
A quanto pare al gruppo spagnolo azionista di riferimento della holding che controlla Telecom Italia, va molto bene la situazione attuale come sta in questo momento, in particolare la quota posseduta in Telco.
A quanto pare al gruppo spagnolo azionista di riferimento della holding che controlla Telecom Italia, va molto bene la situazione attuale come sta in questo momento, in particolare la quota posseduta in Telco.
Prima di procedere però i rispettivi consigli dovranno completare la verifica dell’impatto sul rapporto di cambio della passività fiscale sostenuta da Iride a titolo di recupero aiuti di Stato e della riforma dei servizi pubblici locali ex decreto Ronchi con riferimento a Enia.
Il titolo Telecom Italia al momento non ha variazioni sul prezzo anche se la variazione percentuale è a +0,09. Subito dopo le parole del presidente del consiglio con una nota di Palazzo Chigi il titolo Telecom è balzato a +1,4% per poi risedersi a +0,09%.
Edf potrebbe anche rinunciare alla fusione se A2A rinunciasse ad uno spezzatino di Edison. Esiste anche un’altra via percorribile, ossia l’entrata nel nucleare da parte di A2A insieme ad Edf ed Enel. In questo modo A2A acquisirebbe del gas upstream ed Edison fermerebbe la politica commerciale aggressiva.
E’ questo sostanzialmente quello deciso nelle ultime ore dai diretti interessati: i comuni di Reggio Emilia, Parma e Piacenza, ossia i soci di Enia, che hanno rinunciato ad un dividendo straordinario asimettrico al fine di compensare la perdita di valore di Iride, dopo che erano stati spesi 65 milioni di euro per il contenzioso dell’Unione Europea per presunti aiuti di stato.
A seguito del completamento dell’operazione al London Stock Exchange spetterà il 60% della nuova entità mentre a Turquoise rimarrà solo il 40%, quota che però verrà interamente controllata dalle banche attualmente azioniste di Turquoise, tra cui figurano Citigroup, Credit Suisse, Goldaman Sachs, Bank of America Merrill Lynch, Morgan Stanley, Ubs, BNP Paribas e Sociètè Gènèrale.
Le banche creditrici, Unicredit e Natixis, insieme ai soci di Upim, avranno partecipazioni e crediti in un veicolo controllato al 40% dagli azionisti e al 60% dagli istituti di credito. Una partecipazione del 7% del Gruppo Coin sarà presa dal veicolo a sua volta, e si stima un valore di circa 40 milioni di euro per Upim.
L’ipotesi di fusione tra Edison e A2A è quasi tramontata, anche se l’idea piaceva molto ai francesi di EDF e questa ipotesi poteva creare un polo pericoloso poichè Edf ed Enel stanno già giocando insieme la partita per il nucleare che esclude appunto A2A che ha lanciato da poco l’emissione di un bond da un miliardo.
L’amministratore delegato di Banca Generali, Giorgio Girelli, ha affermato che la decisione di procedere alla fusione risponde a esigenze sia di efficacia che di efficienza, Banca Generali è infatti un brand che è riuscito a conservare un fortissimo valore nonostante il momento economico e finanziario particolarmente difficile, in Italia nel settore dei servizi finanziari Generali occupa una posizione da leadership quindi il suo utilizzo rappresenta un enorme vantaggio.
Da questa integrazione nascerà una nuova compagnia aerea, la “Meridiana fly S.p.A“, dotata di aerei di ultima generazione e che opererà sui mercati nazionali e internazionali per quanto riguarda viaggi di medie e lunghe distanze.
L’ok alla fusione è arrivato ieri in serata quando al termine delle rispettive riunioni i due consigli di amministrazione hanno dato il via libera all’operazione da cui nascerà una nuova compagnia aerea che in Europa andrà a collocarsi al terzo posto per grandezza dopo Air France e Lufthansa.
E’ il caso di Nec, Casio e Hitachi che, sebbene siano realtà piuttosto importanti, hanno sofferto molto gli effetti della crisi economica. Da qui, quindi, l’idea di fondere le tre aziende e di creare un unico produttore di telefoni cellulari che andrebbe ad occupare il secondo posto per grandezza in tutto il giappone.
Quello stabilito nell’accordo è un prezzo che implica un premio del 16% in più rispetto alla quotazione di BJ Services registrata a Wall Street lo scorso venerdì.
La rivelazione è stata fatta dal direttore finanziario di Volkswagen durante un intervista rilasciata al quotidiano Die Welt che, tuttavia, ha subordinato l’anticipazione di un anno della conclusione della fusione al verificarsi si due eventi, una situazione positiva dal punto di vista economico e la ripresa dei mercati finanziari.