Tassi invariati negli Usa, Fed ottimista

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Come prevedano già gli analisti e gli esperti, ieri la Federal Reserve ha lasciato invariati i tassi sui fed funds americani con valori ai minimi storici, in una forbice da 0 a 0,25 per cento. Questa decisione della Fed è giunta in seguito alla riunione tenutasi sempre ieri dal Fomc (Federal Open Market Committee), l’istituto che si occupa esclusivamente di politica monetaria.

Il Fomc inoltre ha voluto lanciare un segnale forte, affermando che i tassi rimarranno così bassi ancora per tanto tempo. E’ stato anche lasciato invariato il tasso di sconto allo 0,5%.

Il FOMC lascia i tassi invariati

federal reserve in una giornata di sole

Il FOMC (Federal Open Market Committee della Fed) ha deciso di lasciare i tassi invariati tra lo 0 e lo 0.25% ma ha indicato che le prospettive per l’economia Usa sono molto peggiori del previsto e ha preannunciato di intervenire direttamente sul mercato come comunicato in passati incontri. Questi interventi si caratterizzeranno per l’acquisto di titoli del Tesoro a lungo termine per un controvalore di circa 300 miliardi di Usd nei prossimi sei mesi.

È stato anche sottolineato come il pericolo attuale sia l’aggravarsi di questa situazione di deflazione che è uno dei sintomi principali che si denota in periodi di recessione. Analizzando più approfonditamente l’analisi del FOMC si può vedere come il rimbalzo dei titoli azionari delle ultime settimane non sia effettivamente riconducibile ad un reale scenario positivo all’orizzonte ribadendo che crescita economica e stabilità dei prezzi dovranno essere riportati tramite interventi straordinari.

La borsa americana si riprende dalla crisi

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La propensione al rischio è stata alle stelle nelle giornata di ieri come non si vedeva da parecchie settimane. La borsa Usa ha visto un rialzo notevole con un S&P500 che è salito del 6.37% e pesando sulle quotazioni di dollaro e Yen che hanno risentito negativamente alle buone notizie provenienti da Citigroup che ha fornito dati di bilancio positivi per la prima volta da circa 2 anni.

Il Governatore Bernanke ha inoltre assicurato che la Fed fornirà alle banche tutto il capitale necessario a superare questa crisi con lo scopo di aiutare il sistema finanziario e ha richiesto un intervento che dovrà evitare il riproporsi di tali situazioni in futuro.

Unicredit e Intesa Sanpaolo volano in borsa

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In un comunicato non ancora ufficiale la banca più importante del mondo per giro d’affari Citigroup ha fatto sapere di aver registrato un “trimestre” (gennaio-febbraio) deliziosamente positivo e questo ha fatto registrare delle ottime ascese anche a gran parte delle borse europee in scia alla crescita di Citigroup.

Citigroup ha fatto sapere di aver ricavato nel solo primo biennio 2009 la bellezza di 19 miliardi di dollari molto probabilmente grazie anche alla proposta della FED di diminuire il costo del denaro a zero al fine di riuscire a uscire da questa crisi economica che ha fatto stagnare il mercato mondiale con picchi nel settore immobiliare e in quello delle auto.

Il Beige Book della Fed evidenzia peggioramenti

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Dopo un rialzo nella notte durante la giornata di ieri dollaro e Yen hanno perso posizioni in seguito ai rimbalzi verificatisi sui mercati azionari con un Dow Jones e S&P500 che hanno chiuso la giornata in rialzo di oltre il 2%.

Il rimbalzo di ieri viene attribuito anche alle notizie dalla Cina che dovrebbe annunciare a breve, probabilmente domani, un nuovo piano di stimolo che dovrebbe avere degli effetti positivi sull’economia cinese.

Se Trichet non taglia i tassi l’euro crescerà ancora

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La Bce dovrebbe tagliare i tassi di 50pb portandoli al minimo storico di 1.50%.

I dati sull’inflazione sono stati negativi mostrando segni di decrescita dei prezzi e rischi di inizio di un processo di deflazione. Ancor più di quanto detto per il Regno Unito, il discorso post decisione della Banca Centrale avrà la sua importanza.

Infatti Trichet ha sempre una grande influenza sull’andamento del mercato e secondo molti dovrebbe negare la possibilità di ulteriori tagli del costo del denaro.

Come procede la giornata di oggi

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La seconda giornata consecutiva priva di movimenti significativi relativamente al dollaro ha visto un leggero rafforzamento per il biglietto verde e lo Jpy. I dati comunicati nella giornata di ieri hanno visto un calo maggiore delle aspettative nelle pending home sales pari al 7.7%.

Il discorso di Bernanke ha chiarito che gli Usa avranno obbligatoriamente la necessita di espandere il proprio deficit e i mezzi che verranno destinati al settore bancario saranno di circa 700 miliardi di Usd. Il governatore della banca centrale ha anche detto che il salvataggio di AIG lo ha particolarmente “infastidito” rispetto ad altri interventi governativi ma l’obiettivo della Fed deve comunque essere quello di permettere al sistema finanziario di continuare ad andare avanti e quindi non si tirerà indietro neanche in questo caso.

Prezzi delle case in calo del 18%

casa in vendita con cartello for sale

Le ultime sedute dei mercati finanziari hanno ristabilito le condizioni di volatilità che avevamo visto nell’ultima parte del 2008 con movimenti di diversi punti percentuali. La giornata di ieri è stata particolarmente significativa per una serie di dati tanto negativi quanto attesi. Tra i più rilevanti vanno segnalati l’indice dei prezzi delle case (in calo del 18,23%) e l’indice della fiducia dei consumatori (ai più bassi livelli dal ’67).

In tutto questo contesto il discorso di Bernanke può essere considerato almeno in parte “colpevole” dei movimenti che abbiamo notato sui mercati. Il governatore della Fed ha denotato la situazione attuale indicando come tale condizione economica non sia ancora prossima alla conclusione e sottolineando che i tassi di interesse rimarranno per tutto il 2009 a questi livelli.

Banche USA: nessuna nazionalizzazione

Crescita del mercato americano

Il Tesoro Usa insieme ad una serie di istituzioni hanno pubblicato ieri nel pomeriggio un intervento chiarificatore sui piani del governo evidenziati il 10 Febbraio ma non ha avuto nessun effetto benefico sulle quotazioni in borsa e non è riuscito a respingere verso alto le quotazioni borsistiche che hanno chiuso la giornata ai minimi dal 1997.

In questo modo il dollaro e lo Yen hanno finito la giornata in rialzo se confrontati con l’inizio settimana piuttosto burrascoso che aveva visto entrambe le valute perdere parecchie posizioni nei confronti dell’Euro in particolar modo. L’intervento sopra menzionato ha chiarificato che lo stato non ha intenzione di nazionalizzare le principali banche del paese (smentendo le voci che circolavano su Citigroup) ed il programma di rilancio avrà il solo effetto di controllare che le banche in difficoltà siano sufficientemente capitalizzate e potrebbe prevedere degli sforzi ulteriori per iniettare liquidità laddove il mercato richiederebbe sostegno alle banche con maggiori problemi.

Rafforzamento del dollaro

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Nella giornata di ieri l’avversione al rischio non ha influenzato l’andamento dei mercati dal momento che le borse hanno vissuto un’altra giornata di gloria. Lo S&P500 si é rafforzato del 3.36% ma diversamente da quanto verificatosi negli ultimi tempi il dollaro dopo la decisione sui tassi ha avuto un forte rafforzamento nei confronti di Yen, Euro e NZD. Lo Yen sembra rimanere legato inversamente all’andamento delle borse.

La FED ha lasciato, come previsto, i tassi invariati ed ha detto di attendersi il prolungarsi di questa situazione di deflazione che si sta creando negli ultimi mesi. A dare fiducia al sistema c’é anche parte del programma di rilancio di Obama che sta studiando un intervento per affiancare le banche con l’intenzione di rilevare gli asset tossici e cercare di riportare fiducia nel sistema finanziario.

Dollaro e Yen in caduta libera

Lunedì è stata la giornata dei pesanti cali di dollaro e Yen. Si tratta probabilmente di un rimbalzo dovuto ad una diminuzione della volatilità e dell’avversione al rischio piuttosto che legato a dei fondamentali.

È vero che i dati relativi al settore immobiliare negli Usa sono stati migliori del previsto (con un dato in aumento del 6.5%) ma non può essere considerato questo il dato che ha modificato in maniera significativa l’andamento sui mercati. Inoltre un primo dato leggermente positivo non può essere considerato ancora il raggiungimento dei minimi e l’inizio della risalita.

A questo miglioramento ha contribuito l’aumento dello 0.99% nella massa monetaria M2 (legato ai vari interventi effettuati dalla FED). Vedremo se nei prossimi mesi si vedranno gli effetti a livello di crescita.

Continuano i valori elevati del dollaro

moneta da mezzo dollaro d\'argento sul new york times

Continua il rafforzamento del dollaro che rimane ai valori piú elevati da circa un mese e la giornata di oggi si preannuncia molto interessante. Nell’ultima settimana la percezione del rischio é tornata a prevalere sui mercati influenzando le quotazioni borsistiche ed indirettamente il mercato valutario.

Con il crollo delle borse di ieri infatti il dollaro ha vissuto un’altra giornata di gloria rafforzandosi in corrispondenza di nuovi dati macroeconomici molto negativi. In Europa le borse sono scese sull’ordine del 3% e lo stesso é accaduto per gli Usa. I dati che hanno affossato il mercato sono quelli relativi alle vendite al dettaglio nel mese di Dicembre attese in calo dell1.3% ed invece crollate di ben il 3.1% dimostrando che neanche i grandi sconti verificatisi con I saldi hanno avuto l’effetto di stimolare la ripresa dei consumi.

Bernanke: ottimi interventi a livello fiscale di Obama

Crescita del mercato americano

L’euro/dollaro ha rotto ieri un importante supporto a 1.3284 continuando la sua discesa verso 1.30 ma nella notte ha avuto un recupero che lo ha riportato a ridosso di 1.33. in attesa della decisione della BCE ci attendiamo ancora un’altra giornata che sará influenzata dalla percezione del rischio e dall’andamento delle borse.

Il dollaro ha continuato il suo momento di forza ed in questo senso ha contribuito fortemente il discorso di Bernanke alla London School of Economics che si é focalizzato sulle cause della crisi e sugli interventi intrapresi da parte della FED per aumentare la liquidita sui mercati confrontando con quanto fatto da altre banche centrali che non sono riuscite ad ottenere gli effetti desiderati..

Discorso importante di Bernanke

La giornata di oggi vivrá nell’attesa del primo discorso importante di questo nuovo anno. Il discorso verrá tenuto a Londra da Bernanke (ore 14 italiane) e dara una visuale della crisi a livello politico e finanziario.

Eventi di questo genere sono in genere molto important per i movimenti sui mercati poiché riescono ad influenzare fortemente le decisioni degli investitori. Come anticipavamo ieri, qualora Bernanke sottolineasse le prospettive negative anche per il 2009, potremmo attenderci degli indici molto negativi a livello borsistico e questo potrebbe avere i suoi effetti anche sulle quotazioni valutarie con probabili rafforzamenti delle valute con tassi di interesse minori quali lo Yen ed il dollaro.

Qualora nel discorso mostrasse uno scenario meno buio e l’adozione di nuove strategie da parte della Fed potremmo attenderci salite sui mercati azionari e movimenti contrari da parte delle valute precedentemente menzionate.