
Ad influire in maniera negativa sui conti della casa automobilistica americana sono stati soprattutto gli oneri relativi alla conversione del suo debito, nonché l’inaspettata flessione delle attività di Ford in Europa.
Ad influire in maniera negativa sui conti della casa automobilistica americana sono stati soprattutto gli oneri relativi alla conversione del suo debito, nonché l’inaspettata flessione delle attività di Ford in Europa.
Come spiegato da Morgan Stanley, la trimestrale del gruppo automobilistico ha superato nettamente le previsioni degli analisti, permettendo così di alzare rating e prezzo obiettivo.
Al contrario, invece, hanno registrato un calo i ricavi che nel periodo compreso tra luglio e settembre hanno registrato una flessione del 4,3% a 29 miliardi di dollari. Il calo dei ricavi è stato ricondotto principalmente alla vendita della divisione dell’automobile di Volvo a Zhejiang Geely Holding.
L’aumento delle vendite, inoltre, ha portato all’ennesimo incremento della quota di mercato, in particolare si tratta della ventitreesima volta negli ultimi due anni.
Ford Motor Company ad oggi acquista il 50% degli approvvigionamenti totali proprio da Brembo, la compagnia guidata da Alberto Bombassei, ed ora l’obiettivo comune è quello di creare un rapporto di partnership e di maggiore collaborazione.
Se si escludono le voci straordinarie, l’utile di Ford per il secondo trimestre 2010 è stato pari a 68 centesimi per azione.
Fleming, in particolare, ha evidenziato come nel periodo più nero della crisi economica l’Italia è stato uno dei pochissimi paesi in cui la vendita di automobili non ha subito pesanti cali, questo a suo avviso è dovuto in larga parte a sconti e incentivi che non fanno altro che svilire i marchi e il lavoro quotidiano dei produttori di automobili.
Ford ha concluso il primo trimestre dell’anno con un utile netto di competenza pari a 2,085 miliardi di dollari.
Questo valore va ben oltre le aspettative degli analisti ed è pure molto più alto rispetto al dato di 12 mesi fa quando il costruttore americano aveva fatto registrare una perdita di 1,427 miliardi.
Il presidente di Geely, Li Shufu, ha dichiarato che questo accordo è una pietra miliare nella storia del gruppo, mentre Ford ha affermato che l’accordo verrà concluso nel terzo trimestre.
Ford, in particolare, ha registrato nel 2009 un utile di 2,699 miliardi contro il passivo di 14,76 miliardi del 2008, l’utile netto è stato di 868 milioni di dollari o 25 centesimi ad azione, in miglioramento di 6,8 miliardi rispetto al 2008 quando al contrario si era registrata una perdita di 5,97 miliardi. In ogni caso gli analisti avevano stimato un risultato addirittura superiore, ossia 26 centesimi per azione.
Attraverso un comunicato, in particolare, Ford Motor Company ha confermato che sono stati fissati tutti i principali termini commerciali riguardanti la potenziale vendita di Volvo Car Corporation alla Zhejiang Geely Holding Group Company Limited. Nel comunicato, inoltre, si legge che un accordo di vendita definitivo sarà firmato nel primo trimestre del 2010 e sarà soggetto all’approvazione delle autorità competenti.
Nonostante questo però è inutile negare che le conseguenze della forte crisi che si è abbattuta sull’economia mondiale si sono fatte sentire anche sull’andamento complessivo delle attività di Ford che per far fronte a tutto questo ha deciso di operare un taglio dei costi andando a colpire circa 41.000 dipendenti.
Ma a quanto pare non è ancora detta l’ultima parola, la Konsortium Jakob A, una cordata a capitale svedese, ha infatti affermato che è pronta a presentare un’offerta per l’acquisizione di Volvo.
L’ottimo risultato registrato in questo terzo trimestre deriva soprattutto dalle vendite in Nord e Sud America, basti pensare che solo negli Stati Uniti sono stati raccolti ben 357 milioni di dollari di utile contro la perdita di 2,6 miliardi dello scorso anno.