Stm +12% sulla scia di Intel e Dell

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Le borse di tutto il mondo ieri sono state trascinate al rialzo dai buoni dati provenienti dagli Usa, come quello confortante sulle retribuzioni ed i consumi individuali, che a luglio sono risultati stabili.

Poi buone notizie sono arrivate anche dal Pil inglese, sceso meno di quanto ci si aspettava, e dal sentiment della zona euro che continua a crescere per il quinto mese di fila.

Milano è ancora stata una delle piazze migliori, a Piazza Affari il Ftse Mib ha chiuso la settimana mettendo a segno un +0,87% a quota 22,672 punti mentre il Ftse Mib +1,12% a 23,077 punti. Bene anche le altre piazze europee: Parigi +1,22%, Londra +0,81% e Francoforte +0,81%.

Stm vola spinta dai dati Intel

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E’ un periodo di euforia in borsa, con tutti i listini mondiali e i titoli principali che continuano una risalita vigorosa, i numeri di ieri parlano di un Ftse Mib che a Piazza Affari ha chiuso le contrattazioni a +3,68% a quota 19.130 punti e l’All Share +3,52% a 19.781 punti.

In Europa Francoforte ha segnato un rialzo del 3,07%, Londra +2,57% e Parigi +2,9%. I settori in grande spolvero sono soprattutto quelli tecnologici, trainati dai dati diffusi da Intel, quello bancario e quello dell’auto.

Intel trascina il settore tecnologico, miglior risultato da 20 anni

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Intel, il più grande produttore mondiale di chips per computer, ha fatto segnare numeri record nel secondo trimestre 2009, addirittura molto meglio di quello che si aspettavano gli analisti più accreditati.

Per l’azienda di Silicon Valley è il miglior risultato economico da 20 anni a questa parte, che va a dare una spinta importante anche a tutto il settore tecnologico e dell’informatica in particolare. Intel ha riportato guadagni pari a 8 miliardi di dollari nel secondo trimestre dell’anno, ben il 12% in più rispetto ai primi 3 mesi di questo 2009, e ben oltre la previsione di 7,32 miliardi degli analisti.

Maxi multa in arrivo per Intel

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Secondo il Financial Times l’Unione Europea sta per infliggere una pesante sanzione nei confronti del colosso informatico Intel, sanzione che sarebbe frutto di un’inchiesta decennale che l’antitrust europeo ha avviato per esaminare le pratiche di marketing condotte da Intel.

La fonte sostiene che, a seguito dell’inchiesta, Intel risulta colpevole per abuso di posizione dominante e per aver violato le regole Antitrust europee inducendo i retailer europei a non acquistare chip di Amd.

La rivincita tecnologica

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In questo periodo nero per l’economia mondiale, l’unico settore che lancia grandi segnali di ripresa è quello tecnologico. La gente preferisce spendere soldi in prodotti che le sarà possibile utilizzare per molto tempo, quali ad esempio le applicazioni per il telefono di casa Apple, l’iPhone; e questa voglia di software inevitabilmente porta pure all’acquisto dell’hardware necessario.

Può sembrare una cosa da niente, eppure la vendita di questi software, e dei programmi in genere è quella che sta spingendo il settore tecnologico verso la rinascita dopo la crisi mondiale.

Tempi duri per Microsoft

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Microsoft giovedì scorso ha segnato un non invidiabile record: il peggiore risultato finanziario da 23 anni a questa parte, cioè da quando sono state messe in vendita le azioni del gruppo di Redmond.

Microsoft ha dichiarato che nel “terzo quarto” fiscale, che si è chiuso il 31 marzo, la società ha avuto una perdita del 32% se confrontata con gli stessi risultati di solo un anno fa.
Questa perdità è dovuta dal fatto che durante il periodo di crisi la gente non ha acquistato Personal Computer o comunque ne ha comprati ma a prezzi economici.

Settimana scorsa Intel, la più grande produttrice di chip mondiali, ha dichiarato che il periodo peggiore è passato, mentre Microsoft non si sbilancia ancora in modo così aperto.

Settore informatico colpito solo in parte dalla crisi economica

La crisi economica mondiale ha determinato un notevole calo dei consumi e quindi, di conseguenza, un calo della produzione che ha costretto numerosi colossi dell’economia mondiale a ridurre la mole di lavoro.

I settori colpiti sono stati praticamente tutti, compreso il settore informatico nell’ambito del quale domina la notizia odierna che riporta la chiusura da parte di Intel di ben cinque impianti, negli Stati Uniti e in Asia, con conseguente licenziamento di 6000 lavoratori.

Intel, profitti in crescita per il quarto trimestre

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Intel ha dichiarato che crede di ottenere utili trimestrali in crescita durante gli ultimi tre mesi del 2008.

La notizia ha lasciato gli osservatori poco sorpresi, visto che già negli scorsi giorni alcune voci di corridoio davano la compagnia desiderosa di mettersi particolarmente in mostra, nonostante la spesa dell’industria finanziaria nell’information technology sia prevista in forte discesa.