questi titoli hanno registrato una crescita del 21% contro la perdita del 19% registrata dalle blue chip.

Per quanto riguarda i primi mesi del 2011, le blue chip hanno registrato un andamento migliore rispetto alle small cap, tuttavia gli analisti sono concordi nel ritenere che le piccole e medie società continueranno a registrare un trend positivo anche nel 2011.

Investire in Borsa autunno 2010

La situazione dei mercati azionari continua ad essere instabile e incerta, per cui guardando ai possibili investimenti da effettuare nelle prossime settimane bisogna distinguere a seconda di quelle che sono le previsioni per i prossimi mesi.

Secondo gli esperti, in particolare, i pessimisti, ossia coloro che temono una nuova recessione e che considerano fondato il pericolo di un’imminente deflazione dovrebbero puntare a settori che risentono poco dell’evoluzione del ciclo economico, come i beni di largo consumo, le utilities e i farmaceutici (es. Snam Rete Gas, Soris, Telecom Italia, Terna e Danone).

Previsioni dividendi 2011

La maggior parte delle aziende quotate a Piazza Affari hanno iniziato la loro progressiva ripresa, che in alcuni casi è stata anche piuttosto veloce e inaspettata, questo porta dunque a credere che il 2011 sia un anno molto proficuo dal punto di vista dei dividendi.

A pochi giorni dallo stacco delle cedole 2010, infatti, gli investitori hanno già iniziato a fare i primi calcoli su quelli che potrebbero essere i titoli capaci di fornire un rendimento più elevato, anche se è possibile che si tratterà soltanto di una sorta di premio di consolazione dal momento che, nonostante la ripresa, le quotazioni dei titoli a Piazza Affari dall’inizio dell’anno sono calati del 15%.

Investire in titoli del segmento Star

Da inizio 2010 l’indice Star di Piazza Affari ha mostrato un andamento decisamente migliore rispetto all’indice Ftse Mib, l’indice delle blue chips perde infatti il 2% mentre lo Star guadagna più del 3%.

Secondo Marco Paolucci, amministratore delegato di Lux Gest Asset Management, il fatto che l’indice Star abbia mostrato un andamento migliore deriva sostanzialmente dalla minore esposizione delle aziende più piccole verso le problematiche finanziarie di carattere internazionale in cui si sono trovate coinvolte le blue chips.