
Questa unione, sempre secondo Winterkorn, renderà ancora più forti le due aziende, ed è la mossa inevitabile nelle logica industriale di entrambe le due case automobilistiche tedesche.
Questa unione, sempre secondo Winterkorn, renderà ancora più forti le due aziende, ed è la mossa inevitabile nelle logica industriale di entrambe le due case automobilistiche tedesche.
A rivelare la possibilità di questa fusione è stato Naguib Sawiris, numero uno di Weather Investments, la società a cui fa capo la telefonica Wind. Sawiris, in particolare, ha rivelato che la probabile fusione tra Wind e 3 Italia rientra in quella che è considerata la terza fase di sviluppo di Wind, una fase in cui l’attenzione viene focalizzata sui cosiddetti “servizi ad alto valore” su Internet a banda larga.
Nonostante questo rifiuto, tuttavia, la Berggruen Holding non ne vuole sapere di arrendersi. A confermarlo è Nicolas Berggruen che, nel corso di un’intervista rilasciata al quotidiano Il Sole 24 Ore, si è detto pronto ad alzare l’offerta pur di riuscire a convincere Safilo e a concludere l’operazione di fusione.
Si tratta di un operazione che vale ben 8 miliardi di euro ma che comunque è ancora subordinata ad una serie di condizioni tra cui l’acquisizione del 50% di Intesa Vita attualmente nelle mani di Generali e del 49% di Centrovita detenuto da Cardiff Assurance del gruppo Bnp Paribas.
Stime negative che hanno indotto Volkswagen ad abbandonare le trattative relative al progetto di fusione con Porsche annunciato circa due settimene fa. A quanto pare si tratterebbe soltato di una sospensione temporanea anche se è difficile dire se e quando riprenderanno i colloqui tra le due case automobilistiche.
Telecom Italia, quindi, ha così ufficialmente smentito la notizia riportata dalla stampa, secondo cui la compagnia telefonica avrebbe avuto incontri dapprima con i vertici di Intesa Sanpaolo e poi con quelli di Mediobanca. Entrambe queste società detengono ognuna il 10,6% in Telco, la finanziaria che controlla Telecom Italia. Telco, a sua volta, detiene il 24% di Telecom Italia e Telefonica il 42,3% di Telco.
Gli azionisti Sun, in particolare, hanno ritenuto l’offerta di Ibm di 9,40 dollari ad azione di gran lunga inferiore rispetto alle loro aspettative, circostanza che ha fatto saltare il potenziale accordo tra le due aziende che, se fosse andato in porto, avrebbe dato vita ad un colosso senza precedenti, in grado di rivoluzionare completamente il mercato informatico.
La notizia, ovviamente, sta spaventando molto Cisco, l’altra azienda leader del settore che, se la notizia dovesse trasformarsi in realtà , correrebbe il rischio di essere letteralmente schiacciata in pochissimo tempo. La fusione tra IBM e Sun Microsystems, infatti, darebbe vita ad un’azienda di dimensioni sproporzionate che, senza dubbio, assumerebbe una posizione leader soprattutto nello sviluppo di nuovi prodotti.
La suddetta fusione, quindi, avverrà mediante l’emissione di nuove azioni il cui rapporto è di 0,33 azioni di Generali per ogni azione di Alleanza. In questo modo, quindi, si prevede di dar vita ad una società in grado di coprire una quota di mercato superiore al 5% dell’intero mercato italiano, con oltre 3,3 milioni di clienti.