
Nel quarto trimestre dell’anno scorso, l’azienda del famoso motore di ricerca ha aumentato il suo utile netto anno su anno del 29% a quota 2,54 miliardi di dollari, pari a 7,81 dollari per azione.
Nel quarto trimestre dell’anno scorso, l’azienda del famoso motore di ricerca ha aumentato il suo utile netto anno su anno del 29% a quota 2,54 miliardi di dollari, pari a 7,81 dollari per azione.
Come fatto notare da Wedbush il tempo che la gente trascorre online e le ricerche effettuate su internet stanno sempre aumentando, dunque il broker osserva che il successo dei dispositivi mobile e dei siti di social networking non potrà che aumentare.
I profitti di Google nel trimestre luglio – settembre sono stati di 2,17 miliardi di dollari, in rialzo del 32%.
Stando alle indiscrezioni raccolte dal sito, Cisco avrebbe intenzione addirittura di concludere l’affare prima che Skype si quoti in borsa al Nasdaq.
Nel Q2 2010 il colosso di Mountain View ha riportato un utile netto pari a 1,84 miliardi di dollari, cioè 5,71 dollari per azione, in aumento del 24% rispetto allo stesso periodo del 2009.
Tutto, dunque, sembra essere tornato alla normalità , anche se la tensione tra il motore di ricerca e il governo cinese sembra continuare ad essere piuttosto accentuata. Il rinnovo della licenza, infatti, era stato messo in dubbio per via delle divergenze relative alla censura online.
L’annuncio di Yahoo arriva proprio a ridosso dell’esaurimento del precedente buyback, operato nel 2006, sempre da 3 miliardi, del quale sono rimasti solo 373 milioni di dollari, al mese di maggio scorso.
I ricavi sono aumentati del 23% a 6,78 miliardi di dollari, ossia l’incremento più sostanzioso registrato dal terzo trimestre del 2008. Al netto dei costi di acquisizione traffico l’incremento dei ricavi è stato del 24,3% a 5,06 miliardi di dollari.
L’Antitrust starebbe infatti pensando di fermare l’acquisizione da parte del colosso di Mountain View di AdMob, società attiva nella gestione della pubblicità sui cellulari.
A quanto pare si sono opposti alla trattativa i funzionari della Federal Trade Commission, una delle due agenzie che si occupa dei temi relativi all’Antitrust. Ricordiamo che Google aveva annunciato a novembre scorso l’acquisizione di AdMob per 750 milioni di dollari.
Google al momento nega l’intenzione di voler lasciare il mercato cinese, ma fa sapere di essere molto amareggiata per l’accaduto. La società americana ha inoltre fatto sapere di non essere più intenzionata a filtrare e quindi ad auto-censurare i risultati di ricerca sul dominio Google.CN ed il primo risultato lo si è visto.
Non accadeva da un anno che la società di Paul Otellini (CEO Intel) segnasse un aumento dei ricavi, ed in questo modo sono stati premiati tutti quegli investitori che nei giorni scorsi avevano puntato proprio sul colosso dell’informatica.
Ballmer ha aggiunto che ogni giorno i propri sistemi vengono attaccati da ogni parte del mondo e questo non può pregiudicare un rapporto di lavoro soprattutto nel primo mercato mondiale per numero di utenti come è quello cinese.
Molti credono che la Cina non sia affatto interessata alle dure reazioni che ha avuto Google nei confronti del sistema di censura che attua anche sul web, ma secondo il professore questo non è vero.
Il governo cinese è sul piede di guerra e molto probabilmente sperava che Google evitasse di fare l’annuncio al mondo intero. Google in China detiene il 30% delle ricerche su internet e anche se non possiede una quotazione da leader nel mercato asiatico questo equivale ad un valore enorme.